
Il debutto su Netflix è avvenuto pochi giorni fa, e sarà davvero interessante constatare se lo show saprà rapire in questo modo anche il pubblico al di fuori del Regno Unito.
Bodyguard è un thriller politico ambientato nella Londra odierna che ruota attorno alla vita e al lavoro di David Budd (Richard Madden), un sergente della polizia e un veterano di guerra dell’Afghanistan che lavora ora come agente nel comando di protezione del Metropolitan Police Service londinese e che sarà presto incaricato di proteggere la Segretaria di Stato Julia Montague, interpretata da una validissima Keeley Hawes. L’esperienza della guerra ha lasciato David in balia del disturbo da stress post-traumatico, compromettendo o rischiando di compromettere così tutti gli elementi più importanti della sua vita, tra cui la relazione con la moglie (Sophie Rundle), che sembra ormai andare a rotoli. Ma non solo: il disturbo di David rischia di compromettere anche il suo lavoro, che richiede ovviamente una gran dose di auto-controllo, coraggio e sangue freddo.
Non stupisce, dunque, che il protagonista nutra un profondo risentimento verso coloro i quali hanno in primo luogo permesso l’intervento militare in Afghanistan e causato così tanti danni fisici e psicologici ai soldati che hanno dovuto vivere quest’esperienza. Per ironia della sorte, il nuovo incarico di David sarà proprio quello di proteggere una delle più decise sostenitrici dell’intervento militare e, di conseguenza, una delle fautrici di tutto ciò che ha compromesso la salute e la tranquillità del protagonista.
Il complesso rapporto fra David e Julia sarà molto probabilmente il perno dell’intera serie: è lecito chiedersi se il giovane sarà in grado fino in fondo di proteggere la vita di una persona che sostiene e rappresenta tutto ciò che lui odia e, soprattutto, è lecito domandarsi se il pericolo più grande di Julia, a lungo andare, non si nasconda proprio a pochi passi da lei, in quel bodyguard che dovrebbe invece tenerla al sicuro.

Ma è chiaro fin da subito che David non è altrettanto perfetto: nonostante la sua indubbia bravura lavorativa, il protagonista arranca e combatte con se stesso, con i demoni della guerra che continuano ad inseguirlo e ad inquinare man mano la sua psiche e la sua vita. David è, insomma, un personaggio pieno di contraddizioni, costantemente diviso fra la dedizione verso il suo lavoro e la crescente rabbia dovuta alle terribili esperienze vissute in Afghanistan; una rabbia che mal si sposa con la maschera di freddezza e di imperscrutabilità che deve indossare in ogni suo giorno da bodyguard e che, unita a quel disturbo post-traumatico tenuto costantemente nascosto, rende il nostro protagonista una vera e propria bomba ad orologeria pronta ad esplodere nei modi più inaspettati. Richard Madden, inoltre, ci fa dimenticare ben presto di quel Robert Stark che lo ha reso celebre in Game of Thrones, dimostrando di immergersi perfettamente nel ruolo di David Budd e di riuscire a donare spessore a un personaggio che si presenta come complesso e imprevedibile. Madden sembra infatti essere stato ritagliato per questo ruolo e la naturalezza con cui recita in Bodyguard è forse aiutata anche dal fatto che è libero di parlare con il proprio accento scozzese.

Bodyguard, insomma, ha intenzione di esplorare davvero tanto in questi sei episodi ed è lecito temere che possa incappare nel rischio di mettere troppa carne al fuoco e di trattare con superficialità alcuni argomenti. Tuttavia, “Episode 1” sembra allontanarci da questa paura non solo per le ottime interpretazioni degli attori, ma soprattutto per la scrittura capace di Jed Mercurio. Nel poco tempo a disposizione, la sceneggiatura è stata in grado di darci un quadro introduttivo chiaro, completo ed equilibrato del mondo di Bodyguard e del suo protagonista, catapultandoci immediatamente nell’atmosfera della serie.

Per concludere, l’esordio di Bodyguard colpisce nel segno, riuscendo a rapire con maestria l’attenzione e la curiosità degli spettatori grazie a un pilot molto intenso, frutto di una scrittura pulita e curata che riesce ad introdurre la nuova serie di Jed Mercurio nel migliore dei modi e che, inevitabilmente, alza di molto le aspettative per le prossime puntate.
Voto: 8

Vista la prima, oltre al disturbo post si vede una scena che si tira su la canotta e si vede una mega cicatrice.
Pare interessante, lo seguirò tutto!
Grazie per la recensione