Lupin – Stagione 1 (Parte 2)


Lupin - Stagione 1 (Parte 2)La serie TV Lupin conclude la sua prima stagione con la seconda parte – disponibile su Netflix dall’11 giugno – composta da cinque episodi che fungono da vero e proprio completamento della storia del moderno ladro gentiluomo. La serie trae infatti ispirazione dai racconti scritti a inizio ‘900 da Maurice Leblanc, già trasposti a livello televisivo in molteplici occasioni nel corso del secolo scorso.

Ritroviamo il protagonista Assane Diop (Omar Sy) nei panni di un attuale Arsène Lupin, ladro di classe, che ruba solo da persone abbienti e che realizza furti decisamente spettacolari, creando stupore e ammirazione. Alle caratteristiche di Lupin si fonde ancora una volta la vicenda personale di Assane: se nelle prime puntate si introduceva il legame tra la sua vita attuale e il suo passato, questa seconda parte è fondamentale per tirare davvero le fila della storia.

Gli episodi della seconda parte sono infatti importantissimi perché rendono molto più chiaro il personaggio del protagonista Assane, rappresentando in questo senso il perfetto completamento della stagione: finalmente si comprendono la genesi e lo sviluppo del personaggio, la sua ammirazione per Lupin e il desiderio di emularlo, ma anche il percorso che lo ha portato a incarnare la figura del celebre ladro gentiluomo. Un altro elemento chiave e ben riuscito della seconda parte risiede nell’esaltazione e l’approfondimento della fondamentale quanto nascosta figura dell’amico Benjamin Ferel. Tenuto nell’ombra nel corso della prima parte, si rivela non solo molto più presente e meno occasionale nella vita dell’amico, ma anche fondamentale per la riuscita delle imprese del moderno Lupin. È interessante la scelta di tenere nascosto questo personaggio, come a volerne svelare l’essenza a poco a poco, mantenendolo costantemente dietro le quinte ma dandogli via via un valore sempre maggiore. Si scopre che i due amici svolgono un’attività di truffa portata avanti in maniera magistrale sin dall’adolescenza, grazie all’unione del genio e del controllo di Benjamin con la tenacia e il coraggio di Assane.

Lupin - Stagione 1 (Parte 2)A completare la squadra si aggiunge un inatteso complice, la cui identità viene svelata solo nell’ultima puntata: Philippe Courbet, nome fittizio del falso esperto di finanza grazie al quale si riesce a incastrare Hubert Pellegrini. La decisione di aggiungere questo complice è sicuramente uno dei passaggi meglio riusciti della stagione: primo, perché la sua collaborazione con Assane e Ben era davvero inaspettata; secondo per le eccellenti capacità interpretative dell’attore Stefan Crepon – il personaggio è riuscitissimo anche grazie a lui.

A livello di personaggi un altro sviluppo interessante è quello di Guedira, il poliziotto appassionato alle vicende di Arsène Lupin che tutti si aspettavano sarebbe diventato il perfetto complice di Assane; Guedira – alias Ganimard – aiuta e intuisce la vera natura del protagonista e si rivela fondamentale nella risoluzione del caso, non solo nei riguardi di Pellegrini, ma anche per svelare definitivamente la corruzione del commissario Dumont. È interessante come Guedira, pur ammirando la figura di Lupin, mantenga fede al suo ruolo di poliziotto: un risvolto non così scontato ma ben riuscito, che contrasta con il corrotto Dumont.

Questa seconda parte nel complesso è ben realizzata: la prima parte – di cui vi abbiamo già parlato nella recensione dedicata – ci aveva già abituato a colpi di scena e flashback, e questi elementi fortemente caratterizzanti li ritroviamo in una dose decisamente più massiccia anche nella seconda. In particolar modo i flashback vanno ad arricchire la trama, spiegando molti elementi poco chiari o lasciati irrisolti.
Una differenza si ritrova nella modalità di narrazione della storia: infatti, dopo gli episodi a trama verticale della prima parte, la serie prende una piega più orizzontale, creando un filo conduttore che non solo lega le puntate tra loro, ma che soprattutto va a spiegare alcuni particolari e passaggi lasciati in sospeso.

Lupin - Stagione 1 (Parte 2)

La creazione del senso di attesa è fondamentale in serie TV d’azione come Lupin, e proprio grazie a questa caratteristica – l’ultima puntata della prima parte “Capitolo 5” aveva lasciato tutti con il fiato sospeso per il rapimento di Raoul, il figlio di Assane – è stato possibile dividere la stagione in due. Il cliffhanger tra le due parti è solo uno degli espedienti studiati per lasciare gli spettatori in attesa; molti altri passaggi sono stati mostrati e poi spiegati anche a distanza di diverse puntate: per esempio, quanti ricordavano l’episodio del drone in casa di Pellegrini come poco chiaro? O quanti si sono chiesti a cosa avrebbe portato la scena del tentato furto della misteriosa valigetta? Il fatto di lasciare in sospeso passaggi chiave e la scelta di destinare la maggior parte delle spiegazioni all’ultima puntata sono stati senza dubbio elementi vincenti al fine di mantenere l’interesse alto fino alla conclusione.

Un commento dovuto va infatti alla puntata finale, ben costruita e capace di lasciare fino alla fine incerti non tanto per le sorti di Assane – difficilmente sarebbe finita male per lui – ma per la riuscita totale del piano volto a riabilitare la memoria del padre Babacar. La possibilità di incastrare Pellegrini e Dumont in contemporanea non era così scontata, ma la spiegazione risulta soddisfacente ed efficace. Ciò che funziona meno a livello di scrittura è in realtà un elemento presente sia nel finale che nelle altre puntate: nessuno tenta mai davvero di bloccare Assane in fuga e nessuno sembra riconoscerlo solo per via di travestimenti anche molto semplici. Nel caso dell’ultimo episodio ci si può passare sopra dal momento che è davvero godibile – soprattutto per la rivelazione finale di tutti i tasselli del piano -, ma che Lupin la faccia franca così facilmente e così spesso risulta alla lunga uno stratagemma narrativo debole e poco credibile. Sarebbe stato più emozionante vedere il protagonista spuntarla grazie a un’azione geniale, a un dettaglio o a una mossa studiata, o addirittura grazie all’aiuto dei complici.

Lupin - Stagione 1 (Parte 2)Nel complesso abbiamo una seconda parte che completa bene la prima, restituendo una stagione molto gradevole e che scorre bene in linea generale. I primi episodi di questa seconda tranche sono però un po’ meno riusciti e prendono una piega a tratti banale e inverosimile: un esempio in questo senso è la conclusione del rapimento di Raoul, a cavallo tra le puntate 6 e 7. Era chiarissimo che Guedira fosse riuscito a salvarlo, ma tentare di lasciare un po’ di dubbio terminando la puntata con Assane che guarda l’auto in fiamme sapendo che il figlio potrebbe essere al suo interno è davvero poco plausibile. La seconda parte recupera con gli ultimi due episodi: più completi, meglio realizzati, più ricchi di colpi di scena. Assane si riconferma abilissimo, geniale nello studio e nella messa a punto non solo dei colpi ma di una vera e propria strategia per vendicare la memoria del padre.
Un altro elemento da citare è l’eccellente fotografia – in alcuni passaggi fondamentale e in grado di catturare davvero l’attenzione, per esempio nel caso delle scene girate nelle catacombe o del tour di Parigi di Assane e Juliette -, spesso accompagnata da una colonna sonora più che azzeccata.

Guardando alla stagione nel suo complesso si può definire ben riuscita; tuttavia, soprattutto in virtù della puntata finale, la prosecuzione della serie lascia dubbiosi. Infatti è già stata confermata una seconda stagione di Lupin, ma non sarà affatto semplice mantenere la trama coinvolgente; la speranza è quella di ritrovare il livello di spettacolarità e mistero a cui questa prima stagione ci ha abituato, senza precipitare nel baratro della banalità e della ripetizione. Per il momento non ci resta dunque che attendere l’uscita della terza parte, che sicuramente non vedrà la luce prima dell’estate/autunno 2022, sperando di ritrovare il carattere e la forza che questa prima stagione ci ha regalato.

Voto: 7+ 

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