Ai tempi del suo massimo splendore You’re the Worst era riuscito a far breccia persino tra il pubblico italiano, portandosi a casa anche un didascalico articolo di Wired il cui titolo “You’re the Worst o l’amore ai tempi della depressione” sembrava la traduzione pigra di una rom-com dei primi anni Duemila. Sono passati gli anni ma lo show targato FX non si è snaturato, tornando sugli schermi con un episodio introduttivo frenetico e a volte confusionario ma sicuramente divertente.
“I have some fantasies
Wishes and fears
Come crashing down around me
I’m lost without you here.” (I’m Lost Without You Here – Rocketship)
Deve essersi imbattuto in quell’articolo di Wired, Stephen Falk, al momento di scrivere l’esordio stagionale. Lungo quattro annate altalenanti, in cui al progressivo scadimento della comicità non sempre era corrisposto un innalzamento costruttivo del coefficiente introspettivo, You’re the Worst aveva dato spesso prova di avere sempre meno da dire ma di riuscire a farlo estremamente bene, trovando ogni volta il modo migliore per raccontare quello che i difetti e le difficoltà del singolo possono fare ad una coppia.
“The Intransigence of Love” è un debutto perfettamente aderente a questa regola: al messaggio già noto e sbandierato ai quattro venti – “They aren’t perfect but they’re not trying to be. No, they’re messy and complicated because life is messy and complicated” – si affianca una messa in scena originale e spiazzante, un revival anni Novanta fatto di arthouse action e VHS.
Il primo punto interessante di “The Intransigence of Love” è l’assenza dei due protagonisti nella prima metà dell’episodio. I tredici minuti iniziali, infatti, seguono l’accrescersi dell’attrazione tra Jake, commesso di un blockbuster, e Gemma, un’appassionata di cinema, con delle atmosfere a metà tra la comicità sboccata di Clerks e il più classico dei film romantici con Hugh Grant. L’effetto sullo spettatore è straniante e in qualche modo simile a quello ottenuto da “Andre e Sarah”, la sesta, e forse più riuscita, puntata di Forever. Col passare dei minuti diventa chiaro come questa escursione nel tempo sia soltanto un tentativo di stravolgere le acque e rinfrescare il prodotto. Quattro stagioni hanno infatti sviscerato in ogni immaginabile iterazione la difficoltà per due persone ripugnanti e socialmente inabili di riunirsi in una coppia meno problematica. L’esordio della quinta decide quindi di tagliare ogni preambolo mettendo lo spettatore di fronte all’obiettivo finale: il matrimonio.
– Why do you think we keep telling wedding planners these hella tight but fake stories about us? Is it because we don’t have a love story?
– What? We have the best love story because ours is ugly ad uncomfortable and haunting and brilliant and thrilling and, yeah, it’s messy and coplicated, but it’s true.
Ciò che lascia un po’ di amaro in bocca è la difficoltà di You’re the Worst di rinnovarsi e rinnovare il messaggio di fondo. Non è un caso infatti che la parte più riuscita dell’episodio sia la prima metà, e non solo per i demeriti della seconda. Innanzitutto la storia d’amore tra Gemma e Jake è un inno citazionista estremamente ben composto: si è già detto di Clerks ma è facile individuare riferimenti ad altre produzioni come Empire Records o Notting Hill, mentre la scena ambientata nel cyberspazio è un omaggio a Disclosure di Barry Levinson. Più in generale, tutta la sequenza revival richiama piacevolmente la classica filmografia d’intrattenimento anni Novanta senza però, anche grazie ad un minutaggio limitato, risultare stantia.
I problemi emergono con l’ingresso di Aya Cash e Chris Geere: innanzitutto l’avvicendarsi degli interpreti per i personaggi del racconto fittizio non ha una motivazione apparente; in secondo luogo l’uscita di metafora (se così vogliamo chiamarla) priva la storia di Gemma e Jake del fascino narrativo, riducendoli ad espedienti per giungere meccanicamente a quello scambio finale tra Gretchen e Jimmy, un botta e risposta che riassume il novanta per cento dell’intreccio di You’re the Worst.
È cosa nota che questa appena iniziata sarà la stagione conclusiva dello show ideato da Stephen Falk, una scelta praticamente obbligata dall’impossibilità di tenere aperte le danze dopo aver fatto affrontare ai personaggi ogni curva, sobbalzo e discesa vertiginosa immaginabile. “The Intransigence of Love”, seppur nella sua confusione, è un discreto prologo per quella che di fatto dovrà essere la stagione della maturità sia per lo show che per i suoi protagonisti. A far la differenza, infatti, è la sensazione che, arrivati in vista del finale e senza la spada di Damocle di doversi guadagnare un ulteriore rinnovo, la strada sia ben tracciata e venga imboccata fin dai primi minuti. L’assenza di Edgar e Lindsay, presenti solo nei credit, e di tutto il supporting cast, scelta inusuale per una première, è un indizio importante su come il reparto creativo abbia le idee ben chiare su come giocare le proprie carte.
A cinque anni dal disastroso matrimonio a cui si erano conosciuti, Gretchen e Jimmy sono chiamati a chiarire una volta per tutte la vera identità di You’re the Worst: non solo una dark rom-com narcisista ma un vero e proprio coming of age in cui i due protagonisti, pur senza snaturare i tratti peggiori del proprio carattere, imparano ad affrontare le responsabilità e le difficoltà dell’essere adulti.
Voto: 6½