Vikings – 5×01/02 The Departed


Vikings - 5x01/02 The DepartedDopo un’intensa quarta stagione che ha chiuso con coraggio uno dei capitoli più emozionanti ed emblematici della serie, Vikings ritorna con un’elaborata doppia premiere indirizzata all’introduzione di un’annata che si prospetta ancora più complessa e poliedrica. Preparando il campo a un numero sempre maggiore di personaggi e di situazioni, lo show di History Channel sembra affrontare senza paura la difficile sfida di riempire i vuoti lasciati in precedenza, costruendo con pazienza e attenzione le tematiche che caratterizzeranno questa quinta stagione.

Impossibile dimenticare, infatti, che nella scorsa annata abbiamo assistito alla dipartita del protagonista Ragnar Lothbrok (Travis Fimmel) e del suo nemico King Ecbert (Linus Roache): due splendidi, controversi e complessi personaggi che – nei loro scontri ma, soprattutto, nelle loro similitudini – ci hanno tenuti incollati allo schermo per essere stati i portatori di due culture così diverse e, al tempo stesso, di due personalità così ugualmente affascinanti e carismatiche. La dura prova che la sceneggiatura di Michael Hirst si impegna a superare sarà, dunque, la messa in scena di un nuovo inizio che – con i figli di Ragnar come protagonisti – possa eguagliare e (si spera) oltrepassare i livelli raggiunti in precedenza.

Le puntate conclusive della quarta stagione hanno ben dimostrato la difficoltà di questo obiettivo, in quanto le personalità degli eredi di Ragnar non presentavano affatto lo spessore e il magnetismo che caratterizzavano invece il leggendario re: si è così aperta una strada molto impervia che avrebbe potuto portare la serie ad incappare non solo nel rischio di introdurre personaggi meno interessanti, ma anche – alla luce della coralità a cui aspira – di presentare una narrazione più debole e frammentata.
Tuttavia, “The Departed” spazza via parte di questi dubbi, in quanto testimonia la volontà, da parte degli autori, di costruire delle solide basi su cui potrà reggersi l’esposizione delle prossime puntate. Si tratta, infatti, di un inizio ponderato, ma nel contempo coinvolgente e pieno di avvenimenti, capace di riportare alla luce il fascino caratteristico della serie.

Our father’s dream was that we wouldn’t be just raiders. That we would behave in a different way.

Vikings - 5x01/02 The DepartedLo spettro di Ragnar Lothbrok continua ad invadere la serie non solo per le conseguenze delle sue strabilianti imprese, ma anche perché ognuno dei figli sembra aver ereditato (o almeno voler ereditare) parte delle sue caratteristiche. Se Bjorn, con la volontà di raggiungere il Mediterraneo, ha ricevuto lo stesso spirito d’esplorazione del padre, Ivar ne ha invece ereditato la brutalità guerriera e l’astuzia strategica. Nonostante la sua centralità, la scrittura del giovane personaggio interpretato da Alex Høgh non è ancora del tutto convincente: la pericolosa ferinità del ragazzo non è adeguatamente accompagnata dallo spessore che ha sempre caratterizzato i protagonisti di Vikings, dando così luogo a una rappresentazione talvolta forzata e dai toni artificiosi.
È chiaro che gli autori stiano puntando alla condizione fisica di Ivar per giustificarne in gran parte la rabbia e la sete di potere (“I have to make you forget that I’m a cripple”), ma questo non basta, almeno per ora, a donargli la profondità di cui avrebbe bisogno. I pochi momenti dedicati all’esplorazione della sua interiorità o delle sue fragilità (si pensi anche al legame con Floki) appaiono fin troppo slegati dal racconto complessivo, inficiando la credibilità stessa della loro messa in scena. Si spera che le prossime puntate ci regalino un’esplorazione più approfondita della personalità controversa di quello che dovrebbe essere uno dei personaggi fondamentali (se non il vero protagonista) di questa quinta stagione.

Di maggiore interesse appare invece l’atteggiamento di Ubbe (Jordan Patrick Smith): privo del fervore e del carisma di Ivar, il giovane sembra però possedere la saggezza e la curiosità intellettuale che hanno contraddistinto le azioni del padre. La brutale conquista di York ha infatti messo in luce queste caratteristiche, discostandolo di molto dagli altri fratelli e dal resto dell’esercito: la bellissima scena che ha visto Ubbe, nel trambusto generale, poggiare con delicatezza la donna suicida al pavimento ha dimostrato in pochi secondi che il ragazzo possiede un’empatia che non può non ricordare l’atteggiamento aperto, curioso e lungimirante che Ragnar ha avuto nei confronti di genti e culture diverse dalla propria e che ha effettivamente contraddistinto più del resto la sua personalità.
Non è un caso, dopotutto, che “The Departed” abbia messo in luce la competizione che intercorre fra Ubbe ed Ivar; quest’ultimo, nella sua cieca aggressività, non può che interpretare la pacatezza del fratello maggiore come un sintomo di debolezza. Sarà molto interessante osservare come si svilupperà il rapporto e il confronto fra i due nelle prossime puntate, ed è legittimo sperare nella potenzialità di questi contrasti, che potrebbero reinserire nello show quelle bellissime riflessioni riguardanti l’approccio da avviare nei riguardi di culture e fedi differenti.

And let this war never end, until not a single pagan lives or breathes.

Vikings - 5x01/02 The DepartedA tal proposito, quella spinta intellettuale, laica e moderna che ha accompagnato l’animo di Ragnar e di Ecbert sembra essere un ricordo lontano alla luce delle personalità che si avviano a dominare il Regno del Wessex. Accanto al devoto King Aethelwulf (per cui, ricordiamolo, Ecbert ha abdicato poco prima di morire, ingannando i Vichinghi e annullando così la validità della cessione delle terre orientali), si staglia la nuova e controversa figura del Vescovo Heahmund, interpretato da un valido Jonathan Rhys Meyers.

Fervente fondamentalista cristiano, non privo di tormenti e di ambiguità, quest’ultimo è deciso ad affrontare i nostri Vichinghi considerandoli come il mero prodotto di un’opera diabolica che, come tale, dev’essere spazzata via per purificare il regno in nome del dio cristiano. La sua determinazione religiosa è inoltre accompagnata dalle spiccate abilità di guerriero che, unite a quelle di King Aethelwulf, daranno sicuramente del filo da torcere ai giovani fratelli, inaugurando con ogni probabilità un’altra stagione piena di feroci scontri bellici.
È chiaro che, in una premiere così ricca di avvenimenti, la voragine lasciata dalla scomparsa di Ragnar si traduca dunque in una mancanza più che altro di tipo morale ed intellettuale: nessun’altro, adesso, sembra possedere quella stessa sete di conoscenza e di apertura/integrazione nei confronti dell’Altro che ha caratterizzato invece la grandezza e la particolarità del Re Vichingo. Ognuno è nuovamente arroccato nelle proprie convinzioni e nelle proprie culture, mentre l’esplorazione reciproca di usi e costumi sembra, per ora, più distante che mai.

I am old enough to know that you can never say for sure what someone else will do.

A Kattegat, intanto, il tempo passato non sembra aver per nulla scalfito l’autorità di Lagherta (Katheryn Winnick), uno dei personaggi che ha accompagnato la narrazione di Vikings fin dal primo episodio e che, per la sua forza e determinazione, resta uno dei più amati in assoluto.
Non si può ignorare però che ora – con la doppia minaccia da parte di Harald e dei figli di Aslaug – la Regina si trovi in una posizione delicata e vulnerabile, che necessita di tutta la sua saggezza e attenzione.

Colpevole di probabili errori che non hanno fatto altro che metterla in una posizione di maggior pericolo (si pensi all’uccisione di Aslaug nella scorsa stagione e all’ambiguo comportamento assunto ora nei confronti di Harald), Lagherta adesso dovrà giocare al meglio le sue carte, ma non c’è dubbio che la donna saprà farsi valere non solo per le sue capacità di combattimento, ma anche e soprattutto per la sua spiccata inclinazione a un comando lucido e razionale, che non ha nulla da invidiare alla leadership dell’ex marito. Sarà molto interessante osservare come la Regina deciderà di comportarsi in vista del rapimento di Astrid e di un suo possibile tradimento: se la ragazza decidesse di agire a favore di Harald, le sue preziose informazioni saranno tremendamente cruciali per lo svolgimento della vicenda, e renderebbero la posizione di Lagherta esposta a un rischio sempre maggiore.

This world no longer interests me.

Vikings - 5x01/02 The DepartedOltre alla Regina di Kattegat, un’altra figura emblematica di Vikings che, in “The Departed”, intraprende un percorso totalmente nuovo è Floki (Gustaf Skarsgård), colui che più di ogni altro è stato colpito dalla tragicità e dagli sconvolgimenti degli eventi passati. La sola scomparsa di Ragnar ha già rappresentato la chiusura di uno dei più incisivi capitoli della sua vita ma, adesso, la morte dell’amata Helga ha lacerato irrimediabilmente l’animo del costruttore di navi, spingendolo alla decisione estrema di farsi trascinare dal mare verso l’ignoto, affidandosi alla sola “volontà degli dèi”. In questo vagare solitario, disperato e al limite della follia, la fede è l’unico appiglio a cui l’uomo può aggrapparsi per cogliere il senso stesso della propria esistenza e per tentare di trovare il suo posto in un mondo che sembra ormai non appartenergli più. 

Dopotutto, Floki è il personaggio che conserva più di tutti quel profondo misticismo che ha da sempre accompagnato la rappresentazione della mitologia di Vikings; una spinta spirituale, questa, che è stata eguagliata (in direzione cristiana) solo da un personaggio come quello di Athelstan e che adesso sembra esser stata riversata sul figlio Alfred, la cui visione dai toni sovrannaturali ha portato King Aethelwulf ad unirsi al Vescovo Heahmund in vista dello scontro con i figli di Ragnar, completando così la disposizione complessiva degli antagonisti.

Per concludere, con una doppia premiere equilibrata e coinvolgente, la regia di David Wellington e la scrittura di Michael Hirst ci riportano senza fatica nell’atmosfera trascinante e magnetica di Vikings. L’attenta costruzione dei fondamenti narrativi che faranno da sostegno alle prossime puntate permette alla serie di acquisire lo spessore di cui avrà bisogno e, anche se il raggiungimento dell’intensità e dei livelli passati sembra ancora lontano, Vikings non ha per nulla perso la sua validità e il suo fascino. Ora che tutti i pezzi sono stati posizionati sulla scacchiera, non ci resta che scoprire quale sarà la risposta alla domanda che ha caratterizzato l’attesa e l’inizio della nuova annata: “Who will rise?”

Voto: 7/8

 

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