Fatal Attraction – 1×01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful Heart


Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartA richiamare l’attenzione del pubblico in chiusura di questo primo semestre seriale 2023 si trovava anche Fatal Attraction, serie Paramount+ basata sull’omonimo e leggendario film del 1987; i protagonisti della storia di allora erano interpretati da Michael Douglas e Glenn Close, rispettivamente Dan Gallagher e Alex Forrest, alle prese con una vicenda che partiva da un adulterio (di lui) per sfociare nel drama-thriller passato alla storia grazie soprattutto all’interpretazione di Close e a un paio di scene entrate di diritto nella storia del cinema. Il film, scritto da James Dearden e con la regia di Adrain Lyne, aveva avuto un ottimo successo di pubblico e critica, eppure, riguardandolo nel corso degli anni, si può capire perché si sia sentita la necessità di raccontare quella storia in un altro modo. 

Per chi non abbia mai visto il film, la trama è così riassumibile: siamo a New York, Dan è un avvocato quarantenne, sposato con Beth e con una bambina di sei anni di nome Ellen. A una festa di lavoro conosce Alex Forrest, con cui si ritrova a dover collaborare per un caso, e tra i due scatta qualcosa, che si concretizza quando Beth e la bambina vanno nella casa dei nonni fuori città e i due amanti passano un paio di giornate insieme a fare sesso e poco altro. Non è però una storia passeggera, perché a quanto pare Dan non riesce a resistere a questa attrazione, e la situazione si ripete, fino a quando Alex inizia a mostrare i primi segnali di un attaccamento irrazionale a Dan. Senza spoilerare l’intero film, prevedibilmente la situazione prenderà una piega spaventosa, fino al tragico epilogo finale – che, per forza di cose, verrà raccontato in questa recensione, per i motivi che vedremo.

Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartPerché, quindi, riprendere in mano questa storia? Perché il personaggio di Alex Forrest è stato al centro di numerose controversie, partite addirittura durante le riprese del film e nientemeno che dalla stessa Glenn Close, la quale, parlando poi dell’eredità del film, ha più volte sottolineato come sia mancato un approfondimento della psiche di Alex, qualcosa che facesse capire il suo comportamento al di là di una semplicistica “cattiveria senza scopo” – che ha tra l’altro permesso al pubblico di identificarsi molto con il personaggio di Dan tralasciando di fatto le sue responsabilità sulle conseguenze di quella breve ma intensissima relazione.
Il modo in cui Alexandra Cunningham e Kevin J. Hynes, creatori della serie, hanno deciso di affrontare la questione muove proprio da questi due presupposti – scavare più profondamente nel personaggio di Alex, qui interpretata da Lizzy Caplan (Masters of Sex, Castle Rock, Fleishman Is In Trouble), e ristabilire un senso di responsabilità equa tra le parti, di cui possa farsi carico anche l’altra metà di questa coppia, ossia il personaggio di Dan, che qui è Joshua Jackson (Dawson’s Creek, Fringe, The Affair, Dr. Death).

La storia viene spostata nel presente, a Los Angeles, e segue due linee temporali: una del 2008, che corrisponde – con alcune modifiche – a quella del film; un’altra, odierna, preannunciata subito dal pilot, con l’uscita di Dan dal carcere dopo aver scontato una pena per l’omicidio di Alex Forrest (impossibile dunque non partire dal finale del film, con la morte di quest’ultima, anche se le circostanze sono state decisamente rivisitate).
Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartSebbene la serie sia stata pensata come un percorso piuttosto breve (otto episodi da un’ora), si prende tutto il tempo per illustrare i personaggi coinvolti e allargare lo sguardo all’universo che li circonda: non solo la moglie di Dan, Beth (qui interpretata da Amanda Peet), ma anche un vastissimo corollario di colleghi e amici, in un’abbondanza che forse, in alcuni momenti, pare persino esagerata. Ad aggiungersi a questo quadro troviamo la Ellen di oggi, giovane ventenne ricontattata dal padre ormai uscito dal carcere: oltre al tentativo di ricreare un rapporto con la figlia, Dan manifesta sin da subito un altro obiettivo, grazie al quale capiamo come la serie abbia deciso di mettere mano anche alla storia principale. Se nel film, infatti, Alex veniva uccisa per legittima difesa da Beth dopo una colluttazione sia con lei che con Dan, qui le cose sembrano essere andate in un altro modo, non solo perché Dan è stato arrestato, ma perché – nella timeline contemporanea – dichiara di voler dimostrare come le cose siano andate diversamente da come raccontato in tribunale L’assassinio di Alex sembra dunque aver seguito un percorso differente rispetto a quello del film, e pare anzi aver coinvolto anche altre persone, in maniera più indiretta ma non meno ricca di conseguenze.

Il cambio di passo tra film e serie è dunque notevole, sotto diversi profili.
L’aspetto thriller dell’originale dell’87 cede il passo al tipico slow-burn contemporaneo, che, se rende un po’ più difficile appassionarsi durante i primi episodi, ha sicuramente dalla sua la capacità di costruire personaggi più dettagliati, di stendere solide basi per gli avvenimenti successivi. Inoltre, come già accennato all’inizio, è in particolare il personaggio di Alex ad avere la maggior necessità di approfondimento, per ribilanciare quel processo di “villainification senza spiegazioni” che, nella stesura della sceneggiatura originale, l’aveva resa di fatto unica responsabile della “relazione fatale”. Sono molto probabilmente questi i motivi per cui Paramount ha deciso di rilasciare tre puntate insieme, perché la svolta insita in tale scelta drammaturgica arriva proprio con il terzo episodio: se nel pilot e nella seconda puntata “The Movie In Your Mind” assistiamo alla stesura delle basi di entrambe le linee temporali, presentate senza particolari guizzi emotivi o creativi, è con il terzo episodio, “The Watchful Heart”, che si comincia davvero a giocare su un altro piano.

Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartLa puntata infatti ripresenta quanto accaduto dalla prospettiva di Alex, per cui rivediamo tutte le interazioni tra lei e Dan dal suo punto di vista: con una capacità encomiabile, va detto, di evitare qualunque effetto ridondante, non solo abbiamo la conferma di alcune suggestioni che potevamo aver avuto durante la prima visione, ma scopriamo una serie di dettagli di non poco conto sulla donna. Alex ha evidenti problemi di salute mentale, ma nel film questa parte veniva solo accennata per essere subito dopo sovrastata dalla crudeltà e dalla cattiveria della donna, per non lasciare alcuno spazio alla contestualizzazione dei disturbi (e del resto erano gli anni ’80, in cui era facile accontentarsi dell’idea da una parte di una femme fatale e dall’altra di un povero padre di famiglia che ha ceduto alla tentazione di un’ammaliatrice). Gli anni sono passati, però, e ritornare su certe storie non vuol dire censurare le prime versioni: significa invece utilizzare i nuovi strumenti che possediamo, le nuove lenti di cui ci serviamo per osservare il mondo per rileggere da un punto di vista più informato e meno stereotipato cosa succede in certe situazioni.

Alex nella serie è una persona già consapevole della sua situazione, che cerca aiuto dopo essersi trasferita in California ma che non riesce a riceverlo; è una donna che non ha una singola ossessione, ma tante, e che quindi si attacca a Dan perché è l’uomo che più le dà retta, che più le dà attenzioni. Il passaggio da film a serie non è dunque di poco conto: Alex interpretata da Glenn Close era una donna a cui era impossibile resistere e che passava il suo intero arco temporale ad amare Dan prima e a voler distruggere la sua vita poi (e poco importava che lui non si assumesse alcuna responsabilità rispetto alla relazione e alle sue conseguenze, del resto “lei era pazza” e questo giustificava qualunque reazione di lui, come ci raccontano le reazioni da tifo calcistico del pubblico dell’epoca). La Alex Forrest di Lizzy Caplan gioca un altro campionato, perché la sua scrittura poggia su basi incredibilmente più solide: parliamo di una donna che non si “limita” a farsi del male per attirare l’attenzione di Dan (come succede nel film), ma che risulta autolesionista anche quando è da sola; è una donna alla disperata ricerca di attenzioni e di affetto, e che per questo è disposta a qualunque cosa. La storica frase pronunciata da Glenn Close – “I’m not going to be ignored” – viene qui ripetuta da Lizzy Caplan proprio nel terzo episodio, ma assume tutto un altro significato, proprio perché abbiamo assistito all’ossessione più che alla cattiveria, alla sofferenza mentale (e fisica, date le continue lesioni che Alex si procura) più che alla malvagità.

Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartMa non è solo Alex a essere approfondita, anche se sicuramente con il terzo episodio assistiamo a un focus importante su di lei; anche Dan ci viene raccontato in modo diverso, meno superficiale rispetto all’uomo interpretato da Michael Douglas. Un esempio piuttosto evidente si trova nelle ragioni per cui Dan inizia questa relazione: nel film la questione era vagamente accennata, quando, tornato a casa dopo aver portato fuori il cane a seguito della festa in cui per la prima volta aveva visto Alex, Dan/Douglas tornava con il sorrisetto di chi si aspetta di passare una notte di passione con la moglie e si ritrovava davanti a Beth e Ellen nel lettone, perché la bambina non riusciva a dormire. Il messaggio, sottile ma evidente, era il solito: la vita sessuale casalinga non c’è più e, per quanto Dan ami sua moglie, ha dei “bisogni” che lo rendono più vulnerabile a una donna così attraente come Alex/Close. Non dobbiamo stupirci: ci sono persone che ancora oggi la vedono come attenuante, figuriamoci 35 anni fa. Anche nella serie assistiamo a una scena simile, ma innanzitutto è successiva al tradimento, quindi non viene indicata come causa; poi abbiamo un comportamento completamente diverso – è Dan/Jackson a riportare la bambina a dormire, a rassicurarla, ad addormentarsi con la testa sul suo letto. Le insicurezze del suo personaggio non sono connesse alla famiglia, non sono (più o meno implicitamente) legate all’insoddisfazione coniugale, bensì a quella lavorativa, al mancato riconoscimento delle sue capacità non perché non ci siano, ma perché a sorpassarlo a livello di carriera è qualcuno che ha le spalle coperte dal padre – mentre il padre di Dan non solo non c’è più, ma non lo sosteneva nemmeno quando era in vita. Non è un caso che le prime conversazioni tra Dan e Alex – benché un po’ meccaniche nella costruzione – si concentrino prevalentemente su delle “daddy issues” che colpiscono entrambe le parti: Dan non cerca fuori quello che non trova a casa, ma gli capita davanti qualcuno che lo fa sentire compreso in maniera diversa, e che lo porta a fare ciò a cui probabilmente non avrebbe mai pensato, visto il giudizio che riserva al collega traditore seriale.

C’è poi il Dan della seconda linea temporale, quella del presente: se sul lato dell’estetica si poteva fare decisamente di più – far passare Joshua Jackson per 55enne solo mandandolo in giro spettinato non sembra una gran mossa del reparto trucco/parrucco –, dal punto di vista psicologico ci troviamo davanti a un uomo traumatizzato, di cui non sappiamo ancora abbastanza (se si proclama innocente ora, perché si dichiarò colpevole? Cosa sa Beth?) ma che attira la nostra attenzione proprio perché esce dai binari delle aspettative per metterci davanti a domande nuove – questioni che, possiamo starne certi, avranno un peso psicologico importante, dati anche i continui riferimenti a Jung degli studi di Ellen.

Fatal Attraction - 1x01/02/03 Pilot & The Movie In Your Mind & The Watchful HeartIn un’epoca in cui i remake dei film vanno ancora per la maggiore, è necessario avere delle ottime intenzioni di base per non far cadere il pubblico nella domanda più gettonata – “ma ne avevamo davvero bisogno?”. Fatal Attraction come prodotto seriale ha deciso di rivedere una storia di gran successo ma che già poco dopo l’uscita era risultata piuttosto problematica: il modo in cui si è deciso di farlo porta sicuramente dei punti sul tabellone di Cunningham e Hynes. Di questo primo terzetto è piuttosto evidente la superiorità dell’ultimo episodio, mentre i primi due – che pure fanno un buon lavoro di presentazione – a volte falliscono nel tentativo di bilanciare ritmo e interesse: la speranza, ovviamente, è quella che sia proprio l’equilibrio raggiunto in “The Watchful Heart” a dettare il passo per le puntate successive. Sulle interpretazioni c’è davvero poco da dire, anche se i pur bravissimi Jackson e Caplan non spiccano per chimica di coppia; i riferimenti al film originale ci sono ma ben dosati, e si spera anche ben ponderati – possiamo sperare di aver visto quel coniglio per l’ultima volta, vero?
In conclusione, la parte più difficile di questo remake – dare al pubblico una ragione della sua esistenza – è stata affrontata e superata. Se la serie riuscirà a vivere all’altezza delle aspettative anche con la parte interamente inventata, ossia la seconda linea temporale, potrà considerarsi un’opera riuscita sotto tutti gli aspetti: per ora non c’è motivo di pensare il contrario.

Voto 1×01: 6/7
Voto 1×02: 7+
Voto 1×03: 8

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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