La Kayfabe è fra pilastri del grande e articolato mondo del wrestling americano. Un wrestler è tenuto ad impersonare la sua gimmick anche fuori dal ring: nelle interviste, negli incontri con il pubblico, in ogni evento che non riguardi il tappeto quadrato. Infrangere la Kayfabe è come per un attore rompere la quarta parete, infrazione che comporta serie ripercussioni per i beniamini delle folle di appassionati.
Questo è uno dei fattori nel successo del wrestling: essere sempre realistico, anche se mai reale.
E questa è una verità che Heels cattura con maestria nel suo primo episodio, instillando in chi guarda convinzioni e sicurezze sui personaggi introdotti dal pilot “Kayfabe”, salvo poi sovvertire completamente l’immagine che abbiamo di loro, in un finale potente.
Heels è stata creata da Michael Waldron (partecipe in qualità di sceneggiatore per show come Loki e Rick & Morty) e andata in onda su Starz dal 15 agosto di quest’anno: il pilot porta in scena una ambientazione già vista, ma sfoggia una piacevole complessità nella sua trama che non sfigura al confronto di altre importanti serie e pellicole sul medesimo fenomeno di intrattenimento (si pensi a GLOW o The Wrestler). La trama è semplice: i fratelli Spade si confrontano con l’eredità del padre gestendo la sua piccola federazione di wrestling, la DWL. Jack, il più anziano, la conduce con devozione alla sua eredità e cerca di creare storie appassionanti per il quadrato, mentre Ace, il più giovane, scalpita; stanco della piccola cittadina in cui è costretto, punta a lasciare la DWL per la fama e il successo promessi dalle federazioni maggiori.
I due protagonisti sono il centro del primo episodio e fortunatamente sono anche ciò che convince di più (con le interpretazioni dell’ex-wrestler Stephan Amell e l’ex-Vikings Alexander Ludwig). La storia dei due fratelli si alterna fra un vago affetto e una tesa rivalità, nata dal dilemma di Jack riguardo la preparazione dell’ultimo match contro Ace. L’incontro significherà molto più che un semplice “Main Event” per l’agognata cintura da campione, incrociando tematiche come lo scontro generazionale e due visioni sul mondo attorno e dentro il ring diametralmente diverse; paure e ambizioni si intrecceranno nella più classica delle vicende per rivelare un’inattesa fragilità da parte di entrambi.
Questa focalizzazione così accentuata purtroppo appiattisce un po’ tutti i deuteragonisti, che vengono introdotti in modo un po’ blando, di contorno alla guerra fredda dei fratelli Spade: gli altri wrestlers sono al centro di segmenti emblematici riguardo la vita attorno il ring, ma nulla più. Per esempio, il contrasto fra Willie Day (Mary McCormack, The West Wing), la socia in affari di Jack, e Crystal Tyler (Kelly Berglund, Animal Kingdom), la valletta di Ace, promette bene, a patto di non scadere in un mero specchio del conflitto fra i due protagonisti maschili.
L’intreccio di “Kayfabe” trova negli Spade il suo unico fulcro nel bene e nel male. La responsabilità di Jack nella scelta su chi sarà il vincitore del Main Event fra fratelli propone riflessioni interessanti sulla natura del wrestling stesso: dove sia il confine fra verità e finzione, se sia più importante raccontare la propria storia o intrattenere un pubblico pagante, cosa si vince e cosa si perde salendo la grande piramide dello show business. Gli argomenti sviscerati sono molti, sebbene alcuni vengano analizzati meglio di altri; per esempio, avrebbe meritato più spazio lo stress psicologico che può esercitare su di una persona l’esercizio della Kayfabe. Se la narrazione, con il prosieguo della stagione, saprà affrontare nel modo giusto tutti i semi piantati dal primo episodio, Starz avrà fra le sue fila un validissimo show con il merito di adattare lo storytelling del wrestling al mondo delle serie tv.
C’è infine da considerare il titolo stesso della serie: Heels, i “cattivi” del wrestling, opposti ai Face, i buoni. Il primo episodio mostra dapprima una chiara opposizione sul ring, poi in realtà ribaltata nella vita di tutti i giorni. Agli occhi dello spettatore il mondo conosciuto sul ring sembra copovolgersi continuamente fino al gran finale, quando i Face e gli Heels si confonderanno ancora una volta e la realtà entrerà prepotentemente nella finzione, insidiando l’integrità della mascherata “Kayfabe”.
Heels ha consegnato un debutto soddisfacente, sebbene non scevro di difetti, ma la sua storia sa coinvolgere e i suoi personaggi catturare appassionati di wrestling e non solo. Si spera che questo show vada oltre l’accesa rivalità fra i fratelli alla luce degli avvenimenti del pilot; non dovrebbe raccontare solo la loro storia, ma dare il giusto spazio a tutti gli interessanti personaggi di contorno apparsi sinora. Così, in una storia corale di cui “Kayfabe” è una buona introduzione, Heels potrà realizzarsi e raccontare le luci e le ombre di un mondo che molti danno per scontato.
Voto: 7 ½