The Hunting Wives – 1×01 Strange and Unfamiliar Places


The Hunting Wives – 1x01 Strange and Unfamiliar PlacesSe doveste chiedere a ChatGPT di darvi il soggetto per una serie crime e mischiarlo con il peggior incubo di un liberale americano, probabilmente vi scriverebbe il primo episodio di The Hunting Wives.

Tratta dall’omonimo romanzo di May Cobb, The Hunting Wives è una serie che si inserisce nel filone crime femminile di enorme successo negli ultimi anni: solo in televisione si pensi per esempio a serie come Big Little Lies o Sharp Objects. C’è un evento drammatico (in questo caso, l’uccisione di una donna bionda in un bosco) che si interseca o complica la vita di una serie di persone, soprattutto un gruppo di donne. In questo caso, la storia si unisce poi a uno sguardo sull’attualità, se così vogliamo chiamarlo, in cui si cerca di parlare dell’America attraverso la sua diversità politica. E cosa c’è di più adatto per parlare del confronto liberali/conservatori se non avere una donna impegnata in politica nella liberalissima Boston in trasferta in Texas, bastione di un certo tipo di conservatorismo?

The Hunting Wives – 1x01 Strange and Unfamiliar PlacesQuesti ingredienti, che in mano molto più abili potrebbero arricchire il discorso narrativo, vengono usati con maldestra superficialità in The Hunting Wives, trasformandoli in una serie di stereotipi e banalità che infastidiscono non poco. Basti pensare che nei soli primi dieci minuti troviamo una donna di Boston in evidenti difficoltà emotive che si ritrova al ranch del boss di suo marito nonché possibile candidato a governatore del Texas, durante una raccolta fondi per la NRA (la lobby delle armi), a difesa del diritto all’uso della violenza contro i bad guys provenienti dal confine Sud. Nel frattempo, la liberale – ovvero la protagonista Sophie – ha un segreto che verrà presto alla luce e che ne svelerà l’ovvia ipocrisia. Nonostante le diffidenze iniziali, Sophie si ritroverà ben presto a far parte delle “Hunting Wives”, un gruppo di donne appassionate di armi e caccia (ovviamente), guidate da Margo (Malin Akerman), moglie del candidato governatore (Dermot Mulroney nei panni di Jed Banks). Tra le due donne si crea subito una potente attrazione che metterà alla prova il rapporto di Margo con le sue amiche, soprattutto la moglie dello sceriffo Callie (Jaime Ray Newman). Sarà proprio l’incontro tra queste donne a trasformare la relazione di Sophie con suo marito Graham (Evan Jonigkeit), grazie alla nuova libertà che la liberale ma repressa Sophie si ritroverà a vivere.

Se questa sequenza di luoghi comuni non vi ha respinto nei primi quindici minuti dell’episodio pilota, allora avrete forse modo di apprezzare la serie – non che non si continui su questa strada, tra bei teenager alla ricerca di donne mature, fanciulle che rinunciano al loro anello di purezza per l’uomo che amano (ma infedele), e mariti gelosi e ipocriti. C’è un po’ di tutto e anche se in vari momenti il pilot ci avverte di un omicidio ormai prossimo, la parte crime è al momento lasciata agli episodi successivi (la serie in otto episodi è interamente disponibile su Netflix). Quello che il pilot dunque fa è introdurre le dinamiche che saranno al centro della serie.

The Hunting Wives – 1x01 Strange and Unfamiliar PlacesFulcro principale è infatti il rapporto che viene a formarsi tra Sophie e Margo: due personaggi che dovrebbero essere teoricamente sulle sponde opposte ma che (sorpresa!) si ritrovano ad essere molto più simili di quanto si pensi: repressa ma in cerca di redenzione la prima, libera ma costretta dalle apparenze la seconda. Stranamente, questo aspetto è l’unico che funziona in questo pilot grazie in buona sostanza alla chimica tra Brittany Snow e Malin Akerman; quest’ultima in particolare ha una potente presenza scenica, magnetica e seduttiva che riesce a catalizzare l’attenzione su di sé quando in scena; peccato che l’attrice possa fare ben poco nel navigare la lunga sequenza di luoghi comuni della scrittura. Il resto del cast, a onor del vero, è poco delineato in questo pilot che si concentra (comprensibilmente) sulle due protagoniste. Per ora abbiamo la moglie dello sceriffo che si sente soppiantata dalla nuova arrivata, la moglie del reverendo che vorrebbe una fidanzata migliore per il bel figlio, il ricco cowboy che si costruisce una carriera politica mentre si gode una certa sfrontatezza sessuale, e persino il marito della costa est con qualche problema di controllo. Insomma, il catalogo di personaggi secondari è variegato e ognuno copre per benino uno stereotipo differente. Sicuramente ci sarà più spazio per parlare delle Hunting Wives negli episodi successivi, ma per ora il gruppo di donne sembra piuttosto nascondere segreti e tradimenti (anche qui, inaspettati).

Insomma, questo pilot da solo non basta per incoraggiare la visione da parte di chi è appassionato del genere crime. Se questo tipo di serie fa per voi, potreste trovare negli episodi successivi pane per i vostri denti: ad ora, non c’è molto per discuterne se non una serie di misteri non presentati al meglio. Eppure, è difficile che ci sia altro: si tratta di un primo episodio così ricco di stereotipi che non fa ben sperare ma che si affida sull’attuale situazione politica per creare un po’ di rumore (non che ci sia riuscito, visto che della serie si parla ad ora ben poco). Il risultato è un episodio scritto male, salvato in alcuni momenti dalle capacità attoriali delle sue protagoniste, ma che soccombe comunque sotto il peso della banalità. Se questo è l’inizio, possiamo anche finirla qui.

Voto: 4

 

Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.

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