Étoile – 1×01 The Swap


Étoile - 1x01 The SwapForti del successo di The Marvelous Mrs. Maisel, Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino tornano sugli schemi di Amazon Prime Video con un nuovo show da loro scritto e diretto: Étoile.

I coniugi Palladino continuano la loro esplorazione delle arti performative: se con The Marvelous Mrs. Maisel i due ci avevano regalato un accattivante e patinato affresco del mondo della stand-up comedy newyorkese tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta del Novecento, con Étoile decidono di tornare a immergersi nel mondo della danza, un territorio che avevano già esplorato con la deliziosa – e purtroppo sottovalutata – Bunheads.

Ambientata tra New York e Parigi, la serie segue infatti le vicende di due compagnie di balletto di fama mondiale che, in un disperato tentativo di salvare le rispettive istituzioni ormai in declino, decidono di scambiarsi le loro star più talentuose. Questo scambio, nato come una mera mossa pubblicitaria volta a rinnovare l’interesse del pubblico verso una forma d’arte ormai percepita come marginale ed elitaria, promette però di trasformarsi in un’esperienza che metterà alla prova sia le ambizioni che le fragilità dei protagonisti dello show.

Uno dei punti di forza della serie è senza dubbio il cast, in cui spiccano alcuni volti noti agli appassionati del “Palladino-verse” – a partire da Yanic Truesdale, l’indimenticabile Michel Gerard di Gilmore Girls. Luke Kirby, premiato per la sua straordinaria interpretazione di Lenny Bruce in The Marvelous Mrs. Maisel, qui interpreta Jack McMillan, il direttore artistico del New York Metropolitan Ballet. Jack è un personaggio ambizioso, brillante e irresistibilmente nevrotico, che richiama alla memoria alcuni dei tratti tipici di personaggi iconici come Lorelai Gilmore e Midge Maisel. Accanto a Kirby troviamo Charlotte Gainsbourg nei panni della sofisticata Geneviève Lavigne, direttrice del Le Ballet National di Parigi, e Lou de Laâge, che interpreta Cheyenne Toussaint, stella del balletto parigino e appassionata attivista ambientale dal carattere tanto indomabile quanto, a tratti, insopportabile. 

La serie, composta da otto puntate, debutta su Prime Video con un primo episodio che riassume alla perfezione tutti i tratti caratteristici delle produzioni targate Palladino.
Fin dalle prime scene è evidente la cura maniacale per scenografie, costumi e ambientazioni: ogni dettaglio contribuisce a creare un’estetica peculiare, raffinata e volutamente fuori dal tempo, ormai una cifra stilistica inconfondibile della coppia creativa. Alle coreografie mozzafiato, un’ode visiva alla bellezza della danza classica, si affiancano però sequenze in cui appare chiaro come, sotto la superficie scintillante di questa forma d’arte, si nascondano dinamiche di potere, rivalità e insicurezze. La regia di Amy Sherman-Palladino cattura molto bene questo contrasto, alternando scene di grande eleganza a momenti di intimità e tensione emotiva, in cui emerge che il balletto può essere al contempo una purissima forma di espressione – è questo ad esempio il caso della giovane aspirante ballerina SuSu Li – e un prodotto asservito alle logiche del mercato, come mette in evidenza la collaborazione delle due compagnie con la controversa figura di Crispin Shamblee (Simon Callow), magnate del petrolio con una passione per il balletto.

Étoile - 1x01 The Swap

Alla luce di questo primo episodio, Étoile promette quindi di essere non solo una storia di danza, ma una riflessione più generale sul mondo dell’arte e sulle sue contraddizioni. La serie sembra infatti voler raccontare come l’arte possa essere sia un mezzo di espressione personale che un prodotto commerciale, mostrando come gli artisti – e tutti quelli che a vario titolo lavorano in questo ambito – si trovino a navigare in questo equilibrio precario. Inoltre, le compagnie di balletto, pur essendo luoghi di bellezza e creatività, possono essere anche ambienti competitivi e spietati, dove le relazioni umane sono spesso influenzate da ambizioni e rivalità, e i Palladino sembrano intenzionati a volgere il loro sguardo anche verso questi aspetti più controversi, senza abbandonare l’acuta leggerezza che li contraddistingue.

Il principale marchio di fabbrica dei Palladino è però indubbiamente la scrittura dei dialoghi: da questo punto di vista i due non si smentiscono e non deludono, presentando fin da subito una scrittura veloce, ricca di dialoghi brillanti e battute taglienti, a cui si aggiunge il costante passaggio dall’inglese al francese giustificato dalla premessa dello show. Nonostante nel primo episodio il racconto si svolga principalmente a New York, appare già evidente come la scelta di ambientare la serie in due delle città più iconiche per la danza – Parigi e New York, appunto – non sia casuale e si riveli particolarmente azzeccata: non solo infatti ciascuna location aggiunge una dimensione peculiare alla narrazione, riflettendo le diverse sfumature culturali e artistiche dei protagonisti, ma permette di affiancare al tema della danza quello identitario e culturale, ricco di potenziale sia drammatico che comico. La scrittura sembra infatti voler esplorare le dinamiche interpersonali e le tensioni che sorgono quando mondi diversi si scontrano, il tutto mantenendo un tono che alterna il dramma alla leggerezza con grande maestria.

Con una regia elegante, un cast talentuoso e una scrittura incisiva, la serie ha, insomma, tutte le carte in regola per ripetere il successo dei precedenti show dei Palladino. Se i prossimi episodi manterranno questo livello di qualità e riusciranno nell’intento di farci affezionare ai suoi protagonisti, Étoile potrebbe rivelarsi una delle sorprese più interessanti di questa densa stagione televisiva.

Voto: 7

 

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