Con la trasposizione Rai di quello che è, forse, uno dei romanzi più difficili della saga di Elena Ferrante (Storia di chi fugge e di chi resta), L’Amica Geniale compie, con questa coppia di episodi, un ulteriore salto in avanti anche di tipo cronologico. Ci troviamo, infatti, qualche anno più avanti rispetto alle ultime puntate, con Lila e Lenù ormai completamente dentro la loro vita di donne adulte. Una a Firenze, l’altra nel rione, le due protagoniste sono, per la maggior parte del tempo, distanti fisicamente e costrette a sentirsi solo tramite il telefono, ma questo non scalfisce quel complesso e antinomico rapporto fra le due, né scalfisce l’influenza perenne che ha Lila nei confronti di Lenù.
3×05 – Terrore
L’episodio inizia nel silenzio surreale del rione a cui segue, poco dopo, l’esplosione di uno dei negozi, sottolineando il pericolo e la forza dei fermenti storici e politici del periodo. Ma è anche un’esplosione che ci fa balzare più avanti nel tempo, con le protagoniste ancora più cresciute e, ormai, immerse nelle loro rispettive vite. Troviamo una Lenù più matura e consapevole, sempre alla ricerca di un equilibrio fra la sua dimensione intellettuale e quella familiare (a cui si è aggiunta una seconda figlia). La troviamo, inoltre, a partecipare alle manifestazioni femministe che hanno donato alla protagonista uno spirito più combattivo e meno incline a piegarsi a ingiustizie e ad abusi vari, com’è dimostrato dalla maggiore insofferenza nei confronti di Pietro quando quest’ultimo dà per scontato che la donna debba comportarsi come una “schiava fidata”.
Tuttavia, nonostante la grande emancipazione di Lenù e il suo successo nel costruire una vita il più lontano possibile da quella che avrebbe avuto se non avesse lasciato il rione, quest’ultimo – in diverse forme – continua a perseguitarla, ricordandole sempre che non potrà mai liberarsi fino in fondo di quelle radici violente. Oltretutto, le pressioni familiari hanno finito per annichilirla in senso lavorativo, rendendole difficile scrivere ancora o scrivere meglio, risucchiando la sua ispirazione e contribuendo così a farla sentire come perennemente sospesa fra un mondo nuovo in cui non riesce ancora del tutto a lasciare la propria impronta, e un mondo vecchio, che invece torna sempre a tormentarla.
E lo fa in tutti i modi possibili: la grottesca visita di Pasquale e Nadia ne è un perfetto esempio. La vita e la sfrontatezza del rione tornano e sporcano letteralmente l’agiatezza di casa Airota in uno scontro che, sotto la superficie dell’ovvio confronto fra borghesia e proletariato, trasmette con le sue dissonanze surreali e grottesche lo stato d’animo diviso di Lenù, sospesa in una quotidianità che non riesce mai del tutto a possedere, e forse vittima di un inconscio senso di colpa per essere adesso, in quanto intellettuale, parte di quel mondo che la gente del rione ha sempre ammirato e invidiato, ma anche odiato per le sue ipocrisie e contraddizioni. È un sottosuolo di cui Elena non riesce mai a liberarsi del tutto e da cui cerca di ripulirsi inutilmente, così come pulisce in maniera ossessiva il bagno dopo la visita di Pasquale e Nadia, le cui sagome però restano impresse nei suoi pensieri.
3×06 – Diventare
E poi c’è Lila che, dopo ogni conversazione telefonica, è capace di modificare gli stati d’animo di Lenù e di rompere la facciata della sua tranquillità, imponendosi, sempre e ancora, come l’ispirazione massima di Elena, non nel senso di un voler esser come lei, ma nel senso di non riuscire a fare a meno di attingere allo strabordare di quella sua violenta autenticità, della sua capacità di plasmare, di essere sempre tutto, nel bene e nel male, e mai un “quasi”.
In questo significativo episodio, L’Amica Geniale riporta Lenù nel rione, catapultandoci nel cuore di questo strano mondo che non sembra mai cambiare del tutto e, quando lo fa, lo fa tramutandosi sempre sotto il segno della violenza e dell’abuso. È per la paura di questo che Elena torna nel suo passato, con la terribile notizia della convivenza di sua sorella con Marcello Solara e, di conseguenza, con l’insinuarsi dei Solara nella quotidianità della sua famiglia e, soprattutto, di quella di Lila.
La scelta di Lila di tornare in affari con i Solara è per Elena incomprensibile: non riesce a capacitarsi di come l’intelligenza di Lila possa accettare di sottomettersi di nuovo al loro viscido potere. Le innumerevoli considerazioni di Lenù nei confronti di Lila a seguito di questa scelta sono fra le più disparate e si distendono fra la delusione nei suoi confronti, con il timore di trovarsi di fronte ad una persona ormai completamente “altra” dalla sua dimensione morale, alla paura che l’incredibile coraggio di Lila possa permetterle di dominare anche persone potenti come i Solara; che la sua intelligenza possa dimostrarsi così sottile da riuscire a muoverli a suo piacimento, come fossero pedine di un piano che solo Lila può comprendere. Entrambe queste possibilità nutrono la parte più tossica del rapporto fra le due, alimentando quell’invidia che è sempre stata più o meno presente nella loro complessa amicizia e che, in questo caso, porta Elena ad immaginare/sognare un vero e proprio scontro violento con la sua amica di sempre.
Tuttavia, il pranzo improvvisato che domina questo sesto episodio costringe per la prima volta Lenù ad immergere se stessa e la sua nuova vita nella solita irrequietezza del rione e dei suoi abitanti, donandole una strana consapevolezza nata, paradossalmente, dall’impossibilità di comprendere molte delle decisioni e degli atteggiamenti delle persone presenti, prima fra tutte Lila. È anche l’occasione, questa, per notare la forte linea di demarcazione che ormai separa la famiglia di Elena da quella d’origine e che dimostra come la protagonista sia in effetti davvero riuscita a distinguersi dal rione. Lenù è, in parte, un’aliena per la gente del rione, così come lo è il suo libro tradotto in tedesco: suscita fascino, curiosità e rispetto, ma resta incomprensibile ai più.
Ma ciò che Lenù non ha mai davvero realizzato fino al suo ritorno al rione è che spesso è aliena anche e soprattutto a se stessa. Le sue reazioni ai cambiamenti all’interno della propria famiglia e, soprattutto, all’incomprensibilità delle intenzioni di Lila la portano ad una presa di coscienza da cui prende poi nome l’episodio. Lenù ha bisogno di diventare, di prendere pieno possesso del suo ruolo e della sua stessa vita di donna adulta. Per “diventare” non ha soltanto bisogno di crescere e maturare, ma anche di riuscire a capire quanto la sua insicurezza influenzi la sua visione del mondo e, soprattutto, di Lila. Il suo rapporto con l’amica è stato sempre mediato dai suoi dubbi esistenziali, che hanno deformato l’immagine di Lila ponendola sempre su un piano privo di mezze misure. L’emozionante abbraccio fra le due a fine puntata sottolinea proprio la voglia di preservare l’affetto che le lega e di difenderlo dai dubbi e dalle paure. Più che accettare le scelte di Lila – che restano fino alla fine piuttosto incomprensibili e poco condivisibili dall’amica – Lenù, in quell’abbraccio, sta accettando se stessa e la fragilità delle sue insicurezze, consapevole che è arrivato ormai il tempo di plasmare se stessa con maggiore incisività.
Per concludere, con questi due episodi L’Amica Geniale continua a percorrere una strada più che positiva nel rappresentare le vite di due personaggi tanto complessi, ponendo un certo occhio di riguardo verso il percorso individuale ed esistenziale di Lenù, la cui narrazione modifica e plasma l’universo di Ferrante. “Terrore” e “Diventare” hanno, inoltre, spinto questa narrazione nel pieno della vita adulta delle due protagoniste, preparando il terreno non solo per il finale di questa stagione, ma anche per il futuro dei loro destini personali che, seppur distanti e diversi, non riescono mai ad essere davvero lontani.
Voto 3×05: 7½
Voto 3×06: 8