Fate: The Winx Saga – Stagione 2


Fate: The Winx Saga – Stagione 2Dopo la prima stagione uscita nel 2021, la serie Fate: The Winx Saga, torna su Netflix con il suo secondo capitolo. Creata da Brian Young e prodotta da Archery Pictures, Young Blood Productions e Rainbow, lo show – tratto dalla celebre serie animata Winx Club” di Iginio Straffi – riprende le vicende della scuola di magia di Alfea e delle sue giovani protagoniste Bloom, Aisha, Terra, Stella, Musa e Flora (la new entry del gruppo) esattamente da dove le avevamo lasciate.

Le puntate di Fate: The Winx Saga 2 mostrano una sorta di divisione, con una prima parte concentrata sulla resa dei conti con la direttrice Rosalind, mentre la seconda sulla lotta alle “Streghe del Sangue”. Nei primi episodi vediamo Rosalind ricoprire il ruolo di una villain che cerca di mantenere una parvenza di perbenismo, tanto da portare Bloom a dubitare delle sue cattive intenzioni, credendo che in lei si celi un animo forse duro ma con un fondo di bontà. Il processo contrario vale per Sebastian, presentato come buono e rivelatosi villain. La figura di Sebastian e l’intero gruppo delle Streghe del Sangue potevano essere resi più accattivanti, ma forse per mancanza di tempo è stato necessario ridimensionare lo screen time dedicato: infatti, per quanto sia stata spiegata l’origine della malvagità del villain, la sua evoluzione e in generale la narrazione inerente poteva essere un po’ più densa di contenuto.

Spostando l’attenzione sui protagonisti, Bloom rappresenta ancora il fulcro del gruppo e allo stesso tempo l’elemento più divisivo. Le sue azioni mostrano un carattere individualista, radicato in lei sin dall’inizio e mantenuto fino all’ultimo. Nonostante questo tratto, è ben evidente quanto tenga alle amiche e quanto di fatto questo suo individualismo sia più votato alla protezione delle altre ragazze e alla volontà di tenerle al sicuro, che mosso da desideri di potere. Il suo personaggio è anche preda – sin dalla prima stagione – di una crisi esistenziale iniziata con la scoperta della magia; una crisi che ha fatto un bel balzo in avanti verso la risoluzione grazie alla speranza di trovare la madre e al già parziale chiarimento delle sue origini.

Fate: The Winx Saga – Stagione 2

Diversi personaggi nel corso della seconda stagione hanno attraversato un crollo emotivo o una crisi interiore: accanto a Stella, che deve fare i conti con la madre e le responsabilità regali, abbiamo Terra e Aisha alle prese con le difficoltà dell’amore e della dimensione affettiva. Ma anche personaggi secondari come Sky e Beatrix si trovano a dover fare i conti con crisi personali, in questi due casi legati alla dimensione familiare assente, che crea nei ragazzi degli scompensi di un certo peso. Anche se Bloom rimane in ogni caso il centro delle vicende, accanto a lei le figure delle amiche rivestono un’importanza maggiore rispetto a quella conferita nella stagione precedente: per tutte loro viene infatti rinforzata e definita una caratterizzazione meno banale, con un maggiore livello di influenza sulla trama.

Questo meccanismo riesce su alcune più che su altre: spicca su tutte Musa, che affronta un momento di crisi e dissociazione da se stessa e dalla sua magia. In generale il suo personaggio viene trattato con più enfasi rispetto agli altri, con la peculiarità dello sviluppo caratteriale in assenza della magia. Questo elemento certamente contribuisce non solo a rafforzare il suo carattere – Musa era ormai sopraffatta dalla responsabilità del suo potere tanto da desiderare di non averlo più -, ma anche a renderla più consapevole di se stessa, portando il suo personaggio a essere più impattante sulla linea narrativa globale. Lo sviluppo caratteriale più riuscito della stagione è proprio quello di Musa, anche grazie alla trasversalità dei temi trattati attraverso di lei, in particolare l’autoaccettazione, la sconfitta e la capacità di reinventarsi.

Nonostante a tratti vi siano dei momenti di crollo anche interni al gruppo, l’amicizia rimane salda, a volte fin troppo facilmente rispetto agli accadimenti. Persino Flora – cugina di Terra e new entry del gruppo – viene subito paragonata alle altre, diventando un’amica istantanea: sarebbe stato più interessante approfondire la narrazione a lei relativa, anche perché di fatto è quella che sacrifica la propria magia per il bene comune. Flora è un personaggio dal potenziale interessante, che per il momento ha avuto qualche picco significativo e che si auspica sarà più presente nella probabile futura stagione.

Fate: The Winx Saga – Stagione 2

Tra i temi che emergono, oltre all’amicizia che è un vero evergreen e punto fermo della serie, c’è una preponderanza di teen drama, a volte in dosi eccessive. Infatti, oltre alle classiche narrazioni su dinamiche di coppia adolescenziali, troviamo l’elemento ormai irrinunciabile di ogni show Netflix:  il tema LGBTQ+. In questo caso la trattazione avviene tramite Terra, la quale nella prima stagione rappresentava il cliché della ragazza sfortunata in amore e insicura nelle relazioni, inscenando un cliché nel cliché dato che questo “ruolo” viene spesso assegnato alla ragazza curvy e poco appariscente (ricorda in qualche modo Penelope di Bridgerton). Una caduta di stile, perché Netflix nel dichiararsi pro-diversity va di fatto a proporre paradigmi simili, rappresentando modelli quasi standard. Nel caso di Fate: The Winx Saga il tema LGBTQ+ risulta un po’ forzato e poco contestualizzato. Non si parla del tema per davvero, quindi viene da chiedersi se non sia stata una forzatura giusto per inserire il “personaggio che mancava”.

In generale il grande errore della stagione è nella banalità e nella fretta con cui vengono trattate le tematiche proposte. Si pensi a Sky e Bloom che compiono degli omicidi e si trovano a portare questo enorme peso, all’amore e alla sua trattazione un po’ semplicistica nelle varie sfumature potenzialmente buone che si potevano percorrere, al tema della famiglia che poteva avere diverse strade percorribili invece abbandonate in corsa, ma anche la stessa amicizia posta quasi solo come contesto. In questo senso un punto poco sviluppato è quello riguardante Beatrix-Stella, un rapporto finalmente inaspettato, che poteva e doveva ricevere più attenzioni.

Insomma, la seconda stagione di Fate: The Winx Saga ha avuto la capacità di dare un maggior slancio al carattere teen drama alla serie, pur non brillando per l’originalità dei temi trattati e per la qualità con cui essi sono stati affrontati. Poca profondità, pochi personaggi resi interessanti e una narrazione in generale un po’ piatta, che riesce a comunicare poco e in modo già visto e superficiale. La stagione è terminata però con un cliffhanger su Bloom alla ricerca di sua madre nel Regno dell’Oscurità e una creatura oscura che compare ad Alfea. Cosa riserverà il futuro della serie, quindi? Una probabilissima terza annata che al momento non è ancora stata confermata ma che, considerato il finale di stagione e le linee narrative lasciate in sospeso, dovrebbe essere realizzata.

Voto: 6-

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