La televisione inglese è da sempre considerata una delle eccellenze dal punto di vista della qualità, soprattutto per la capacità di analizzare la realtà senza compromessi e con grande intelligenza. Catastrophe incarna perfettamente queste caratteristiche e, dopo tre stagioni in cui ha offerto un ritratto di coppia di rara intelligenza, non intende fermarsi.
La serie è trasmessa da Channel 4 ed è creata da Sharon Horgan e Rob Delaney, i quali vestono anche i panni dei due protagonisti principali. Nelle prime tre brevissime stagioni – annate da sei episodi che hanno ribadito la capacità della televisione britannica di essere ficcante ed esaustiva senza togliere troppo tempo allo spettatore – Catastrophe ha raccontato prima l’innamoramento di due persone molto diverse, poi il matrimonio e infine le difficoltà insite nella genitorialità.
La quarta annata sarebbe dovuta arrivare molto prima, ma purtroppo la serie è stata funestata da una tragedia dalla portata indescrivibile: nel gennaio del 2018 uno dei quattro figli di Rob Delaney ha perso la vita all’età di due anni e mezzo per un tumore al cervello. Delaney ha condiviso sui suoi profili social diversi scritti decisamente struggenti sul suo lutto, che si vanno ad aggiungere a una volontà di condividere le proprie fragilità davvero encomiabile, come ha spesso fatto in occasione del proprio alcolismo e della propria depressione.
La poliedricità di Sharon Horgan e Rob Delaney rende i loro personaggi estremamente sfaccettati, scritti con grande intelligenza e soprattutto caratterizzati da uno spiccato autobiografismo, in maniera molto simile a quanto fatto da Lena Dunham con la protagonista di Girls. I protagonisti di Catastrophe appaiono infatti come degli alter ego dei due autori, con Delaney che mette in scena perfettamente la cupezza (oltre che la dipendenza dall’alcol) nascosta dietro il suo fare burlone e Horgan che dà vita a un ritratto di donna intelligente, emancipata e creativa.
Uno degli spunti comici principali e primigeni della serie sta nello scontro culturale tra i due protagonisti: Rob infatti è americano e Sharon inglese – esattamente come nella vita reale – e molte delle vicende rappresentate vengono filtrate attraverso l’ironico utilizzo di stereotipi e cliché delle due culture nazionali.
La quarta stagione arriva dopo un trauma narrativo importante, che ha chiuso la scorsa annata cambiando in maniera incisiva gli equilibri interni alla serie: proprio nel momento in cui tra i due protagonisti si rendeva essenziale la fiducia reciproca per fronteggiare una serie di difficoltà, sia quotidiane sia eccezionali, a seguito di un incidente in auto Rob è costretto a dire a Sharon di aver ricominciato a bere e di aver bisogno di aiuto.
Il primo episodio di questa quarta annata si inserisce quindi a gamba tesa all’interno delle tante problematiche di questa situazione narrativa, andando ad analizzare la tenuta del matrimonio dei due protagonisti mettendo in evidenza con sottigliezza la compresenza di un sentimento così forte da passare sopra agli errori del proprio partner (come la bugia di Rob) e una fiducia che non può non essere minata da quello che, pur non essendo un tradimento a tutti gli effetti, è visto da Sharon come un passo indietro riguardo alla loro stabilità di coppia.
Allo stesso tempo questa premiere è precisissima nell’analizzare in maniera dettagliata le fragilità di Rob, soprattutto per quanto riguarda il confronto con la vergogna e l’imbarazzo per aver tradito la fiducia della persona che ama. Attraverso questa riflessione la serie sfrutta anche la possibilità di ragionare sugli effetti negativi dell’abituale reticenza degli uomini a condividere le proprie emozioni e i propri malesseri, spesso anche con il proprio partner, finendo così spesso per dar vita a problemi molto più grandi o facendone personalmente le spese cadendo in depressione.
Nonostante la capacità abbastanza unica di addentrarsi tra le pieghe dei problemi di coppia, Catastrophe si conferma anche una delle serie più divertenti in circolazione e anche in questo episodio d’apertura si fa davvero fatica a restare composti perché ogni sequenza è dominata da un’ironia incredibile, declinata in dialoghi che uniscono perfettamente la spietatezza dello humour britannico di Horgan e l’esuberanza dello stile americano di Delaney.
Adottando una scrittura brillante e piena di riferimenti alla cultura pop, la serie ne approfitta per ironizzare su alcune abitudini collettive ormai consolidate, come guardare Game of Thrones in coppia, e anche sulla sacralizzazione dei Radiohead da parte di un certo tipo di pubblico.
Con questa premiere, inoltre, entra nel cast anche Julie Hesmondhalgh, attrice britannica dalle eccezionali doti interpretative (già vista recentemente in Broadchurch, Happy Valley e Doctor Who), che qui rivela un grandissimo talento comico, dimostrando di sapersi incastrare alla perfezione con la recitazione di Rob Delaney.
L’umanità che traspare guardando la serie (anche per il già citato autobiografismo) fa sì che ritrovarla dopo due anni sia come riabbracciare dei vecchi amici e la stessa sensazione si ha nei confronti di uno storytelling che sembra voler dire: “non serve un registro drammatico per essere realistici”. Il modo in cui viene affrontata la genitorialità in questo episodio (così come nell’intera serie) è infatti incredibilmente convincente proprio perché l’ironia è utilizzata per evidenziare alcuni punti nodali non mettendo in alcun modo distanza tra lo spettatore e le situazioni raccontate, ma si pone al contrario come uno strumento indispensabile per far emergere la componente emotiva dei protagonisti.
Ci sono poche serie più raffinate di Catastrophe e ciò si evince anche dai particolari apparentemente più insignificanti come il nome con cui Rob ha ancora registrato il numero della moglie sul cellulare (Sharon London Sex): un dettaglio che lascia trasparire tutto il romanticismo del personaggio attraverso la volontà di non dimenticare la loro peculiare “prima volta”.
Dopo tre anni ad altissimi livelli, come conferma anche l’eccellente gradimento della critica americana, Catastrophe ritorna con una premiere divertente e piena di spunti pronti ad essere sviluppati nei cinque restanti episodi stagionali.
Voto: 8