Penny Dreadful: City of Angels – 1×01 Santa Muerte 2


Penny Dreadful: City of Angels – 1x01 Santa MuerteLa serie originale Penny Dreadful era stata all’epoca una piacevolissima scoperta: la serie di John Logan, infatti, aveva preso un folto sottobosco di personaggi e ambientazioni horror, ripulite dalle situazioni più squisitamente da B-movie e trasportata nel prestige drama.

Più d’ogni altra cosa, però, Penny Dreadful aveva combinato alla perfezione ambientazioni, personaggi e recitazione, con una Eva Green in vero stato di grazia, capace di reggere sulle proprie spalle anche il peso degli episodi meno riusciti. In generale, però, la serie aveva avuto un ottimo successo proprio perché la scrittura di Logan, anche se non sempre rifinita, sapeva giostrare con abilità le proprie ambientazioni e soprattutto riconosceva con onestà le proprie ambizioni.
Quando la serie terminò un po’ a sorpresa alla fine della terza stagione, si era rimasti inevitabilmente con la sensazione che altro si sarebbe potuto fare e dire, soprattutto perché – sebbene le vicende di Vanessa Ives fossero giunte a naturale conclusione – si sarebbe potuto fare leva sulla bellezza delle ambientazioni per nuovi racconti, perfettamente in linea con quei “penny dreadful” da cui questo racconto prende ispirazione.

Penny Dreadful: City of Angels è invece un’operazione molto diversa. Logan torna in fase di scrittura, ma porta la serie in un altro periodo storico – l’alba del secondo conflitto mondiale – e, soprattutto, in un’altra parte del mondo, quella Los Angeles in piena fase espansiva, grazie al sempre maggior successo della Hollywood degli anni d’oro. Il cambio di ambientazione e colori non potrebbe essere più netto: dal buio e impolverato della Londra vittoriana al sole e alla novità di Los Angeles. Il vecchio e il nuovo mondo in conflitto in maniera evidente.

Penny Dreadful: City of Angels – 1x01 Santa MuerteÈ difficile, bisognerà ammetterlo, passare da un ambiente all’altro senza sentire che, non ce ne voglia Los Angeles, qualcosa si sia perso. Gran parte del fascino di Penny Dreadful, infatti, risiedeva proprio in quei colori e in quelle ambientazioni, e in questo pilot non c’è molto che la città degli angeli sappia offrire, da questo punto di vista. Per intenderci, né la Londra di fine Ottocento né la Los Angeles degli anni ’30 rappresentano ambientazioni nuove e inesplorate, tutt’altro, ma in un caso questo discorso si armonizzava molto bene con il tipo di racconto esoterico e notturno, dall’altro c’è un forte stridore e un effetto che non riesce a ripetersi.

Certo, alla base ci sono differenze molto sostanziali per quanto riguarda la trama. Questo City of Angels racconta le vicende del primo detective di origini messicane della polizia di L.A., Tiago Vega (Daniel Zovatto), diviso tra il suo nuovo lavoro e la sua gente, rappresentazione fisica del conflitto sociale in una città in espansione. A fare da collante la Santa Muerte e il misterioso e demoniaco personaggio di Magda (Natalie Dormer), una creatura infernale che fa del conflitto sociale il proprio banchetto. Nathan Lane interpreta Lewis Michener, il partner di Tiago, mentre Rory Kinnear ritorna nella saga nei panni questa volta di un medico tedesco.

A questo schema di partenza si aggiungono il nazismo, le diseguaglianze razziali, l’ascesa degli evangelisti, in quello che per ora pare un enorme calderone di vari elementi che bisognerà capire in che modo verranno mescolati. C’è, insomma, tanto che bolle in pentola: da un lato l’aspetto più squisitamente umano, che – anche considerando il finale dell’episodio – vedrà il dramma personale delle nuove generazioni di immigrati al centro della narrazione, dall’altro quello più propriamente esoterico, con la Santa Muerte e la sorella dall’altra parte, in una relazione ancora non chiara e da valutare. Nonostante, poi, la presenza materiale della Santa Muerte, la tradizione folkloristica messicana non sembra ancora sfruttata a dovere, con la potenza che quelle immagini potrebbero generare e che non producono. La sensazione finale, dunque, è che si sia voluto presentare troppo e troppo insieme, con la conseguenza che molte cose siano state lasciate lì solo come accenni.

Penny Dreadful: City of Angels – 1x01 Santa MuerteC’è poi un altro problema, ossia il fatto che talvolta la scrittura di Logan manca di una certa sottigliezza e le proprie intenzioni, in particolare il creare parallelismi con il presente, risultano un po’ troppo urlate. La presenza di nazisti che usano come mantra “America first”, oppure i reiterati insulti alla comunità messicana in modi che non sembrano – ahinoi – molto diversi da quelli attuali sembrano tradire una certa ansia, una volontà di parlare del contemporaneo attraverso il rapporto con la storia (e il fantasy). In casi come questi, pur apprezzando la nobiltà del gesto, bisogna saper equilibrare bene tali istanze o si rischia davvero di puzzare d’artefatto.

Difficile, dunque, questa partenza. Anche evitando di fare un impietoso parallelo con Penny Dreadful, questo City of Angels manca di potenza visiva – nonostante Paco Cabezas in regia faccia il possibile – e di una scrittura precisa e allenata. Quel che resta è un pilot che mette davanti allo spettatore molte cose e ne fa intuire altre, senza riuscire però a dosare l’esposizione quanto dovrebbe. Il risultato è un primo episodio che non annoia, ma che non stupisce di certo; se non fosse per qualche bella scena e la curiosità generata dal soprannaturale, di “Santa Muerte” non rimarrebbe che il bel tappeto musicale.

Voto: 5 ½

 

Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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2 commenti su “Penny Dreadful: City of Angels – 1×01 Santa Muerte

  • Chiara Sabatini

    Buon giorno, vorrei sapere come si fa a vedere questa serie in Italia, per cortesia, dato che la trasmette Showtime e che lo fa solo per i cittadini americani.
    Grazie mille

     
    • Federica Barbera

      Ciao Chiara, la serie non è ancora disponibile in Italia! Bisogna aspettare che qualche piattaforma o rete la acquisti, in genere ci vuole un po’ di tempo.
      A presto!