Torna L’Angolo Mensile delle News, rubrica che parla delle notizie e dei temi più importanti che hanno caratterizzato il mese telefilmico appena trascorso. In questo nuovo appuntamento parleremo dei vincitori dei Golden Globes 2019, proclamati lo scorso 6 gennaio; dei Seriangolo Awards, che decretano i migliori prodotti seriali dell’anno grazie ai vostri voti; del cast del nuovo prequel ambientato nell’universo narrativo di Game of Thrones; di The New Pope, nuova serie di Paolo Sorrentino, che ci regala la prima importantissima immagine promozionale; del tema dei gay for pay nella Hollywood di oggi, reso ancora più attuale dalle dichiarazioni dell’ex Glee Darren Criss.
Golden Globes 2019: i vincitori
La 76esima edizione dei Golden Globes, riconoscimento assegnato annualmente ai migliori film e ai programmi televisivi della stagione, si è conclusa il 6 gennaio scorso con la serata di premiazioni, condotta da Sandra Oh e Andy Samberg; le reti più premiate sono state Netflix e FX con ben 3 statuette conquistate, mentre gli show che hanno avuto più riconoscimenti sono stati a parimerito The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story e The Kominsky Method, con due vittorie a testa. Di seguito trovate i vincitori delle categorie più importanti – qui invece per la lista completa dei vincitori:
Best Television Limited Series or Motion Picture Made for Television
The Alienist (TNT)
The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story (FX) (VINCITORE)
Escape at Dannemora (Showtime)
Sharp Objects (HBO)
A Very English Scandal (Amazon)
Best Television Series – Musical or Comedy
Barry (HBO)
The Good Place (NBC)
Kidding (Showtime)
The Kominsky Method (Netflix) (VINCITORE)
The Marvelous Mrs. Maisel (Amazon)
Best Performance by an Actress in a Television Series – Musical or Comedy
Kristen Bell (The Good Place)
Candice Bergen (Murphy Brown)
Alison Brie (Glow)
Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel) (VINCITORE)
Debra Messing (Will & Grace)
Best Performance by an Actor in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Antonio Banderas (Genius: Picasso)
Daniel Bruhl (The Alienist)
Darren Criss (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story) (VINCITORE)
Benedict Cumberbatch (Patrick Melrose)
Hugh Grant (A Very English Scandal)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
Alex Borstein (The Marvelous Mrs. Maisel)
Patricia Clarkson (Sharp Objects) (VINCITORE)
Penelope Cruz (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story)
Thandie Newton (Westworld)
Yvonne Strahovski (The Handmaid’s Tale)
Best Performance by an Actress in a Television Series – Drama
Caitriona Balfe (Outlander)
Elisabeth Moss (The Handmaid’s Tale)
Sandra Oh (Killing Eve) (VINCITORE)
Julia Roberts (Homecoming)
Keri Russell (The Americans)
Best Performance by an Actress in a Limited Series or Motion Picture Made for Television
Amy Adams (Sharp Objects)
Patricia Arquette (Escape at Dannemora) (VINCITORE)
Connie Britton (Dirty John)
Laura Dern (The Tale)
Regina King (Seven Seconds)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television
Alan Arkin (The Kominsky Method)
Kieran Culkin (Succession)
Edgar Ramirez (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story)
Ben Whishaw (A Very English Scandal) (VINCITORE)
Henry Winkler (Barry)
Best Television Series – Drama
The Americans (VINCITORE)
Bodyguard
Homecoming
Killing Eve
Pose
Best Performance by an Actor in a Television Series – Drama
Jason Bateman (Ozark)
Stephan James (Homecoming)
Richard Madden (Bodyguard) (VINCITORE)
Billy Porter (Pose)
Matthew Rhys (The Americans)
Best Performance by an Actor in a Television Series – Musical or Comedy
Sacha Baron Cohen (Who Is America?)
Jim Carrey (Kidding)
Michael Douglas (The Kominsky Method) (VINCITORE)
Donald Glover (Atlanta)
Bill Hader (Barry)
Seriangolo Awards 2018: i vincitori
Gennaio non è stato solo il mese dei Golden Globes: anche i Seriangolo Awards hanno decretato i migliori prodotti seriali dell’anno, divisi in 33 categorie. Questa ottava edizione, a cui hanno partecipato attivamente circa 400 votanti, ha cercato di darvi voce, facendovi votare il meglio che la TV del 2018 ha offerto. Tante le categorie classiche – dalla miglior serie drama alla miglior performance – arricchite da diverse altre più particolari, che potrete scoprire nell’articolo dedicato, cliccando qui.
Game of Thrones: svelato il cast del prequel
I rumor sulle serie prequel di Game of Thrones si stanno trasformando in realtà grazie ai numerosi dettagli che HBO ha ufficializzato nelle scorse settimane. Diversi sono gli interpreti confermati dalla rete, tutti personaggi regolari che vedremo nella prima stagione di questo nuovo drama. I nomi confermati – di cui trovate le foto in ordine di citazione nella galleria di seguito – sono Naomi Ackie (Lady Macbeth, 2016), Denise Gough (Robin Hood, 2010), Jamie Campbell Bower (Shadowhunters, 2013), Sheila Atim (Harlots, 2018), Ivanno Jeremiah (Humans, 2015), Georgie Henley (The Chronicles of Narnia, 2005), Alex Sharp (To the Bone, 2017) e Toby Regbo (Reign, 2013) in ruoli che però non sono ancora stati definiti. È stata anche annunciata la regista dell’episodio pilota, SJ Clarkson, che ha lavorato anche per Heroes, Dexter, OITNBe Jessica Jones.
The New Pope: la nuova serie di Paolo Sorrentino
La nuova serie di Paolo Sorrentino The New Pope ha i contorni sempre più definiti, grazie alla nuova immagine promozionale che è stata diffusa da Sky, HBO, e Canal Plus, reti che co-producono lo show. Nello scatto vediamo Jude Law e John Malkovich uno accanto all’altro, entrambi con le vesti papali, foto che conferma il ruolo che ricoprirà Malkovich, fino ad ora tenuto segreto, come gran parte dei dettagli su questo nuovo drama. Concepito come un prodotto ibrido tra una serie tradizionale e una antologica, lo show si svilupperà cambiando i personaggi rispetto alla stagione precedente, mantenendo però alcuni elementi invariati. Le riprese dello show sono iniziate a Roma lo scorso novembre, poi si sono spostate nel Regno Unito e al momento stanno proseguendo a Venezia, dove si concludeva la prima annata. La seconda stagione di questo drama manterrà la firma di Paolo Sorrentino e Umberto Contarello, sceneggiatore anche per La Grande Bellezza.
Gay for pay: a Hollywood i ruoli gay sono roba da etero
Non sono bastati più di dodicimila film e 495 nuove serie prodotte nel 2018 per far capire ad Hollywood come affrontare con rispetto il tema delle minoranze; non parliamo ora della loro rappresentazione, ma facciamo un passo indietro, andando su un tema vecchio di anni tornato attuale dopo le dichiarazioni di Darren Criss in merito. La star di American Crime Story – fidanzato da più di sette anni con la produttrice americana Mia Swier – ha dichiarato a Bustle di non voler più interpretare ruoli gay perché non vuole essere “l’ennesimo ragazzo eterosessuale che si prende il ruolo di un personaggio omosessuale“, facendo piazza pulita di ruoli che attori apertamente gay potrebbero interpretare.
La contraddizione a Hollywood è questa: un attore etero può interpretare un personaggio gay, ma un attore che ha fatto coming out non viene ritenuto credibile con a fianco una fidanzata del sesso opposto. È di questo avviso Rupert Everett, attore britannico che fece coming out agli inizi degli anni ’90, e che da allora ha visto la sua carriera messa in pericolo; già nel lontano 2009 consigliò ai giovani attori gay di non rivelarsi perchè “non si può ancora essere un 25enne gay che cerca di sfondare nel mercato del cinema britannico, o americano e nemmeno italiano, senza sbattere contro un muro di mattoni. Non funziona se sei gay, non è consigliabile essere onesti“, ha dichiarato a The Guardian. Anche Sean Hayes – protagonista di Will & Grace – e Neil Patrick Harris sono stati vittime di questa situazione, il primo essendo stato scartato alle selezioni per il protagonista del musical Promises, Promises perchè non etero in modo convincente, il secondo – star di How I Met Your Mother dal 2005 – subendo un drastico cambiamento dei ruoli che gli sono stati affidati in seguito al suo coming out del 2006.
Il fenomeno del gay for pay, che coinvolge tutti coloro che fingono di essere omosessuali per un ritorno economico – come potrebbe fare un attore, per esempio – si lega a doppio filo con il tema del blackface e più in generale con quello dell‘appropriazione culturale: è eticamente corretto diventare in qualche modo simboli di una realtà diversa dalla propria, senza essere mai stati testimoni diretti dei problemi che quel mondo vive ogni giorno? Cate Blanchett pensa che sia possibile farlo e che tutto si riassuma con il termine recitazione. “Mi batterò fino alla morte per il diritto alla sospensione dell’incredulità e di interpretare ruoli che vadano oltre la propria esperienza“, ha dichiarato l’attrice australiana.
Il problema di fondo è che lo scenario che potremmo chiamare straight for pay semplicemente non esiste: per un attore apertamente gay, o peggio ancora nel caso di attori o attrici trans, è impossibile gareggiare con colleghi etero o cisgender per uno stesso ruolo. La pensa così la drag queen Peppermint, prima donna trans a conquistare un ruolo da protagonista all’interno di un musical di Broadway, che chiude la questione con una riflessione: “Penso che idealmente chiunque dovrebbe poter interpretare ruoli del genere”, ha dichiarato a Vice, aggiungendo che “Hollywood per anni ha fatto soldi mettendo in scena esperienze di persone ai margini, senza renderle partecipi di quella narrazione, ma ora la comunità gay e trans ha la necessità di partecipare al racconto della propria storia, e sarà meglio che inizi a farlo”.
Il video del mese
Chiudiamo questo appuntamento di gennaio con un video atteso da milioni di telespettatori: il primo teaser per la stagione conclusiva di Game of Thrones, che tornerà il 14 aprile prossimo:
Fonti: variety, spoilerTV, the hollywood reporter