
3×05 – Terrore
L’episodio inizia nel silenzio surreale del rione a cui segue, poco dopo, l’esplosione di uno dei negozi, sottolineando il pericolo e la forza dei fermenti storici e politici del periodo. Ma è anche un’esplosione che ci fa balzare più avanti nel tempo, con le protagoniste ancora più cresciute e, ormai, immerse nelle loro rispettive vite. Troviamo una Lenù più matura e consapevole, sempre alla ricerca di un equilibrio fra la sua dimensione intellettuale e quella familiare (a cui si è aggiunta una seconda figlia). La troviamo, inoltre, a partecipare alle manifestazioni femministe che hanno donato alla protagonista uno spirito più combattivo e meno incline a piegarsi a ingiustizie e ad abusi vari, com’è dimostrato dalla maggiore insofferenza nei confronti di Pietro quando quest’ultimo dà per scontato che la donna debba comportarsi come una “schiava fidata”.

E lo fa in tutti i modi possibili: la grottesca visita di Pasquale e Nadia ne è un perfetto esempio. La vita e la sfrontatezza del rione tornano e sporcano letteralmente l’agiatezza di casa Airota in uno scontro che, sotto la superficie dell’ovvio confronto fra borghesia e proletariato, trasmette con le sue dissonanze surreali e grottesche lo stato d’animo diviso di Lenù, sospesa in una quotidianità che non riesce mai del tutto a possedere, e forse vittima di un inconscio senso di colpa per essere adesso, in quanto intellettuale, parte di quel mondo che la gente del rione ha sempre ammirato e invidiato, ma anche odiato per le sue ipocrisie e contraddizioni. È un sottosuolo di cui Elena non riesce mai a liberarsi del tutto e da cui cerca di ripulirsi inutilmente, così come pulisce in maniera ossessiva il bagno dopo la visita di Pasquale e Nadia, le cui sagome però restano impresse nei suoi pensieri.
3×06 – Diventare
E poi c’è Lila che, dopo ogni conversazione telefonica, è capace di modificare gli stati d’animo di Lenù e di rompere la facciata della sua tranquillità, imponendosi, sempre e ancora, come l’ispirazione massima di Elena, non nel senso di un voler esser come lei, ma nel senso di non riuscire a fare a meno di attingere allo strabordare di quella sua violenta autenticità, della sua capacità di plasmare, di essere sempre tutto, nel bene e nel male, e mai un “quasi”.

La scelta di Lila di tornare in affari con i Solara è per Elena incomprensibile: non riesce a capacitarsi di come l’intelligenza di Lila possa accettare di sottomettersi di nuovo al loro viscido potere. Le innumerevoli considerazioni di Lenù nei confronti di Lila a seguito di questa scelta sono fra le più disparate e si distendono fra la delusione nei suoi confronti, con il timore di trovarsi di fronte ad una persona ormai completamente “altra” dalla sua dimensione morale, alla paura che l’incredibile coraggio di Lila possa permetterle di dominare anche persone potenti come i Solara; che la sua intelligenza possa dimostrarsi così sottile da riuscire a muoverli a suo piacimento, come fossero pedine di un piano che solo Lila può comprendere. Entrambe queste possibilità nutrono la parte più tossica del rapporto fra le due, alimentando quell’invidia che è sempre stata più o meno presente nella loro complessa amicizia e che, in questo caso, porta Elena ad immaginare/sognare un vero e proprio scontro violento con la sua amica di sempre.
Tuttavia, il pranzo improvvisato che domina questo sesto episodio costringe per la prima volta Lenù ad immergere se stessa e la sua nuova vita nella solita irrequietezza del rione e dei suoi abitanti, donandole una strana consapevolezza nata, paradossalmente, dall’impossibilità di comprendere molte delle decisioni e degli atteggiamenti delle persone presenti, prima fra tutte Lila. È anche l’occasione, questa, per notare la forte linea di demarcazione che ormai separa la famiglia di Elena da quella d’origine e che dimostra come la protagonista sia in effetti davvero riuscita a distinguersi dal rione. Lenù è, in parte, un’aliena per la gente del rione, così come lo è il suo libro tradotto in tedesco: suscita fascino, curiosità e rispetto, ma resta incomprensibile ai più.

Per concludere, con questi due episodi L’Amica Geniale continua a percorrere una strada più che positiva nel rappresentare le vite di due personaggi tanto complessi, ponendo un certo occhio di riguardo verso il percorso individuale ed esistenziale di Lenù, la cui narrazione modifica e plasma l’universo di Ferrante. “Terrore” e “Diventare” hanno, inoltre, spinto questa narrazione nel pieno della vita adulta delle due protagoniste, preparando il terreno non solo per il finale di questa stagione, ma anche per il futuro dei loro destini personali che, seppur distanti e diversi, non riescono mai ad essere davvero lontani.
Voto 3×05: 7½
Voto 3×06: 8
