L’Amica Geniale – 4×09/10 La Scomparsa & La Restituzione


L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzionePresto o tardi sarebbe arrivato questo momento: la conclusione dell’adattamento televisivo (Rai-HBO) dell’opera più nota di Elena Ferrante, L’Amica Geniale, che ha raccontato sessant’anni di storia d’Italia attraverso tre incredibili protagoniste: Raffaella Cerullo, Elena Greco e la loro amicizia. Non è un errore vederle come tre poli distinti, dato che le relazioni tra le persone sono sempre più della somma delle loro parti. Il loro legame è cambiato un’infinità di volte, eppure è sempre stato imprescindibile quando si doveva parlare dell’una o dell’altra: un filo teso tra Lenù e Lila che ha resistito per quattro libri, per più di mezzo secolo, persino nei momenti di distacco e di silenzio – forse soprattutto in quelli. Eccoci arrivare alla conclusione, e quindi, grazie alla struttura circolare del racconto, tornare da dove siamo partiti: l’inizio della stesura dell’opera stessa.

Sin dal pilot sapevamo che Lenù si era messa a scrivere la storia sua e della sua amica a causa della scomparsa di quest’ultima, che aveva eliminato qualunque traccia della sua esistenza. Il fatto che Lenù non avesse mostrato stupore per questo estremismo rendeva chiaro che la decisione, per quanto assurda, dovesse essere coerente con la persona che di lì a poco avremmo incontrato. Non è stato facile ricordarcelo, perché la Lila che abbiamo conosciuto negli anni è stata tutto fuorché cancellabile: si è imposta come una forza della natura, che con le persone ha alternato moti centrifughi a centripeti, che mai è stata ferma. Era chiaro che qualcosa di enorme le sarebbe dovuto accadere, ma allo stesso tempo si è reso sempre più evidente che l’epilogo avrebbe riservato un altro colpo di scena da parte sua, perlomeno nei confronti di Lenù. Il loro legame è protagonista a sé stante: e se Lila può anche decidere di “rompere gli argini” e scomparire nel mondo, la loro amicizia non poteva assolutamente dissolversi allo stesso modo.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneQuesti ultimi episodi, “La Scomparsa” e “La Restituzione”, avevano il difficile compito di mettere in scena proprio il punto di rottura di Lila e tutto quello che ne è conseguito. Possiamo innanzitutto dire che, come accade spesso nelle serie TV, il penultimo episodio risulta essere uno dei migliori dell’intero show: stendere gli ultimi tasselli prima di arrivare alla chiusura porta con sé un livello di tensione fisiologico, che non sempre trova il medesimo appagamento nel rilascio finale. È ciò che accade in queste puntate, con un’esasperazione di questa differenza: il nono episodio infatti porta la tensione alle stelle, con una costruzione pressoché perfetta non solo nel modo di raccontare ma anche nel tono adottato e nelle scelte, persino di omissione, che sottolineano l’aspetto più misterioso e gotico degli eventi; il decimo, invece, si trova a fare i conti con le scelte di gestione del tempo attuate durante la stagione, finendo col tagliare tantissimo (in alcuni casi anche con esiti importanti) e sostituendo intere parti con transizioni che mostrano in maniera fin troppo macchinosa la loro funzione di raccordo.
Sono due episodi diversi, attraversati tuttavia da temi comuni che in realtà sono sempre stati sotto i nostri occhi: i titoli dei singoli romanzi della saga.

Storia della bambina perduta

“La Scomparsa” si concentra già dal titolo sull’evento che cambierà per sempre la vita di Lila, ossia la sparizione di Tina. Non una morte, non una tragedia a cui poter dare un nome, ma la peggiore delle condanne per un genitore che sopravviva a un figlio: il non sapere, lo stato di sospensione che caratterizzerà la vita da lì in poi, la speranza che si trasforma in follia, la più truce realtà in incubo impronunciabile. Non stupisce che sia questo il punto di rottura di Lila, che avrebbe anche potuto trovare un modo di affrontare una possibile morte della bambina: ma questa indeterminatezza ha le stesse fattezze della smarginatura, anzi, è la smarginatura per eccellenza. Da questo evento si creano mondi possibili, universi in cui Tina è viva, ha cinque anni, poi forse 42, con le stesse sembianze di Lila truccata e con le trecce; ma ci sono anche realtà impronunciabili, in cui Tina è morta e a casa non tornerà più.
L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneLa natura indefinita della scomparsa permette a questi mondi paradossalmente di coesistere, proprio perché non ci sono più margini a tenere in piedi la realtà; e quando non c’è una realtà, non si può creare una strategia difensiva, come ad esempio Lila fa dopo la morte di Rino. La donna, già distrutta dal dolore, si trova davanti a una perdita concreta, che ha dei contorni definiti: e per tutelare il ricordo del fratello (il primo che aveva visto smarginarsi nel Capodanno del 1958) decide di riscrivere la storia, la sua memoria, le loro stesse vite. Può essere un approccio discutibile, ma perlomeno è una reazione che segue a un’azione, è una scelta solida cui ci si può aggrappare.
Con Tina non può fare altrettanto: può solo vagare da un universo all’altro mescolandoli di volta in volta, finendo col perdere a poco a poco qualunque aggancio alla realtà.

Lo sappiamo perché c’è un altro genitore che ha perso una figlia, Enzo, il cui dolore è incarnato in maniera sommessa eppure potentissima da Pio Stellaccio: nel dialogo in macchina con Lenù, Enzo riesce a mettere in parole la devastazione di quell’assenza priva di certezze che apre le porte a pensieri terribili e a speranze insopportabili. Può farlo non perché soffra meno, ma perché ha dalla sua una solidità individuale, una consapevolezza dei suoi margini che gli permette di non perdersi, e che invece Lila non ha – lo ribadirà anche Elena, ammettendo di essere riuscita ad accettare che Lila fosse il suo sprone solo dopo aver acquisito forza nella sua stessa identità (“Io ero io e proprio per questo motivo potevo farle spazio in me e darle una forma resistente. Lei invece non voleva essere lei, quindi non sapeva fare lo stesso”).

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneÈ per questo che Lila non può sfogarsi come Lenù vorrebbe. In una delle scene più magnetiche del nono episodio, grazie a una scelta registica di rara potenza vediamo quello che Lila direbbe se riuscisse a sfogare la sua rabbia. La regia di Bispuri decide di rappresentarle così, con Lila a pronunciare parole all’orecchio di Lenù anche se è quest’ultima che le sta immaginando; ma noi lo sappiamo che, se solo Lila ne avesse la possibilità, manifesterebbe il suo dolore proprio così, in una mescolanza di reale e immaginato, di cattiveria e di sfogo.
Dove termina l’immaginazione, dove comincia la realtà? Dove finisce il pensiero di Lila e inizia quello di Lenù? Le parole si fondono, vengono pronunciate da entrambe: ma chi le ha pensate davvero? Chi è l’Autrice? Non è forse questa la domanda che continuiamo a porci sin dall’inizio? Sarà proprio questo il nodo focale dell’intero racconto – e anche di quello che non ha funzionato nell’epilogo.

Storia del nuovo cognome

Poco prima della scomparsa di Tina, l’episodio si apre con l’arrivo di Nino (un insopportabile e per questo bravissimo Fabrizio Gifuni), giunto a trovare Imma sotto richiesta di Elena. Nonostante quest’ultima non senta più alcun sentimento, permane in lei uno stato di “agitazione” e “svogliatezza”, probabili eco di un passato in cui la sola presenza di Sarratore aveva su di lei un’influenza enorme. A questo si deve anche la ricaduta in pensieri di gelosia verso Nino e Lila, che però, a differenza del passato, sembrano qui toccare Nino solo tangenzialmente, a causa della sua osservazione sulla genialità che lega Tina alla madre. Non è insomma una gelosia d’amore, ma una prosecuzione dell’eterna comparazione che Elena sente verso l’amica e che va avanti sin dall’infanzia, proprio il periodo cui Nino fa riferimento commentando la bella scrittura di Tina. Di questa osservazione ciò che interessa è la razionalità del ragionamento di Lenù, che si concentra sulle caratteristiche che, passando da un genitore a un figlio, sono capaci di risvegliare sentimenti passati. Quante volte Lila avrà visto Nino in Imma? È questa la domanda che si pone Lenù, e che verrà ribaltata dai ragionamenti di Lila, colei che “stabilisce nessi tra le cose distanti” e che individuerà sì un legame tra figli e genitori, ma in un modo completamente diverso.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneSe quello di Lenù è un collegamento razionale e “genetico”, quello dell’amica sfonda i margini della realtà. “Una voglia, una fantasia… circolano più veloci del sangue”: è così che Lila cerca di spiegare quanto per lei la volontà e una genuina convinzione abbiano davvero cambiato la realtà per qualche anno, facendole crescere un piccolo Gennaro Sarratore al posto di un Gennaro Carracci. La genitorialità, così come l’essere figli, sono tutto fuorché processi accomodanti nel mondo di Ferrante: se vedere nei propri figli dei tratti di un genitore che vive lontano suscita una sensazione tra il magico e il perturbante, come sottolinea Lenù parlando di Imma e del gesto in cui ha riconosciuto Nino, con Lila entriamo davvero nelle oscurità della psiche umana, con discorsi che solo all’apparenza sembrano privi di senso. L’esempio del dolore all’anca è la chiave per farsi capire con Lenù, ma rimane fondante il pensiero da cui è scaturita questa strana eppure realissima filosofia di Cerullo: lei era convinta di avere davanti il figlio di Nino e così lo ha vissuto. Dunque, come logica conseguenza, è successo: Lila ha cresciuto un Sarratore, che solo dopo è diventato un Carracci.

E se basta la volontà a convincere persino una madre di una cosa tanto enorme, cosa può succedere se qualcuno si è davvero convinto che Tina fosse figlia di Elena Greco, e non di Raffaella Cerullo? Di nuovo, tornano i cognomi, che tanto spazio hanno avuto in questa stagione, soprattutto in relazione alle regole patriarcali che raccontano una storia spesso lontana dalla realtà. Non sapremo mai cosa sia successo a Tina, e se davvero sia stata quella foto su Panorama a dare origine a tutto: ma l’ipotesi di Lila nel suo sistema di pensiero ha senso, perché se qualcuno là fuori lo ha pensato, con la certezza di una didascalia sul giornale, allora Tina per qualcuno, per qualche ora, è stata davvero la figlia di Elena Greco: la fantasia è corsa più veloce del sangue, e le conseguenze sono state così reali da spezzare le vite di tutti.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneL’intera puntata della sparizione di Tina acquista tratti prima thriller e poi via via più misteriosi, facendoci entrare sempre di più nella mente corrosa dal dolore di Lila, anche grazie alla scelta di omettere i motivi del suo malore (nel romanzo subisce un intervento). La chiusura di “La Scomparsa” rappresenta l’acme di questo processo, perché non ci vengono fornite spiegazioni razionali: avrà ragione Lila a dire che Tina è uscita di nuovo dalla sua pancia ed è tornata per vendicarsi, ammazzando i Solara? Lo sguardo inquietante di un’eccezionale Irene Maiorino ci costringe a considerarlo anche solo per poco, e l’omissione dei veri motivi del suo malessere contribuisce a fare dell’episodio un esempio perfetto di gestione della tensione con un’aura quasi sovrannaturale, in cui le ipotesi si fanno vive (anche Lenù vede davanti a lei un universo possibile: Pasquale e Nadia che ammazzano i Solara) e la realtà non è più la prima sponda a cui aggrapparsi.

Storia di chi fugge e di chi resta

Ci sono tanti allontanamenti da Napoli, soprattutto nell’ultimo episodio, e la decisione di dedicare così tanto tempo a quelli meno rilevanti è uno dei problemi di questo finale. Appurato che il materiale rimasto fosse moltissimo, e che inevitabilmente si dovesse tagliare (inutile chiedersi cosa si sarebbe potuto fare con dei primi episodi più sintetici), si è deciso di dedicare fin troppo tempo a Elsa e Dede: forse a necessitare di un focus più approfondito dovevano essere i “figli scambiati” – Rino che rimane a vivere con Lenù anche dopo la fine della sua relazione con Elsa, e Imma sempre in giro per Napoli con Lila (anche perché questo è un nodo fondamentale della relazione tra le due donne). Non è un caso che sia proprio questo l’episodio in cui si trova la transizione in voice-over più densa di sempre, con anni e anni riassunti in poche frasi che chiudono in fretta e furia la relazione di Elsa e Gennaro (perché allora dedicare tutto quel minutaggio alla loro fuga?), e dove persino la transizione visiva è piuttosto pigra (la camera a 360° in aeroporto non è tra le intuizioni registiche più alte di questa altrimenti ottima stagione).

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneDopo una vita passata senza essersi mai allontanata da Napoli, cosa ha portato Lila a volersi “scancellare”, fuggendo per sempre dall’unica casa che abbia mai conosciuto? E quale forza ha ricondotto Lenù sempre a Napoli, solo per fargliela abbandonare definitivamente con il trasferimento a Torino? Non era possibile dare tutte le risposte in una puntata, ma qualcuna in più sì, soprattutto se quello che si sa dai romanzi – o anche solo i sospetti che se ne ricavano – dipende proprio dal rapporto tra Lila e Lenù, in un circolo di causa-effetto che fino a un certo punto sembrava privo di un vero inizio.

L’Amica Geniale

Partiamo dal fondo: con un finale del genere è impossibile sbagliare. Il binomio che collega la sparizione di Lila e la restituzione delle bambole è un dispositivo narrativo potentissimo perché chiarisce l’origine di questa amicizia e al contempo ne decreta la conclusione, come capisce perfettamente Lenù davanti a quel gesto. È normale provare un forte senso di chiusura e commozione, perché su un piano strettamente formale viene messo in scena proprio quello che ci si aspettava. I problemi però ci sono, e si trovano in quelle omissioni che, a differenza di altre più trascurabili, depotenziano il significato completo di questo “ritorno”. Curiosamente, i due tagli riguardano entrambi la scrittura: un ipotetico libro di Lila e un concretissimo romanzo di Lenù.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneNel primo caso si tratta di una resa parziale e distorta del misterioso lavoro portato avanti da Lila: laddove nella serie Lenù mostra curiosità e interesse per questo progetto, nel romanzo questo potenziale libro diventa per Elena un’ossessione, che la divide nuovamente tra la stima per l’amica e il terrore primigenio che Lila sia migliore di lei anche in questo. Ci sono due ragioni per cui questo taglio non è trascurabile.
La prima riguarda Lila stessa, che a distanza di anni dalla partenza di Lenù decide di perdersi nel mondo, fuggendo e cancellandosi dal luogo che per tutta la vita l’ha tenuta incatenata. C’è un legame profondissimo tra Cerullo e Napoli: si può forse ipotizzare che si sia sentita pronta ad accogliere l’Altro da sé solo dopo aver conosciuto interamente se stessa, e che quindi questo studio sulla sua città fosse una tappa obbligata per permetterle di liberarsi.

Ma è il secondo il motivo per cui questo taglio si rivela problematico, perché è connesso all’altra grande omissione della puntata. C’è una questione che la serie butta lì tra le parole di Rino senza però spiegarla: perché le due amiche non si vedono da tanti anni?
Nel romanzo di Ferrante, la fissazione di Lenù per lo scritto di Lila si mescola a un periodo di calo lavorativo, che la porta a mettersi in dubbio sempre di più, conducendola al primo vero tradimento nei confronti di Lila. Greco, infatti, torna al successo con un racconto breve, Un’Amicizia, in cui in ottanta pagine riassume “le nostre due vite, dalla perdita delle bambole alla perdita di Tina”* (pag. 443). La promessa di non parlare mai di lei viene infranta qui ed è un nodo cruciale, perché questo piccolo romanzo riporterà Elena al successo, ma le farà perdere per sempre Lila, che da quel momento in poi si rifiuterà di parlarle.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneNon è un’omissione di poco conto: tra le ipotesi che Lenù formulerà per questo distacco, c’è l’idea che Lila possa essersela presa per il collegamento tra l’episodio delle bambole e la perdita di Tina, un escamotage che Elena stessa descrive come atto a compiacere il pubblico. Questo passaggio fondamentale aggiunge una profondità irrinunciabile sia alle azioni di Lenù che a quelle di Lila. Aver scritto un libro sulla loro storia a causa del quale l’amica si è allontanata da lei rende ancora più potente la scelta di Elena di riscrivere la loro storia una seconda volta e in maniera così approfondita, per scavare nel passato e capire dove possa essere finita Lila. È come se, tradendo la sua promessa per la seconda volta, mettesse in atto una specie di rituale: se parlando di te in maniera superficiale ho causato il tuo allontanamento, forse se riparlo di te in modo vero e onesto potrò farti tornare.

Ma soprattutto, il loro essersi allontanate per questa ragione dà alla restituzione delle bambole un senso ancora più grande. Certo, dentro al gesto di Lila c’è la confessione di essere stata lei a dare il via a tutto, la conferma di essere viva e di stare bene: ma c’era un significato ulteriore ed è questo che si perde nella serie. Nell’originale, le bambole restituite da Lila incarnano un messaggio “splendido e tenebroso” come la loro amicizia, che mescola il perdono per il tradimento di Lenù all’ammissione del suo stesso tradimento infantile, e aggiunge – come solo lei poteva fare – una provocazione diretta proprio all’amica. Lila sembra quasi dirle che sì, lei potrà anche essere la scrittrice che scrive della loro storia senza la sua autorizzazione, ma sottolinea che a farla partire, quella storia, è stata proprio lei. Se sin dall’inizio Lenù è stata l’Autrice, Lila si configura allora come la Fautrice: nessuna delle due può esistere senza l’altra, perché sostanza e forma si incontrano solo quando queste due menti geniali si uniscono nel loro modo unico e speciale.
È un peccato dunque che nell’ultimo episodio si sia deciso di tagliare dal discorso su questa amicizia alcune delle sue parti, più ostiche ma significative, che costituivano un nucleo molto più denso di amore, stima, gelosia, sprone, offese, tradimenti, perdono.

L'Amica Geniale - 4x09/10 La Scomparsa & La RestituzioneQuesta quarta e ultima stagione prometteva molto bene già dalla notizia dei dieci episodi al posto dei consueti otto, ma non si può dire che la gestione del tempo sia stata ottimale. Quasi ogni episodio ha fatto un lavoro lodevole, ma risulta piuttosto chiaro come la parte appena raccontata non dovesse essere esclusa dalla narrazione, se si voleva concludere a tutto tondo il discorso sull’amicizia tra Lila e Lenù, sul loro legame geniale, sul concetto di autorialità che ha da sempre attraversato l’opera. Ciononostante, la regia di Bispuri rimane quella che ha saputo mettere meglio in scena non solo Lenù e Lila (un plauso alle eccellenti Irene Maiorino e Alba Rohrwacher) ma soprattutto la terza protagonista, la loro amicizia, che – con l’eccezione di un finale solo parziale – ha trovato uno spazio tutto suo, diventando riconoscibile a livello visivo oltre che narrativo.

Lo show, iniziato nel 2018, ha rappresentato uno dei picchi della serialità italiana e, pur affrontando qualche intoppo sia formale che strutturale, arriva alla sua conclusione come un’opera di un’intensità davvero straordinaria, che ci fa essere orgogliosi sia del materiale d’origine che del suo adattamento.
L’Amica Geniale si è conclusa, ma la potenza di questa amicizia rimarrà, nella sua bellezza ma soprattutto nei suoi aspetti più bui: perché “a differenza che nei racconti, la vita vera, quando è passata, si sporge non sulla chiarezza ma sull’oscurità.”* (pag. 451)

Voto 4×09: 10
Voto 4×10: 7½
Voto Stagione: 9-
Voto Serie: 9

Nota:
Le pagine citate provengono dal quarto volume de “L’Amica Geniale”, “Storia della bambina perduta”, scritto da Elena Ferrante, edizioni e/o.

 

Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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