Nello scorso episodio, Loki aveva messo da parte i misteri che ruotano attorno alla TVA per dare – giustamente – più spazio a Loki e Sylvie e al loro rapporto. Questa settimana, la serie torna con quella che è forse la puntata migliore del progetto (e tra le più riuscite dell’MCU sul piccolo schermo), cinquanta minuti in cui vengono raccolti i frutti seminati nella prima metà di stagione e che uniscono perfettamente il lavoro fatto sui personaggi con la mitologia del racconto; in poche parole, un episodio di altissimo livello.
“The Nexus Event” si apre su Asgard, dove assistiamo finalmente al momento in cui Sylvie è entrata in contatto con la TVA per la prima volta. Nessun comportamento riconducibile al dio del male, però, ma solo una bambina – elemento che rafforza l’idea che la donna sia in fuga da tantissimo tempo – che sta giocando. Come ci era stato spiegato nel video introduttivo della TVA nella prima puntata, basta davvero poco per diventare una variante (per esempio essere in ritardo al lavoro). Di sicuro il non assistere a una classica situazione alla Loki ma a un momento così innocuo permette di far crescere il senso che la TVA non sia affatto l’organizzazione benevola che ci vogliono far credere.
Come spesso accade nei prodotti Marvel, ogni inquadratura ha il potenziale di essere disseminata di piccoli easter egg. Quello che forse appare più evidente tra i giocattoli di Sylvie, è il lupo nero, un chiaro riferimento a Fenrir – apparso in Thor: Ragnarok e commandato da Hela – che nella tradizione norrena è figlio di Loki. Dopo gli innumerevoli depistaggi a cui abbiano assistito nel corso di WandaVision, è lecito pensare che sia solo una chicca per i fan più attenti e che non avrà nessun reale sviluppo in futuro. Restando in tema easter egg, è da notare sulla tuta di Ravonna la scritta A-23, che si riferisce ad Avengers #23, fumetto in cui il suo personaggio è apparso la prima volta.
Sul pianeta Lamentis, invece, Loki e Sylvie diventano fautori di qualcosa di incredibile. Il momento in cui creano quel ramo in impennata sulla linea verticale principale è così potente da essere in grado di emergere in mezzo a una catastrofe. Non è ancora chiarissimo quali siano le motivazioni di quello che è accaduto, ma è lecito aspettarsi che la risposta sia legata all’enorme affinità e alla connessione emotiva che si è creata tra i due personaggi. Si tratta di un evento che ha davvero il potenziale di scombussolare completamente la timeline e a riportarla al caos degli albori, prima dell’intervento dei Time Keepers. Guardando al rapporto tra le due varianti, è difficile non pensare subito a Lost e a “The Constant”; in poche parole, “If anything goes wrong, Sylvie/Loki will be my variant”.
Da come si era conclusa la puntata precedente, era forse immaginabile che “The Nexus Event” ci avrebbe mostrato i due protagonisti della serie trovare un modo rocambolesco per fuggire, e benché ci sia stato l’intervento un po’ Deus ex machina della TVA, la forza del loro rapporto e delle ripercussioni che può avere sull’universo aprono degli scenari interessantissimi. C’è da chiedersi se questa sarà la prima delle serie MCU ad avere delle ripercussioni enormi sulla narrazione anche dei film.
Dopo essere stato totalmente assente nello scorso episodio, torna in prima linea il Mobius di Owen Wilson, sicuramente uno dei personaggi che hanno lasciato di più il segno – soprattutto grazie alla sua passione per i jet ski. “The TVA is lying to you!” lascia un segno profondo su di lui, e come accade per B-15 parallelamente nel corso della puntata, il suo credo nell’azienda inizia a poco a poco a sgretolarsi. Questa serie di risvegli, di prese di conoscenza, sono uno degli aspetti più interessanti di Loki, un progetto che ha al centro una divinità che vive di caos e che proprio attraverso di esso sta dando la libertà a tutti quelli che sono rimasti vittime della rigidità e del totalitarismo della TVA.
Merita una breve menzione il time loop in cui viene imprigionato Loki, che lo vede alle prese con Sif, un personaggio che sul piccolo schermo abbiamo già visto brevemente in Agents of S.H.I.E.L.D. Per il personaggio interpretato da Tom Hiddleston, rivivere un momento all’apparenza minimo (tant’è che ammette di non averci mai più pensato), se messo a confronto con tutte le sue cattiverie nel corso dei secoli, permette di vedere quanto patetici e solitari siano stati questi gesti, spinti alla fine dalla paura di restare solo. Si tratta di un momento importantissimo per il personaggio, un punto di arrivo dopo l’ottimo lavoro che è stato fatto su di lui nelle puntate precedenti, e che forse lo avvicina di più al Loki che, nella timeline principale, si sacrifica per Asgard nello scontro con Thanos.
La scena madre della puntata è il tanto atteso incontro con i Time Keepers, in una variante (perdonate il gioco di parole) del tema dello scontro nella stanza del trono, che arriva dopo una delle morti più dolore della storia dell’MCU: quella di Mobius, anche se, grazie a quanto visto nella scena a metà dei titoli di coda, ci potrebbero essere delle speranze. Ciò non toglie, però, lo shock vissuto in quel momento. Tornando allo scontro, vedere Sylvie e Loki combattere insieme riporta subito la mente a una saga che di duelli nelle stanze del trono ne ha fatti tantissimi, cioè Star Wars. In particolare ricorda lo splendido scontro de Gli Ultimi Jedi tra Kylo/Rey e le guardie di Snoke. E proprio come lì, chi siede sul trono ha la peggio senza prendere parte al combattimento, rivelandosi poi essere solo una marionetta.
Arriviamo così alla domanda che si stanno facendo tutti dopo aver visto “The Nexus Event”: chi è a capo della TVA? Già dalle prime puntate in molti pensano che la risposta sia Kang il conquistatore, che tra l’altro è già stato confermato come antagonista del prossimo Ant-Man. Se abbiamo imparato qualcosa da WandaVision, è che la soluzione al quesito è molto più semplice. C’è chi crede che sia Ravonna, ma ci sono vari elementi nel corso della puntata che indicano il contrario, come il non aver sempre ricoperto la posizione di giudice o, più semplicemente, il fatto che chieda a Sylvie di farla fuori, come se avesse paura delle ripercussioni del suo fallimento. È dunque possibile che si tratti di un altro Loki, uno che vuole avere il controllo assoluto sulla linea temporale e che così facendo dimostrerebbe di essere il Loki superiore. Quello che è certo è che finora la serie è sempre stata in grado di stupirci senza per questo dimenticare di mettere al centro i personaggi e i loro dilemmi.
La tanto attesa scena mid-credit prima ci rassicura sul fatto che Loki sia ancora vivo, e poi ci mostra quattro altre varianti (sì, anche il coccodrillo è un Loki) in un mondo post-apocalittico – sullo sfondo è visibile la Stark Tower distrutta. Questi pochi secondi sembrano promettere due ultimi episodi di stagione che potremmo quasi definire “Loki: Into the Loki-verse”, con addirittura una delle varianti che sembra impugnare Mjölnir (esiste infatti un numero di What If?, il 47, che si intitola “What if Loki had found the hammer of Thor?”), e il coccodrillo a fare da controparte di Spider-pig. Ovviamente non ci è chiaro dove siano e come mai siano finiti lì. Non sappiamo nemmeno se sia un destino per le varianti Loki o per tutti – sì, la preoccupazione maggiore è ovviamente per Mobius. Quello che è evidente è che gli autori hanno costruito un racconto che, nonostante gli innumerevoli elementi in gioco, non rischia mai di commettere gli stessi errori di The Falcon and the Winter Soldier, e indipendentemente da quali saranno le risposte, almeno per ora si sono guadagnati la nostra piena fiducia.
In definitiva “The Nexus Event” conferma tutto quello che di positivo è stato fatto finora dalla serie, regalando un episodio che sicuramente ricorderemo a lungo e che apre le porte a due puntate conclusive dalle quali ci si può aspettare di tutto, in particolare l’evento che i fan attendono di più: Mobius su uno jet ski.
Voto: 8+