9-1-1 – 1×01 Pilot 2


9-1-1 – 1×01 PilotIl 2018 dell’autore e produttore televisivo Ryan Murphy sarà ricchissimo di progetti vecchi e nuovi, che andranno a rimpolpare il suo curriculum già chilometrico. La prima novità firmata dallo showrunner statunitense è già in onda: 9-1-1, questo il titolo, è il drama che pochi si sarebbero aspettati dalla sua penna e che ha stupito sin dai primi minuti.

9-1-1 What’s your emergency?

Era improbabile prevedere che nel futuro di Ryan Murphy ci sarebbe stato posto per un nuovo drama procedurale, ma la realtà è proprio questa: non è ancora chiaro se con questo show l’autore voglia fare sul serio o intenda giocare con il mezzo televisivo, tirando una boccata d’aria fresca tra altri progetti di gran lunga più attesi (il nuovo Pose e American Crime Story 2), divertendosi con un prodotto senza troppe pretese e con una sola grande missione intrattenitiva, ma l’impressione che ha dato l’episodio pilota è proprio quest’ultima.

9-1-1 – 1×01 Pilot9-1-1 narra le storie di coloro che si occupano di primo soccorso nella città di Los Angeles: poliziotti, paramedici e vigili del fuoco sono i protagonisti del drama, che ci racconta la loro vita lavorativa e privata. La “filiera del salvataggio” ci viene mostrata in ogni sua parte, da coloro che rispondono alle chiamate d’aiuto (Connie Britton interpreta un’operatrice che lavora al centralino del 911), ai poliziotti in prima linea (Angela Bassett è la sergente Grant), fino a coloro che si occupano di risolvere emergenze di tutti i tipi (Peter Krause è il capitano dei vigili del fuoco Bobby Nash). L’episodio pilota, oltre a presentarci in modo sommario ma soddisfacente i protagonisti, fa capire sin da subito quale sarà lo sviluppo di ogni episodio, diviso in casi da risolvere, in stile crime drama procedurale dei primi anni 2000: sono ben cinque quelli presentati in questa puntata, più o meno complessi e trattati a compartimenti stagni; alla fine del primo segue l’inizio del secondo, senza che due situazioni si mischino, né per temi, né per collegamenti tra gli eventi.

Dopo aver reinventato il drama antologico e aver dato una spallata alla porta che divideva il vecchio modo di fare TV da quello nuovo, Murphy si misura con un genere che sembra preistorico, ma che invece è solo legato ad un modo ormai superato di fare televisione, che può essere aggiornato con facilità aggiungendo solo alcuni elementi. Come fa Connie Britton nella finzione scenica, non è difficile immaginare l’autore in una sala di comando pronunciare la frase simbolo del pilot (911. What’s your emergency?) – che diventa il claim ideale di tutta la serie – e successivamente salvare il drama procedurale da un decadimento di forme e contenuti. Possiamo immaginare che, quando Murphy ha ideato la serie, il suo obiettivo fosse quello di svecchiare il genere e renderlo moderno, creando un nuovo punto di partenza per raccontare storie simili anche in futuro. Se, però, era impossibile stravolgere le regole di un genere come questo – l’episodicità, l’auto-conclusività e la messa in scena di personaggi che fossero dei “tipi” prima di tutto –, era chiaro che Murphy sarebbe dovuto intervenire sullo stile e sul ritmo, i suoi punti di forza da sempre; quello che a prima vista potrebbe essere considerato un passo indietro nel genere televisivo è in realtà una sperimentazione coraggiosa, rivolta ad un pubblico esigente.

9-1-1 – 1×01 PilotDi stile e ritmo si parlava e sono proprio questi i punti di forza dell’episodio, che lo rendono un prodotto da non farsi scappare: lo stile (ultra)pop di Murphy è riconoscibile sin dai primi minuti e la fotografia satura e brillante tipica dei suoi drama applicata ad un genere storicamente meno curato sotto questo punto di vista segna già il primo punto di svolta col passato. Il ritmo serrato fa il resto, scandendo ogni momento del racconto, che, se non ha funzione narrativa, aiuta a creare un’atmosfera dinamica e adrenalinica. A dare profondità ad un prodotto che sarebbe divertente, ma fin troppo piatto, sono le backstory dei protagonisti, che affrontano i problemi degli altri sul posto di lavoro e i propri una volta rincasati. Mentre la storyline secondaria che coinvolge Athena “Angela Bassett” Grant serve a dare una rappresentanza alle diverse minoranze che popolano l’America – stessa funzione che ha la composizione così tanto multietnica del gruppo dei soccorritori –, quella che vede come protagonista la centralinista Abby è il vero guizzo creativo che potrebbe elevare tutto lo show: la protagonista si lascia andare ad una riflessione molto importante (I’m the actual first responder. The crazy part is that as soon as help arrives… most people just hang up), che solleva una questione ancora inedita, ossia quella del termine del suo ruolo non appena arrivano i soccorsi: come affronterà la frustrazione e la sensazione di impotenza derivate dal fatto di non poter aiutare fino in fondo coloro che chiedono aiuto, pur portando a termine il suo lavoro nel migliore dei modi?

Il mix di azione, ritmo serrato e convincenti prove attoriali dei protagonisti, unito a dei casi che spesso rasentano il grottesco – rimanendo sempre drammatici –, dà nuova vita al genere crime procedurale in modo sorprendentemente efficace e moderno, certo non confrontabile con le complessità raggiunte da alcuni drama negli ultimi anni, ma avvincente, godibile e divertente a tratti. Senza la pressione di dover produrre un capolavoro, Ryan Murphy è riuscito a produrre un pilot di successo in un campo per lui ancora vergine, dimostrando quanto sia poliedrico e coraggioso nello sperimentare in un genere che – fino a ieri – sembrava non avesse più niente da dire.

Voto: 7 ½

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)


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2 commenti su “9-1-1 – 1×01 Pilot

  • peterpeter

    L’acriticità verso qualunque prodotto Ryan Murphy sforni è imbarazzante. Pilot insipido, attori al limite del cagnesco = 7 e mezzo. Allucinante.

     
    • Davide Canti L'autore dell'articolo

      Ciao peterpeter. Prima di parlare di acriticità verso qualunque prodotto Ryan Murphy sforni, ti consiglio di leggere le nostre (ma sopratutto mie) vecchie recensioni di serie firmate proprio da questo autore. Lungi da me vantarmi di aver dato un 4 Freak Show e di essere stato appena più clemente con Roanoke, ma così è stato.

      Per quanto riguarda 911, l’unica cosa che ti consiglio di fare è vedere la serie dalla giusta prospettiva. Non siamo davanti al nuovo Mad Men, ma ad una serie che vuole fare dell’intrattenimento “leggero” il punto di forza. Lo stile e il ritmo sono fortissimi e il genere procedurale ne esce fuori ringiovanito come era difficile immaginare. Per questo il pilot si merita un 7 e mezzo (secondo il mio parere), pur rendendomi conto di non trovarmi davanti al più grande drama moderno.