
Dalla sua fondazione nel 1926, la National Broadcasting Company ha prodotto alcune di quelle che sono universalmente riconosciute come sit-com per eccellenza: oltre alle tre fonti di ispirazione di Brooklyn Nine-Nine citate poco sopra, la NBC ha trasmesso (tra le altre) Il Principe di Bel Air, My Name is Earl, Seinfeld, Will&Grace nonché uno degli show dal vivo più longevi e divertenti della TV, e cioè il Saturday Night Live. Mettersi quindi a “competere” contro se stessi assume un significato, e un rischio, completamente diverso dal solito, soprattutto in un un mondo in cui la concorrenza attualmente offre prodotti incredibili come The Good Place, BoJack Horseman e Atlanta. Si tratta di serie completamente diverse tra loro ma che hanno tutte saputo prendere il linguaggio televisivo e seriale classico delle comedy e modellarlo intorno a nuovi modi di comunicare il presente, aggiornandolo grazie a temi serissimi come la morte, la depressione e il razzismo; e soprattutto sono riuscite a portare la risata non con il solo e unico scopo (nobilissimo) di alleggerire il pubblico, ma permettendo contemporaneamente a quest’ultimo di farsi un’idea propria, se non a volte un’opinione. Chi prima o poi non si è chiesto, ridendo ad una delle ennesime cattiverie di BoJack, quanto dolore ci potesse essere dietro a un suo gesto?
La NBC sa bene però che abbracciare un nuovo modo di fare cose vecchie non vuole dire che queste ultime debbano essere abbandonate del tutto. È pur sempre dalle risate del pubblico in studio che si è partiti, dalle luci patinate e le scenografie perfettamente disordinate, e con Abby’s pare si voglia un po’ tornare da quelle parti.
La serie prende il nome dalla protagonista Abby (Natalia Morales, che aveva un ruolo ricorrente in Parks and Ricreation e che ritroviamo in Santa Clarita Diet), un’ex sergente dei Marines che ha aperto un bar abusivo sul retro della casa di cui paga l’affitto. Circondata dagli avventori abituali (su tutti Neil Flynn, il leggendario inserviente di Scrubs), Abby gestisce il bancone e i suoi dintorni in modo simpaticamente militaresco, fino a quando Bill (Nelson Franklyn, uno dei personaggi più teneri e sorprendenti di New Girl) si presenta come nipote dell’appena defunta zia, nonché proprietaria della casa dove Abby vive e “lavora”. Ovviamente, rivuole la casa indietro (senza bar incluso), che ordina di smantellare.

Il pilot di Abby’s non prende mai davvero il volo, e l’unica nota realmente positiva rimane il personaggio e l’interpretazione di Natalia Morales, che tiene insieme tutto il gruppo e risulta fresca, grazie anche al suo atteggiamento scorbutico che contrasta con la leggerezza che la circonda. Di certo non può lei da sola salvare l’intera serie, e si spera quindi in puntate migliori, ma soprattutto in un cambio di rotta (anche minimo) da parte della NBC.
Voto: 5
