A soli tre passi dalla conclusione della stagione, Shameless continua il suo percorso con due episodi che, seppur non memorabili, confermano ulteriormente lo stato di generale benessere dello show, rivelatosi capace di intrattenere e di stupire con rinnovato vigore. Dopo un tale numero di stagioni non è facile, infatti, riuscire ancora a rinnovare e a far brillare quello stampo dramedy e dissacrante che caratterizza la natura della serie.
Se, da un lato, quest’ultimo è il principale trampolino di lancio attraverso cui Shameless ha portato alla luce i suoi momenti migliori, dall’altro però – in mancanza di nuove e fertili idee – si può rivelare un’arma a doppio taglio, in quanto il suo maldestro utilizzo rischia di far piombare nuovamente la serie nella banalità e nella mediocrità. Pericolo, questo, da cui l’ottava stagione (grazie anche alla spinta della settima) ha saputo tenersi alla larga attraverso delle valide scelte narrative capaci di donare nuova linfa vitale alle vicende della famiglia Gallagher.
L’ottima (e non facile) gestione di una coralità equilibrata è il pregio principale di quest’annata, caratterizzata dall’evidente volontà di donare ai propri personaggi un nuovo respiro, e di tenersi finalmente alla larga da quei ridondanti plot twist fini a se stessi (che hanno caratterizzato il periodo peggiore di Shameless) per abbracciare, invece, una narrazione in grado di costruire, passo dopo passo, la crescita introspettiva di ogni Gallagher, le cui scelte e vicissitudini non vanno più a formare attimi indirizzati al mero intrattenimento momentaneo – spesso senza né capo né coda –, ma piuttosto concorrono alla costruzione di un vero e proprio percorso di maturità e/o cambiamento che investe in modi diversi la vita di ogni membro della caotica famiglia americana.
“Frank’s Northern Southern Express” e “The Fugees” non fanno eccezione, in quanto si inseriscono in queste esatte dinamiche mettendo fine ad alcuni avvenimenti scoppiati in precedenza e, al contempo, indirizzando la narrazione verso le puntate conclusive della stagione. I due episodi, inoltre, riconfermano la capacità della serie di “giocare” con le questioni più critiche del nostro presente traducendole nella sua tipica chiave comedy e sopra le righe senza, però, snaturare il dramma della loro natura, tutt’altro: nella sua irriverenza, Shameless dimostra di custodire ancora uno spiccato occhio critico nei riguardi della società e di tutte le sue contraddizioni.
La nuova avventura di Frank s’inserisce bene in questo processo, poiché il progetto di aiutare gli immigrati a varcare il confine non è soltanto un’altra spassosa parentesi dedicata all’ennesima idea folle dell’uomo, ma è anche la dimostrazione che lo show è capace di adattarsi alle vicende del presente e di riplasmarle a suo piacimento allo scopo di rinnovare e rafforzare la propria narrazione, anche nei suoi aspetti più comici.
A tal riguardo, il progetto di Frank sembra averlo portato a una sorta di via di mezzo fra il Francis gentile e premuroso nato nelle precedenti puntate e il “vecchio” Frank egoista e fuori dagli schemi che ormai conosciamo bene. Si tratta di una posizione che riesce a distinguersi dalle ridondanti cadute nel baratro che hanno accompagnato in passato ogni tentativo di cambiamento da parte dell’uomo: quest’ultimo pare adesso più consapevole di se stesso, anche dei suoi aspetti più tipici e dannosi – com’è dimostrato dal fatto che ricomincia a farsi richiamare “Frank” dagli altri – e, seppur la sua presenza in queste due puntate sia indirizzata principalmente all’intrattenimento comico, la virata verso il tipico Frank in “The Fugees” si integra bene nel percorso da lui avviato a inizio stagione, proprio perché sembra l’inevitabile punto d’arrivo di un cammino iniziato con l’illusione di poter riversare su Monica la responsabilità di tutto ciò che è stato compiuto in passato. Dopotutto, questo continuo fuggire dalle proprie azioni per incolpare qualcuno e/o qualcosa è proprio uno dei comportamenti più tipici di Frank, a dimostrazione del fatto che la sua natura caotica, distruttiva ed egoista non ha mai davvero abbandonato il personaggio interpretato da William H. Macy.
Per quanto riguarda i giovani Gallagher, i livelli più alti continuano ad essere raggiunti con le narrazioni dedicate ai fratelli maggiori (Ian, Fiona e Lip) ognuno dei quali, in maniera diversa ma con uguale intensità, dimostra di essere maturato e di ricercare quell’indipendenza che è venuta a mancare in passato.
Ian sembra essere riuscito a indirizzare la sua rabbia (esplosa in modo eccessivo durante i litigi con Fiona) verso uno scopo decisamente più costruttivo: la difesa dei diritti LGBT. Anche in questo caso Shameless è riuscita a coniugare in una sola storyline l’esigenza di donare più spessore al personaggio di Ian e, al contempo, di inserirsi con ancora più irriverenza in uno dei temi più discussi degli ultimi tempi, l’omofobia, rinnovando quello spirito critico di cui abbiamo parlato in precedenza.
Criticare con forza il bigottismo e aiutare gli altri ad accettarsi per quello che sono è forse uno dei compiti più adatti a Ian: egli è il personaggio che, forse più di tutti, ha dovuto lottare per accettare se stesso; e non solo per la sua sessualità, ma soprattutto per dover convivere con il bipolarismo, un mostro che minaccia costantemente la vita e la serenità del ragazzo.
La riflessione su se stessi investe anche Fiona nel momento in cui il misterioso ed affascinante Ford (Richard Flood) la rifiuta per il suo essere troppo “complicata”. La risolutezza e l’intraprendenza della ragazza vengono messe un po’ in crisi da questa parola, non tanto per il rifiuto in sé, quanto per la paura di non poter staccarsi mai del tutto da quel vortice caotico che la sua famiglia e i suoi disastrosi amori passati le hanno portato.
Si intravede nella giovane la voglia di ritagliarsi uno spazio che possa essere soltanto suo (da qui il desiderio di vivere da sola), di guardare ai posti e alla vita di tutti i giorni in una maniera nuova, più tranquilla e serena. Sensazioni, queste, sottolineate in “Frank’s Northern Southern Express” dalla regia della stessa Emmy Rossum, che ha saputo mettere ben in luce sia questa voglia di meritata calma e solitudine, sia l’attrazione un po’ timorosa di Fiona nei confronti di Ford, che potrebbe forse compromettere la sua corsa verso un’indipendenza non soltanto economica, ma anche affettiva.
Chi, invece, attualmente dipende dagli altri è Lip, che continua a prendersi ossessivamente cura di altre persone per evitare di fare i conti con se stesso. A tal proposito, una delle new entry più interessanti è quella di Barb, interpretata da Lea DeLaria (principalmente nota per aver recitato in Orange Is The New Black), nuovo e promettente sponsor del ragazzo. La donna non perde infatti tempo a far notare a Lip che tutta quell’ energia da lui spesa per preoccuparsi degli altri serve a tenerlo lontano da quelli che sono i suoi problemi, i suoi demoni, le sue paure, le sue tentazioni.
Certo, Lip sta anche dimostrando di riuscire a tenere duro e di resistere al richiamo dell’alcool, ma i possibili stravolgimenti emotivi che incontrerà a causa di Sierra e della sua situazione drammatica potrebbero condizionarlo in maniera significativa, sia nel bene (in caso di un definitivo ricongiungimento fra i due), sia nel male.
Di minore spessore sono invece le storyline di Debbie e di Carl, a cui sono in genere dedicati i momenti più leggeri e comici delle puntate. L’introduzione di Cassidy, in particolare, rappresenta uno dei punti meno entusiasmanti degli episodi, ma l’assurdo finale in “The Fugees” potrebbe cambiare molte delle carte in gioco e riportare sullo schermo una coppia folle, insana e sopra le righe, capace di ricordare le dinamiche che hanno caratterizzato il rapporto tra Frank e Monica.
Per concludere, l’ottavo e il nono episodio di Shameless seguono la scia positiva del resto della stagione e, anche se privi di avvenimenti significativi, riescono ad intrattenere e a divertire senza fatica, confermando l’attuale stato di grazia della serie. A sole tre puntate dalla fine, non si può che essere in generale soddisfatti del percorso fin qui compiuto, a dimostrazione del fatto che Shameless ha tutte le potenzialità per brillare ancora.
Voto 8×08: 7½
Voto 8×09: 7