L’amica geniale – 3×03/04 La Cura & Guerra Fredda


L'amica geniale – 3x03/04 La Cura & Guerra FreddaDopo due episodi introduttivi ed equamente divisi tra le protagoniste, con il primo dedicato a Lenù e il secondo a Lila, la terza stagione di L’Amica Geniale avanza nel suo complesso e cupo racconto, attraversando rapidamente le fitte pagine del terzo volume della tetralogia di Elena Ferrante.

Nel costante movimento di va’ e vieni tra le sue radici e l’esterno, ovvero tra il rione e tutto ciò che c’è fuori, che sia il resto di Napoli o l’Italia centro-settentrionale, Lenù è al contempo sempre più matura e sempre più confusa. Le pressioni sono tantissime, così come gli stimoli, e, se alcune cose le risultano molto più semplici di quanto immagina, altre invece le appaiono come rebus irrisolvibili, specie quando riguardano la sua migliore amica di sempre.

“La cura” è un episodio in cui Lenù fa da traino narrativo ed emotivo, dove il rapporto tra lei e Lila è – almeno all’inizio – profondamente sbilanciato e in cui l’obiettivo principale è trovare una soluzione alla malattia con cui si è chiusa la prima coppia di episodi.
In una stagione così incentrata sui temi socio-economici, quello del privilegio acquista sempre più centralità episodio dopo episodio perché in un contesto come il rione, che ormai Lenù sente estraneo se non addirittura minaccioso, l’unica cosa che ancora può darle un senso e farla sentire viva è riuscire ad aiutare concretamente la sua migliore amica. La via maestra passa per le connessioni ottenute grazie a Pietro e quindi attraverso medici amici di quella che sarà la sua famiglia acquisita, cosa che ovviamente acuisce la distanza tra le due protagoniste perché sottolinea condizioni di vita estremamente differenti, in primis dal punto di vista economico.

L'amica geniale – 3x03/04 La Cura & Guerra FreddaLe due però sono come dei vasi comunicanti e soprattutto per quanto riguarda Lila più stanno insieme e più quest’ultima sembra rifiorire, come se fosse esaltata dalla vicinanza e dal confronto con l’amica di sempre.
L’episodio fa un ritratto accurato e per questo anche molto spietato del contesto in cui Lila è rimasta incastrata, allargando la lente d’osservazione agli altri personaggi, raccontando l’abnegazione e l’umiltà di Enzo, il narcisismo di Pasquale, le serpeggianti malelingue del rione e la condizione delle altre donne. A questo proposito il ruolo di Gigliola, come già in passato, è particolarmente interessante perché lei incarna un tipo di donna che pur non avendo le qualità delle due protagoniste può raccontare un’esperienza estremamente interessante – anche perché in genere poco raccontata – fatta di abusi subiti, poche scelte a disposizione e tanta rabbia repressa.

Senza prendere particolari medicine, Lila sembra stare sempre meglio a contatto con Lenù, anche se quest’ultima inizia pian piano a patirne un po’ l’esuberanza, la spavalderia e l’intelligenza. L’ampiezza di questa forbice emerge particolarmente nel finale dell’episodio, quando, una volta uscite da casa dell’ex insegnante, Lila saluta Lenù con parole di stima e incoraggiamento che però vengono recepite come il loro contrario: è come se Elena avesse bisogno di creare un conflitto anche dove – come in questo caso – non c’è per poter trovare la forza di scappare via senza rimpianti. In quest’occasione la serie non esplicita abbastanza la distanza dei due punti di vista e questo contrasto in chiusura di episodio appare un po’ forzato e incoerente.

L'amica geniale – 3x03/04 La Cura & Guerra Fredda“Guerra fredda” è invece un episodio completamente differente, sia perché molto più incentrato su Lenù, sia perché ambientato quasi completamente a Firenze.
Arriva finalmente il momento in cui Elena e Pietro si sposano, il giro di boa che in tanti aspettavano soprattutto dopo lo splendido dialogo sul sesso tra le due protagoniste nell’episodio precedente. L’ora scarsa a cui assistiamo, molto diversa da quasi tutti gli altri episodi visti fino a questo momento, è costituita da cupissime “scene da un matrimonio” in cui la protagonista fa esperienza di qualcosa di cui sembra pentirsi immediatamente: da una figlia che è quasi costretta ad avere fino a una convivenza di coppia sempre più infelice, passando per una vita sessuale insoddisfacente e in cui non si sente ascoltata né capita.

Il nuovo ambiente in cui si muove la protagonista è sia alienante che stimolante, perché da una parte è a lei così sconosciuto che fa fatica a interpretarne i codici, i riferimenti culturali e le abitudini, dall’altra però lo vede anche come una terra di opportunità, un modo in cui poter finalmente sbocciare come donna e iniziare a liberarsi da quelle inibizioni che l’hanno incatenata per anni. Se Firenze è certamente uno spazio di liberazione, è anche una nuova prigione, perché il matrimonio e la maternità hanno immediatamente rubato la vita a Lenù, impedendole di godersi gli anni migliori della sua vita, costringendola a trovare rifugio nell’adulterio e in una serie di piaceri di riserva, essendole preclusi tutti gli altri.

L'amica geniale – 3x03/04 La Cura & Guerra FreddaUn discorso a parte va fatto per Pietro, che in questo quarto episodio trova finalmente un po’ di spazio in più, uscendo dall’abbozzo in cui era rinchiuso ed entrando di gran carriera nel catalogo degli orribili maschi ritratti da Elena Ferrante, adattati in maniera certosina dalla serie.
Se tra la scorsa stagione e questa terza, attraverso le esperienze coniugali di Lila e Lenù, possiamo dedurre che il matrimonio è una trappola, una sorta di stanza delle torture che ti prosciuga la vita, la ragione sta principalmente nella cultura patriarcale che governa il mondo raccontato e l’Italia di quegli anni. Un contesto in cui sposarsi è non solo uno step propedeutico ad avere dei figli, ma soprattutto la soglia superata la quale le donne diventano principalmente madri e tuttofare dei propri mariti, annullandosi completamente.
La serie è molto intelligente nel sottolineare che in questo la classe sociale c’entra ben poco perché la ragione sta nel sessismo che governa la società, come dimostra la situazione matrimoniale dei più che benestanti Lenù e Pietro. Quest’ultimo si rivela essere una figura estremamente tossica, un uomo divorato dal narcisismo, incapace di rispettare la propria partner ma al contempo neanche in grado di fronteggiarla a viso aperto, comportandosi con lei in modo subdolo e passivo-aggressivo.

Arrivati a metà stagione L’Amica Geniale si conferma uno dei progetti televisivi italiani più ambiziosi mai realizzati, nonostante un percorso forse meno fluido e naturale rispetto alle due scorse stagioni.
Un elemento cruciale e divisivo, a questo proposito, è la scelta di non sostituire le attrici protagoniste (così come il resto del cast) sebbene siano gli stessi interpreti che abbiamo visto nelle annate precedenti, quando erano poco più che bambini. Questo da un una parte rende meno diretta l’identificazione, perché la distanza anagrafica tra persona e personaggio riduce il realismo e impone una leggera sospensione dell’incredulità, ma dall’altra – soprattutto per quanto riguarda Lila e Lenù – amplifica quella sensazione di bambine costrette nei panni di donne adulte, madri e mogli a cui è stata rubata la giovinezza, che è uno dei messaggi più importanti della serie.

Voto 3×03: 7½
Voto 3×04: 8

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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