Fringe – 4×12 Welcome to Westfield 6


Fringe - 4x12 Welcome to WestfieldNella recensione della 4×08 “Back to where you’ve never been” avevo espresso tutti i miei dubbi sull’impianto complessivo di questa deludente quarta stagione. In concomitanza con l’arrivo del 2012, però, Fringe sembra aver finalmente ingranato la giusta marcia, portando sullo schermo delle puntate sempre più convincenti, di cui “Welcome to Westfield” è senza dubbio la migliore. 

Nella prima parte della stagione Fringe sembrava una serie che aveva smarrito la propria identità, dove i personaggi apparivano più che mai lontani e irriconoscibili rispetto a quelli che avevamo imparato a conoscere negli anni precedenti. Questi difetti si percepivano anche quando il livello delle puntate era alto, pesando in negativo sulla loro valutazione globale.
Nonostante il netto miglioramento qualitativo, infatti, la serie stentava a decollare, tenuta al suolo da una zavorra chiamata universo giallo che non le permetteva mai di volare oltre una certa quota, non riuscendo mai a convincere appieno.
In un certo senso Fringe, così come i personaggi in questa puntata, sembrava intrappolata all’interno di una bolla temporale senza possibilità d’uscita, condannata a vagare senza una meta mentre la realtà intorno a sé si disgregava a poco a poco… almeno fino ad ora.

Questa 4×12, infatti, oltre ad essere ottimamente confezionata sia in fase di scrittura che di realizzazione, si presenta come la puntata della svolta, introducendo una possibile soluzione all’annosa questione legata all’universo giallo. Ma andiamo con ordine.

Fringe - 4x12 Welcome to WestfieldL’episodio inizialmente sembra seguire lo schema classico del caso della settimana, con la Fringe Division che viene chiamata ad indagare su un rovinoso incidente aereo causato da uno strano fenomeno elettromagnetico – i richiami a Lost qui si sprecano. Già dopo i primi minuti, però, la narrazione prende una direzione decisamente, e piacevolmente, inusuale, quando il nostro “trio” approda nella misteriosa città di Westfield, finendo accidentalmente nell’epicentro dell’anomalia.

La cittadina del Vermont, infatti, si trova ingabbiata in una specie di isola bolla temporale, una dimensione da cui non c’è via di fuga. Il responsabile di tutto ciò si scoprirà poi essere David Robert Jones che, sfruttando le proprietà dell’anfilicite, ha avviato un processo finalizzato ad unire le due Westfield, presenti nei due universi, innestando una disastrosa reazione a catena.
Il fenomeno, oltre a coinvolgere il campo elettromagnetico, ha anche pesanti ripercussioni sugli abitanti del piccolo centro abitato che, a causa della “fusione” con i loro rispettivi alter ego dell’altro universo, iniziano ad impazzire uno dopo l’altro, ad eccezione di un piccolo gruppo rimasto illeso.

Fringe - 4x12 Welcome to WestfieldIl risultato è un clima surreale, che potrebbe fungere da perfetto background per un film horror classico. La desolazione dell’ambientazione e l’atmosfera molto tetra (che ricorda un po’ la prima stagione) sono solo alcuni degli ingredienti che rendono questo episodio uno fra i più riusciti della serie. La struttura fuori dai binari soliti del caso della settimana sorprende e cattura l’attenzione dello spettatore sin dalle prime fasi, mentre il ritmo della narrazione sempre elevato lo mantiene coinvolto per tutta la durata dell’episodio.

Ma la parte che funziona meglio sono i personaggi, per il semplice motivo che sono tornati finalmente loro stessi. Non mi riferisco solo al plot twist finale dove Olivia sembra essere ridiventata quella di una stagione fa, ma alla totalità di atteggiamenti e di comportamenti avuti sia dalla bionda sia da Walter durante l’intero episodio: lo scienziato non solo supera la sua paura di lasciare il laboratorio, decidendo di sua volontà di andare (o tornare) finalmente sul campo, ma migliora sempre di più il rapporto con suo figlio; Olivia non è più la persona fredda e distaccata che abbiamo conosciuto nella 4×01, infatti nel dialogo con Cliff spunta quell’empatia e quella comprensione che erano caratteristiche tipiche dell’Olivia classica.

La causa di tutto ciò è ovviamente imputabile al ritorno di Peter, che gradualmente sta facendo scricchiolare le fondamenta di questo universo. Il più giovane dei Bishop non ci metterà molto a capire che la realtà in cui si trova adesso, e da cui sta cercando di fuggire, non è altro che la stessa realtà da cui lui proviene.

Welcome to Westfield è un episodio efficace e convincente, con pochi e risibili difetti. Da solo non basta certamente a far sparire i dubbi e le perplessità legate alla quarta stagione, ma quantomeno getta una ventata di cauto ottimismo in vista dei prossimi 10 episodi che ci separano dalla season/series finale – e non è poco.

Voto 8,5

Note

  • L’osservatore è qui – è bello riuscire a beccarlo per la seconda volta di fila.
  • La parola composta da glifi è OLIVE.
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Informazioni su Joy Black

Conosciuto anche in altre sfere del reale come Antonio Gardini Gallotti, secondo del suo nome, giudice losco del Fanta-GOT. Lost-dipendente in fase di riabilitazione, è poi finito per diventare Whovians irrecuperabile. Proprio seguendo le vicende dei sopravvissuti del volo Oceanic 815, è nata in lui la passione per le serie TV. Altri interessi: wrestling, cinema e fumetti.


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6 commenti su “Fringe – 4×12 Welcome to Westfield

  • Paco

    Olivia is BACK! e questo mi pare sufficiente per gridare di gioia 😀 con questi ultimi episodi sto tornando a venerare Fringe…e ora mancano solo 10 episodi…..

     
  • Penny Lane

    Concordo con la recensione dell’episodio, ma secondo me questa stagione non è stata male sin dall’inizio. Per arrivare a questa svolta è stato necessario attraversare tutte le fasi. Sarà perchè per me è sempre stato chiaro che l’universo giallo non è affatto un altro universo, ma solo un’altra linea temporale, quindi i personaggi non ne hanno risentito. Anzi trovo lodevole il lavoro fatto sui personaggi per mantenere su di loro le caratteristiche di base con il grande cambiamento che l’assenza di Peter ha ovviamente provocato, in particolare su Olivia e Walter. Sono sempre stati assolutamente riconoscibili: Olivia è diventata più fredda, molto simile all’Olivia pre Peter della prima stagione, mentre Walter senza il figlio non è riuscito a superare i suoi problemi mentali e le sue paranoie, ma per il resto sono rimasti uguali.

    La cosa che mi lascia perplessa è la scelta degli sceneggiatori di far “tornare” Peter attraverso i ricordi e non attraverso la macchina.. come diceva Michele nella recensione dell’episodio precedente, le scelte erano appunto soltanto due. Ne perde secondo me la trama per veridicità, anche se probabilmente a livello di scrittura questa scelta dà la possibilità di aprire scenari più “poetici” e emotivamente coinvolgenti..ne abbiamo avuto un assaggio con l’ultima scena dell’episodio.

     
  • dezzie86

    Infatti l’unica cosa che ancora non mi torna è il fatto del ritorno di Peter. Credo che non mi piacerebbe la scelta “sentimentale”, e cioè il fatto che Peter sia ricomparso grazie all’amore di Olivia. Troppo sdolcinato per Fringe, che fino ad ora ha trattato la love story in maniera leggera e secondo me perfetta.
    Detto questo, sono d’accordo con Joy: migliore puntata delle ultime andate in onda.

     
  • Paco

    Io non la vedo tanto difficile sul ritorno di Peter…gli Osservatori l’hanno rimosso dalla timeline nel finale della 3a, ma evidentemente hanno commesso qualche errore, in quanto dalla 4a premiere erano presenti ancora tracce di lui sulle persone maggiormente colpite emotivamente dalla sua assenza (Walter e Olivia). A questo avrebbe dovuto rimediare September con quello strano dispositivo, che avrebbe eliminato per sempre ogni speranza di riavere Peter. Ma poiché September si era affezionato ai nostri beniamini (e gli osservatori possono, come mostrato nella puntata August della seconda stagione) non ha avuto le forze per farlo, permettendo alle tracce di Peter di diventare sempre più forti, fino alla sua ricomparsa.

    L’impatto emotivo mi sembra abbastanza scontato, ma per me è più un sentimento di vuoto, di senso di incompletezza di Olivia e Walter, rispetto all’amore di Olivia per Peter, che ha permesso il suo ritorno…non so se mi sono spiegato bene 😛

     
    • dezzie86

      Sì, ti spiegato benissimo… mi hai quasi convinto. 😀 Bho, vedremo, spero che il tutto non si risolva in qualcosa di melenso…

       
      • Paco

        Su questo siamo d’accordo, ovvero che anche io non mi aspetto né tantomeno gradirei una spiegazione in cui “l’amore può ogni cosa”…da una serie come Fringe NON può esse partorita un’idea del genere!

        Tuttavia credo e temo che la spiegazione in merito avrà un difetto molto importante, ossia che conterrà troppi paroloni fantascientifici e coinvolgerà le millemila capacità degli onnipotenti Osservatori, risolvendo il tutto con un “loro possono perché sì”