Asura – Miniserie


Asura - MiniserieLa nuova miniserie Asura, disponibile su Netflix, ci porta nel Giappone autentico di fine anni ‘70 attraverso la narrazione di un racconto familiare profondo e a tratti drammatico. Tratto dal romanzo “Ashura no Gotoku” (Kuniko Mukoda) e già adattato sia come serie televisiva nel 1979 che come film nel 2003, lo show mette in scena la storia di quattro sorelle – apparentemente felici – messe a confronto con un dramma familiare che le scuote nel profondo: il tradimento del padre.

Scoperta grazie all’ingaggio di un investigatore privato da parte di una delle sorelle, la rivelazione dell’infedeltà del capofamiglia spezza il delicato e artificiale equilibrio dei Takezawa, scatenando tensioni e facendo emergere una serie di emozioni represse che gettano le quattro protagoniste nel caos. Non solo le loro vite sono devastate, ma lo scandalo si acuisce quando viene pubblicata sul giornale una lettera che racconta la loro situazione: le sorelle iniziano così ad essere sospettose e guardinghe le une verso le altre, entrando in un conflitto in apparenza senza soluzione. Questo le porta però a intraprendere un percorso interiore profondo, tra riflessioni personali e crescita relazionale

Lo sviluppo dei personaggi principali si snoda attraverso la questione familiare e sentimentale, che rappresenta il fil rouge della narrazione. Infatti, passate le prime puntate – in cui la vicenda è incentrata sul padre e sul suo affair  – la storia sposta il suo focus sulle quattro donne e sulla loro crescita personale, basata in gran parte sulle relazioni che le circondano. Osservando le diverse caratterizzazioni dei personaggi si ritrovano elementi simili, ad eccezione di Takiko, che è a tutti gli effetti l’elemento outsider della serie: se inizialmente risulta la meno emancipata e sicura di sé, spesso derisa e identificata come diversa, di fatto è lei ad avere l’evoluzione maggiore. Takiko è anche l’unica a non affrontare l’infedeltà in modo diretto, riesce infatti a costruire un legame solido e basato sul rispetto, differenziandosi anche in questo dalle sorelle. 

Asura - MiniserieOgni protagonista ha una personalità ben definita e attraverso le diverse vicende interiori vengono portate in scena varie sfumature di dinamiche amorose e familiari, dal tradimento all’autodeterminazione, fino alla ricerca dell’indipendenza che tutte desiderano e che non è semplice ottenere nel loro contesto tradizionalista e di stampo patriarcale. Le attrici sono molto brave a restituire le diverse sfaccettature dei personaggi e lo fanno in modo credibile soprattutto grazie a un sapiente utilizzo di espressività e gestualità. 

Asura è diretta da Hirokazu Kore’eda, celebre regista giapponese che con questo show conferma il suo talento nel rappresentare le relazioni umane e in particolare familiari, che si intrecciano con eventi dolorosi e difficili da gestire, in questo caso il tradimento del padre e la perdita della madre. Tutte le tematiche sono affrontate da una prospettiva votata alla riflessione, in cui tutti possono riconoscersi. Kore’eda non si avvale infatti di particolari costrutti ma restituisce una storia con radici nel realismo quotidiano. Un altro elemento che aiuta in questo senso è il ritmo lento e ragionato, che permette di esplorare l’interiorità delle protagoniste fino a coglierne gli aspetti più intimi. A tratti sembra quasi che la lentezza immobilizzi la narrazione, ma d’altra parte è essenziale per evitare il carattere melodrammatico, privilegiando invece la riflessione sui personaggi

L’oggetto centrale di Asura è rappresentato dal tema della famiglia, ricorrente in diversi prodotti firmati da Kore’eda e già sviluppata da vari punti di vista: dal legame con la figura paterna al rapporto di sorellanza, fino al ruolo genitoriale e alla perdita delle persone care. Il taglio è molto diverso dalle produzioni occidentali a cui siamo più abituati: le dinamiche relazionali hanno il tipico carattere orientale più distaccato e rispettoso, le sorelle con le loro emozioni complesse vengono paragonate al mito buddista degli Asura – esseri divini tormentati da conflitti interiori – e il ritmo risulta più riflessivo, favorendo il focus sul singolo personaggio nel contesto familiare, che lo influenza e con cui interagisce in modo autentico costruendo la propria individualità. 

Asura - MiniserieOgni sorella vive vicende strettamente personali, piccole battaglie quotidiane che si intersecano con quelle delle altre, che sono chiamate a vicenda a supportarsi, sostenersi ma anche contrastare – dove necessario – gli impulsi le une delle altre. Questo porta al raggiungimento di una nuova consapevolezza di sé e un nuovo equilibrio familiare, costruito anche grazie alla gestione comune di situazioni che coinvolgono tutte le protagoniste.

L’intero racconto è incorniciato nella Tokyo di fine anni Settanta, in una società ricca di cambiamenti culturali e caratterizzata da contrasti generazionali che si legano all’ulteriore contrasto tra modernità e tradizione. La fotografia evocativa e nostalgica, la scenografia immersiva, i costumi curati nei minimi dettagli e la colonna sonora delicata concorrono alla creazione di un’atmosfera squisitamente autentica. In questo senso è consigliata la visione della serie in lingua originale, che consente ancor di più di immergersi nella cultura giapponese e  nella storia raccontata. 

Nel complesso Asura è uno show un po’ fuori dagli schemi, con un buon bilanciamento tra passaggi leggeri e altri incentrati sulla riflessione. Le quattro insolite protagoniste restituiscono caratteri e situazioni in grado di coinvolgere pur essendo estremamente diversi da noi e dai personaggi a cui siamo avvezzi. Non mancano umorismo e realismo, per una serie che deve essere approcciata con la giusta consapevolezza, lo stile infatti si discosta dai ritmi veloci e dai colpi di scena più tipici dei prodotti occidentali. Nella visione di Asura parte dell’esperienza è insita nelle atmosfere, nelle melodie che le accompagnano, nei silenzi e nelle pause che si alternano alle urla di gioia o di rabbia, nelle inquadrature fuori e dentro le case tradizionali, e nella perfetta ricostruzione degli ambienti, che portano la miniserie sul piano di autenticità che la contraddistingue, regalando un vero viaggio in un mondo distante e sconosciuto. 

Voto: 8

 

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