The Tourist – 1×01 Episode 1 1

Jamie Dornan è uno di quegli attori che, nonostante la partecipazione a una saga di grande successo, è riuscito a non farsi incastrare dal ruolo che lo ha reso famoso al più grande pubblico: nel suo caso accanto alla fama data da 50 Shades of Grey ha saputo associare progetti che gli hanno permesso di non perdersi.

Adesso Dornan ritorna in un thriller in sei episodi su HBO Max (ma originariamente su BBC), questo The Tourist, in un ruolo cucito su misura. Creata da Jack e Harry Williams, lo show appartiene a quel filone di serie thriller recentemente di successo sulla BBC, come The Night Manager o Bodyguard, tutte con protagoniste un attore britannico nei panni dell’eroe, per così dire, di una serie al cardiopalma. Si tratta di un genere collaudato e che ha infatti riscontrato in patria un discreto successo di pubblico. A differenza delle due serie citate, però, The Tourist prova a fare qualcosa in più, cioè aggiungere agli ingredienti già noti anche un pizzico d’ironia, cercando così di ritagliarsi un ruolo e una posizione del tutto indipendente e nuova.

Jamie Dornan interpreta un anonimo giovane irlandese il quale – dopo un incidente automobilistico tutt’altro che accidentale – si ritrova da solo in Australia, senza né soldi né documenti di sorta; quel che è peggio, è che ha completamente perso la memoria. È da questa interessante sebbene non proprio originale premessa che si dipana l’episodio pilota, il cui difficile compito è quello di costruire una trama intorno ad un personaggio di cui non sappiamo assolutamente niente e che dunque dobbiamo scoprire un po’ alla volta. Accanto al nostro protagonista, il pilot dedica del tempo a una serie di personaggi più o meno secondari, che ci ancorano alle piccole realtà australiane in cui il personaggio di Jamie Dornan si muove per capire cosa gli è accaduto. La sua assurda situazione, a volte usata anche come fonte d’ironia, crea attorno al protagonista un condiviso desiderio d’aiuto, ciascuno consapevole di quanto possa essere spaventoso non ricordare neppure il proprio nome e genera quindi un interessante senso di vicinanza emotiva.

Molto più centrale, tra i personaggi secondari, è invece lo spazio dedicato a Helen (Danielle Macdonald), una giovane e inesperta poliziotta che prende a cuore il caso dello smemorato irlandese e cerca di aiutarlo a ricostruire la propria storia sull’esclusiva base di un foglio di carta e un appuntamento segnato a penna. Per ora la donna è quella meglio tratteggiata dagli autori, nella sua inesperienza in polizia e soprattutto con le proprie sfide personali che prendono una direzione originale e per questo molto interessante. Tra matrimonio, disturbi alimentari, e insicurezze lavorative, Helen ci regala la parte più sostanziosa che riguarda i personaggi di questa serie e va a riempire quel vuoto che il protagonista non può, per ragioni di narrazione, ottemperare.

A tal proposito, questo pilot sembra voler mettere insieme due anime diverse: da un lato, c’è l’aspetto più propriamente thriller e che concerne, appunto, capire cosa ci sia dietro l’incidente del protagonista, quanto del suo passato dovremo scoprire e soprattutto chi stia cercando di ucciderlo. Dall’altro c’è quel delizioso  -ma qui non sempre riuscito – mix di ridicolo, ironia e mondo rurale, quello che ha contraddistinto in modo brillante per esempio le prime stagioni di Fargo: è il personaggio di Helen il collegamento più deciso con la serie di Noah Hawley e con quel tipo di narrazione; un punto decisamente a favore, data l’ottima mutevolezza dimostrata sinora dall’attrice. D’altro canto, il tentativo di trasmettere una simile ambientazione non sempre si sposa bene con i frangenti dedicati al personaggio di Dornan, la cui recitazione è – forse anche necessariamente – pesante e molto cupa. Macdonald è decisamente più a suo agio in questo tipo di narrazione e riesce a muoversi con agilità tra i differenti toni della serie: si tratta di una piacevolissima scoperta che speriamo venga sfruttata a dovere nel resto della stagione.

Dalla sua la serie ha poi la particolarità di un’ambientazione a cui non siamo molto abituati e una bella fotografia che funziona alla perfezione. Il ritmo di ciò che viene raccontato nel pilot è altalenante, dal momento che si passa da momenti febbrili ad altri più distesi, in un equilibrio che generalmente soddisfa anche se non appieno. I risvolti di trama si concentrano in modo particolare verso la fine della puntata pilota e sembrano promettere qualcosa di più sostanzioso e complicato di quanto si immaginasse all’inizio; si spera, però, che la trama non venga diluita e complicata a spese dei personaggi, in particolare quello di Dornan, che è ancora tutto da scoprire.

The Tourist si presenta con un pilot abbastanza interessante, che alterna momenti più riusciti ad altri meno, quasi come se gli autori non fossero stati del tutto sicuri del tono da dare alla serie. Ciò nonostante, però, considerando anche l’esiguo numero di episodi, lo show sembra promettere di dare soddisfazione a chi mastica con piacere il genere thriller, lasciandosi avvolgere dal ritmo tipico delle serie della BBC. Forse dirà poco a chi cerca qualcosa di più originale e coinvolgente, a meno che il resto della stagione non faccia in scrittura un lavoro più incisivo e coraggioso.

Voto: 6