Dall’ottocento i racconti di Jules Verne accompagnano generazioni di lettori, regalando loro avventure spettacolari e luoghi meravigliosi da esplorare grazie alle vivide descrizioni dell’autore, e la fascinazione per le sue storie non poteva non sfociare anche nella settima arte.
Fin dalla sua nascita, infatti, si assiste allo svilupparsi di numerosi adattamenti cinematografici ispirati ai più celebri romanzi dello scrittore francese: dal “Giro del Mondo in 80 giorni” a “Viaggio al centro della erra”, fino a “Ventimila Leghe sotto i Mari”. Quest’ultimo è un romanzo fantascientifico che narra la storia del professor Aronnax e della sua partecipazione ad una spedizione avente l’obiettivo di dare la caccia ad un mostro marino. Durante il percorso, però, si scoprirà che il mostro non è nient’altro che il Nautilus, un sottomarino guidato dal capitano Nemo. Il professore, insieme al suo servo, si ritroverà, quindi, ad esplorare i mari a bordo di questa straordinaria invenzione e in compagnia di un uomo misterioso e sopra le righe.
Data l’estrema popolarità degli adattamenti del romanziere francese, non stupisce, quindi, che nel 2021 Disney+ ordinò la produzione di una serie tv – dal nome Nautilus – con l’obiettivo di raccontare le origini del misterioso capitano Nemo. La serie, però, proprio come il suo protagonista, ha dovuto attraversare un viaggio tortuoso prima di atterrare su Prime Video lo scorso 29 giugno.
Infatti, dopo l’annuncio nel 2021 e l’inizio delle riprese nel 2022, Disney decise di non proseguire più con il progetto che quindi vide una battuta d’arresto. La serie tv, però, non rimase senza casa per molto e venne messa in onda per la prima volta nel 2024 in Svezia, seguita poi dal Regno Unito fino ad arrivare al giugno 2025 quando è stata distribuita dalla AMC negli Stati Uniti e Canada e in Italia da Amazon Prime Video.
Come anticipato, anche lo stesso Nemo ha un passato un po’ fuori dal comune, con un background ricco di mistero e di incongruenze, e non per superficialità dell’autore che, anzi, si è sempre distinto per l’accuratezza dei propri riferimenti scientifici. Difatti, secondo volere di Verne, il capitano Nemo sarebbe dovuto essere un nobile polacco desideroso di vendicarsi dell’omicidio della sua famiglia avvenuto durante la repressione russa del 1863. Il suo editore, però, temendo di perdere un’importante fetta di mercato, decise di nascondere quasi ogni riferimento al passato del capitano, creando un personaggio avvolto nel mistero di cui nessuno dei protagonisti di “Ventimila Leghe sotto i Mari” riuscirà mai a carpirne l’essenza.
Sarà poi ne “L’isola Misteriosa”, terza opera della trilogia del mare di Verne (composta da “I figli del capitano Grant” e da “Ventimila Leghe sotto i Mari”), che si scopriranno maggiori dettagli sul passato del capitano che andranno a stravolgere completamente l’idea originale dell’autore. Qui, infatti, Nemo si presenterà come un principe indiano con un forte senso di nazionalismo e anticolonialismo, anch’egli accomunato dalla sua precedente versione da un intenso desiderio di vendetta per il massacro della sua famiglia, questa volta avvenuto per mano dell’Impero Britannico.
Dal background de “L’isola Misteriosa” prende spunto Nautilus, che in 10 episodi cercherà di raccontare un originale prequel di “Ventimila Leghe sotto i Mari”, mostrando allo spettatore le avventure di Nemo prima che diventasse il capitano del sottomarino che tutti i fan del libro o del celebre film Disney del 1954 amano e conoscono.
A dare il volto al protagonista della serie vi è l’attore inglese-pakistano Shazad Latif (fra alcuni dei suoi ruoli più noti ricordiamo Ash Tyler di Star Trek: Discovery) che veste i panni di un Nemo vittima dell’Impero Britannico e costretto a lavorare al Nautilus in qualità di schiavo. Nonostante questa prima discrepanza con la fonte originale, fin dal primo episodio emerge la voglia di mostrare la vera natura del personaggio, che trascende il mezzo di comunicazione e i vari adattamenti letterari e non: un uomo chiuso in se stesso, geniale e, soprattutto, votato alla vendetta.
Se fin da subito vengono poste le basi del personaggio di Nemo, mostrando anche alcuni flashback che rimandano al suo tragico passato, non si percepisce, invece, immediatamente l’aspetto che più di tutti contraddistingue una storia di Jules Verne: l’avventura. Nonostante, infatti, si tratti di una serie d’azione, l’episodio pilota si propone principalmente come una grande presentazione, mostrando la nascita del Nautilus, di Nemo in qualità di aspirante capitano e dei suoi compagni d’avventura.
Il ritmo risulta, quindi, leggermente rallentato da scene di introduzione dei personaggi ma nonostante ciò, i momenti d’azione presentati, uniti al piccolo cliffhanger del finale d’episodio, sembrano porre le basi per una serie di puntate segnate da svariate avventure.
Per il suo spirito avventuriero e la struttura caratterizzata da un’avventura per puntata, la serie ricorda molto produzioni quali Time Bandits o Our Flag Means Death, sebbene lo humour sia abbastanza lontano da quello delle sopracitate produzioni, che in alcune istanze è al limite del surreale. Nautilus tenta di inserire momenti di ironia nella storia principalmente con l’obiettivo di iniziare a dare visibilità ai diversi membri dell’equipaggio, che altrimenti verrebbero schiacciati dal peso drammatico del protagonista e relegati a mere comparse. Purtroppo, però, all’interno di un episodio denso di avvenimenti e personaggi da presentare, i piccoli momenti comici si disperdono, non lasciando un forte segno nella mente dello spettatore né andando ad aggiungere dettagli interessanti dei personaggi.
Tutto sommato il pilot di Nautilus riesce a mettere a terra un episodio divertente e piacevole con tutti i presupposti per la creazione di una serie tv d’intrattenimento puro. Saranno poi le successive nove puntate a confermare e a sviluppare ulteriormente la narrazione, nella speranza che – nonostante non vi siano pretese di attinenza al materiale originale – venga comunque rispettato lo spirito di Jules Verne e del suo capitano.
Voto: 7