Servant – Stagione 2


Servant - Stagione 2Claustrofobia, angoscia, ansia, situazioni grottesche e nere assurdità: è stata tutto questo la seconda stagione di Servant, che ci ha fatto vivere ancora di più il profondo orrore che si porta dentro Dorothy e la disperazione di una madre ferita, il tutto contornato da una sinistra setta e dai misteriosi riti e insondabili doveri a cui devono sottostare.

Tutto ricomincia da dove avevamo lasciato i coniugi Turner, ovvero la ricerca di Leanne per tentare di recuperare Jericho, che Sean e suo cognato Julian pensano essere un bambino rapito, mentre Dorothy è convinta che si tratti proprio del suo defunto figlio.
Le premesse ci sono tutte per continuare a viaggiare in quello strano sogno nero a occhi aperti che era stata la prima stagione: non lo chiamiamo “incubo” perché sarebbe troppo semplicistico e forse anche sminuente nei confronti della scrittura di questa serie. Servant non è un horror come siamo abituati a pensare, ma è quasi un normale drama che parla della tragedia della perdita di un figlio senza che ce ne si faccia una ragione, se non fosse per l’incastro della “famiglia” di Leanne e di alcune scelte di fotografia e di regia veramente azzeccate (sono infatti ormai un segno distintivo i primissimi piani dei protagonisti, spesso ripresi durante smorfie o in condizioni di disagio psico-fisico).

Servant - Stagione 2La stagione è sostanzialmente divisa in tre parti ben bilanciate tra loro: la ricerca di Leanne, la prigionia della ragazza per cercare di arrivare a Jericho, l’irrompere dei membri della sinistra “famiglia”.
Per quanto riguarda la prima parte è quella in cui sicuramente lo humor nero – e di pari passo il disagio provocato – la fa da padrone, dove gli stereotipi dell’horror vengono messi in scena quasi ribaltandone la forza ansiogena, ma rimanendo comunque ben visibili, dando un tratto distintivo alla serie. Basti pensare a “Pizza”, uno degli episodi meglio riusciti della stagione: le inquadrature in POV di quelli che si recano alla misteriosa magione, l’attesa che qualcuno chiami per l’ordine, la casa piena di bambini al piano terra e la stanza della donna morente al primo piano, fanno tutti parte di un sentire condiviso dell’horror, ma qui vengono portati al parossismo, strappando addirittura delle risate – basti pensare al nome del servizio di asporto!
Risate che però sono sempre tese, ci si aspetta sempre che da un momento all’altro succeda qualcosa di veramente brutto: è questa la perfetta costruzione della tensione che si nota in tutta la stagione, il passare da qualcosa di apparentemente leggero a una doccia fredda improvvisa – in questo caso la scoperta della pizza avvelenata, più avanti il tentativo di Dorothy di seppellire viva Leanne.

Servant - Stagione 2La seconda parte è quella senza dubbio più tesa e più oscura, dove Dorothy raggiunge il massimo della furia animalesca che solo una madre a cui hanno sottratto un figlio può arrivare. Come dicevamo, l’angoscia e il grottesco raggiungono veramente uno dei punti più alti quando Leanne viene sotterrata viva, ma non è solo questo: è vedere come la ragazza si comporti in maniera del tutto estranea al mondo, come se sapesse qualcosa di invisibile ai nostri occhi. Noi tutti come spettatori possiamo relazionarci con Sean, che è evidentemente scosso dalla situazione ma che cerca in tutti i modi di capire (essendosi lui già arreso da tempo alla morte di Jericho) e che per questo viene premiato da Leanne con il ritorno del gusto e la guarigione della mano.
Il messaggio sembra essere quello che incita alla comprensione: della situazione, ma soprattutto del prossimo. Leanne va contro a delle fantomatiche regole ancestrali perché comprende la situazione di Dorothy, empatizza fortemente con lei. Fa la ribelle perché ha capito che spesso le regole vanno interpretate e modellate in base alla situazione, al prossimo che ti si para davanti. È senza dubbio interessante la contrapposizione giovane-anziano che gli autori impersonificano con Leanne e i due vecchi “zii” che vengono a riprendersela: la giovane non sta alla regole ma non per un malcelato senso di ribellione, ma perché è un essere pensante, è indipendente, capisce che quelle regole non possono valere per tutti. È anche la misericordiosa comprensione tramutata poi in attrazione per Julian, un’anima persa, una persona che fatte le dovute proporzioni è proprio come lei: non capisce le “regole” imposte dalla società e per questo si sente tremendamente e irrimediabilmente solo.
Questo secondo spezzone di stagione sembra insistere proprio su questo: anche le regole più ferree e incise nella pietra – come il divieto di riportare in vita in un infante perché non è il piano di Dio – possono essere interpretate per un altro livello di bene superiore, grazie all’empatia e alla misericordia.

Servant - Stagione 2La terza e ultima parte di questa annata di Servant è quella che torna a essere prettamente horror e grottesca: con la presenza di zio George prima e di zia Josephine proprio sul finale ci vengono anche rivelati alcuni aspetti della setta, dei loro modi arcaici e delle regole che la giovane Leanne sembra stia disattendendo. Anche questa poca chiarezza su chi sono, cosa fanno di preciso, perché Leanne sia così importante e potente sono tutte cose che rendono ovviamente la storia più oscura e che danno la possibilità agli autori di tirare avanti ancora per qualche stagione (è infatti confermata già la terza annata).
Anche il finale quindi si attesta sul buon livello di tutta la stagione, con il ritorno in vita della bambola – e quindi a tutti gli effetti il ritorno di “Jericho” – ma soprattutto della vittoria di Leanne sui vecchi principi e sulle vecchie regole, anche se sappiamo benissimo non essere finita qui.

In definitiva questa seconda stagione di Servant mantiene intatte le atmosfere e la scrittura della prima stagione, attestandosi ancora su livelli buoni per quanto riguarda il puro intrattenimento – la felice scelta delle puntate da trenta minuti aiuta molto – ma facendo anche un lavoro più in profondità sulle tematiche religiose e morali che stanno subito al di sotto della leggera patina horror della serie. Alcune volte forse si esagera con il grottesco e una recitazione sopra le righe (specie per quanto riguarda la seppur bravissima Lauren Ambrose), ma tutto sommato sono piccoli inciampi che non guastano affatto il valore generale dello show.

Voto : 7

 

Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.

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