Gomorra – 4×09/10


Gomorra – 4x09/10Arrivati alla vigilia della coppia finale di episodi non è semplice giudicare una stagione abbastanza discontinua e dispersiva, ma non certo priva di momenti ottimamente realizzati e di indubbio interesse. Di sicuro questa penultima coppia ha il compito di fare chiarezza all’interno di una matassa narrativa che si era fatta un po’ confusa e pertanto non può che essere accolta con ottimismo.

Nell’analizzare questa quarta annata la questione principale si conferma essere l’assenza di Ciro e con essa tutti i tentativi fatti dagli autori per trovare una soluzione a questo problema narrativo tutt’altro che irrilevante.
Ad appropriarsi di un ruolo maggiormente centrale è ovviamente Patrizia, a cui Genny alla fine della scorsa coppia di episodi ha regalato per il matrimonio il controllo di Secondigliano, affidandole così una responsabilità enorme perché quella terra non rappresenta solo uno dei principali centri criminali di Napoli, ma anche il simbolo delle origini del protagonista.
L’altro affluente che quest’anno è andato a sopperire all’assenza dell’Immortale riguarda tutto il gruppo dei ragazzi di Forcella. Nonostante la loro presenza all’interno della guerra tra clan in Gomorra fosse già molto significativa l’anno scorso, durante questa stagione il ruolo di questa storyline è stato tra i più importanti, grazie anche all’insieme di intrighi e tradimenti all’interno del gruppo.

Gomorra – 4x09/10A proposito dei giovani del centro di Napoli, quello che è accaduto in questa stagione è stata l’evoluzione del trope “ascesa e caduta del gangster” (classico arco narrativo del genere) ma in forma collettiva, perché finché dovevano scalare la criminalità napoletana i ragazzi erano uniti e quasi invincibili – anche perché supportati da Ciro; quando però hanno avuto un po’ di potere sono cominciate le divisioni interne ed è stato l’inizio della fine.
La crisi è arrivata quando si è rotto qualcosa tra Enzo e Valerio, quando cioè sono emerse visioni del mondo differenti tra i due leader del gruppo, entrambe figlie di una sete di potere che non può che portare all’autodistruzione. Si tratta però di un meccanismo contagioso e infatti il ciclo dei tradimenti si è moltiplicato, e a farne le spese è stato lo stesso Valerio. Per quanto non sia una vicenda particolarmente incisiva nell’ambito della storyline principale, il modo in cui Enzo riesce a riprendersi il clan (o almeno una parte) è decisamente avvincente, soprattutto quando questa linea narrativa si unisce con quella legata a Patrizia e alle rivalità con i gruppi napoletani.
È solo quando Enzo porta Ferdinando Capaccio al cospetto di Patrizia, infatti, che tutto il lavoro fatto sui ragazzi di Forcella inizia ad avere senso, perché la boss di Secondigliano spalanca finalmente gli occhi, prendendo coscienza della prossimità dei suoi nemici, tanto da iniziare a sospettare anche della persona con cui condivide la camera da letto.

Gomorra – 4x09/10Parallelamente a questo macro arco narrativo si muove quello legato a Genny e Azzurra, alla loro nuova vita e al tentativo di ripulire il loro nome dalle vergogne del passato. La cessione di Secondigliano e il tentativo di investire nella realizzazione di un aeroporto cercando di fare tutto a norma senza approfittare del favore di nessuno vanno in questa direzione. Tuttavia la strada è profondamente in salita e porta alla consapevolezza dell’impossibilità che il piccolo Pietro da grande sia totalmente libero dal pregiudizio a cui quel cognome l’ha condannato.
La frequentazione di un nuovo ambiente è ciò che mette la pulce nell’orecchio a Genny e che successivamente lo riempie di delusioni e frustrazioni. Inizialmente la scelta di fare andare il figlio Pietro a scuola in un quartiere benestante e – almeno teoricamente – più al sicuro dalle infiltrazioni della criminalità organizzata aveva come obiettivo proprio il tentativo di cambiare vita. Scontrarsi con un mondo spaventato anche solo dalla lettura del cognome Savastano, che esclude il bimbo sistematicamente e che ha anche il coraggio di affrontarlo a viso aperto, ha significato per il protagonista la perdita definitiva della speranza e l’inizio di una nuova strategia.
Il doppio faccia a faccia con il magistrato Ruggieri è stata l’esca principale, la trappola definitiva o, se vogliamo vederla da un altro punto di vista, il detonatore che ha fatto esplodere il vero Gennaro Savastano, risvegliando quel personaggio che sembrava essersi assopito.

Gomorra – 4x09/10La decima puntata è il crocevia principale della stagione, il momento in cui finalmente le storyline principali trovano un punto di congiunzione dopo tanti episodi in cui le forze centrifughe hanno dominato. Perché se una delle caratteristiche principali di questa annata è stata la capacità di realizzare piccoli bozzetti molto ben curati, così da sopperire all’assenza del personaggio principale ormai scomparso, allo stesso tempo questo ha sottratto compattezza alla stagione e a conti fatti il lavoro sulla trama orizzontale non ha avuto la stessa precisione di quello fatto nei singoli episodi.
È anche per questo che il prefinale della quarta stagione dà maggiore soddisfazione a un pubblico che si avvicinava alla conclusione dell’annata senza sapere bene per cosa tenere, per chi tifare e per chi altro essere preoccupato. Quello che succede tra Patrizia e Michelangelo dà un svolta alla stagione, perché chiama in causa le ambiguità presenti da sempre nella coppia e coinvolge Enzo come braccio armato privilegiato del piano segreto. Al contempo questa strategia dà vita a un primo faccia a faccia con i levante, che però finisce in un nulla di fatto.
Il problema di questa scelta è che la penultima coppia di episodi paga errori strutturali degli sceneggiatori, che per far tornare tutto e per unire storie che forse andavano intrecciate prima e meglio hanno forzato la decisione di Genny e costruito un nemico – i Levante – tutt’altro che temibile.

La quarta stagione di Gomorra si avvia verso gli episodi finali con luce e ombre, accompagnata da eccellenti soluzioni narrative e formali ma anche da non poche perplessità riguardo alla gestione complessiva del racconto. Per adesso il giudizio non può che essere sospeso in attesa della conclusione.

Voto 4×09: 7
Voto: 4×10: 7+

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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