The Newsroom – 1×02 News Night 2.0


The Newsroom – 1x02 News Night 2.0Ancor più importante del primo episodio di una nuova serie TV è sicuramente il secondo: se nel Pilot solitamente si butta tutto il possibile nel calderone, per attrarre quanti più spettatori possibili, la seconda puntata ha il difficilissimo compito di dipanare un po’ la matassa per permettere la costruzione di una trama che possa spiegarsi in una serialità continua ed efficace. The Newsroom per ora si comporta molto bene.

Il primo episodio, non stiamo qui a ripeterlo, è stato lungo ed ottimo. Ha avuto il pregio di mostrare tutti i personaggi e tratteggiarli rapidamente ma con grande efficacia. L’epilogo lo abbiamo visto tutti: una nuova formazione giornalistica sta per nascere, con nuovi obiettivi e nuove intenzioni. Adesso, però, è giunto il momento di mettere in pratica queste belle parole e tutto, sin dall’inizio, sembra essere più complicato del previsto.

The Newsroom – 1x02 News Night 2.0Indubbiamente i due personaggi che, sopra ogni altra cosa, primeggiano sono Will e Mackenzie i quali, a fronte di comprimari ancora un po’ acerbi, riescono a catalizzare tutto l’interesse del pubblico. Ho apprezzato particolarmente che il “segreto” circa quello che è intercorso tra di loro sia stato già rivelato: d’altronde lasciar maturare una lunga attesa su un argomento del genere non sarebbe stato producente data la natura stessa della serie TV dell’HBO. E così scopriamo che è stata Mackenzie e non Will, come i primi segnali lasciavano immaginare, ad aver causato la rottura tra loro e che, nonostante di tempo ne sia passato, continua a non volersi in alcun modo rimarginare. In verità la vicenda sentimentale in questo episodio acquisisce uno spettro maggiore rispetto al pilota, perché oltre alla relazione tra anchorman e produttrice, vi sono anche Maggie e Jim, che hanno una serie rapidissima di battute piene di scintille. La china è evidente, ma nulla lascia presagire una deriva verso il patetico.

Cestinato l’elemento sentimentale, che è anche la parte meno interessante di una serie con una tale profondità, ci sono due elementi particolarmente interessanti che vorrei analizzare: il Giornalismo e la Donna.

The Newsroom – 1x02 News Night 2.0

Sorkin ci ha già abituato, specialmente con The West Wing, ai retroscena della società moderna americana; lo ha fatto a lungo con la Casa Bianca, ma questa volta si è voluto mettere in gioco con una realtà paradossalmente ancor più importante di quella politica. La “casta” dei giornalisti, infatti, è, specialmente in America, fortemente legata a motivazioni politiche (si veda a tal proposito la splendida battuta di Will sulla Fox e gli arabi) e a schieramenti ideologici collegati. Eppure l’autore si muove con incredibile destrezza tra una serie di problemi che sono evidenti in tale professione: sensibilità politiche, religiose e soprattutto il Dio Share. D’altronde Will, qui emblema dei grandi giornalisti televisivi, è narcisista, ha un culto della propria persona ai limiti del patologico e l’audience è indispensabile per non far crollare questa immagine davanti agli occhi del mondo (e di riflesso, di sé stesso). È questa la ragione principale per cui non nasconde una certa difficoltà nel cedere ai nobili intenti di Mackenzie, che pure vorrebbe creare un giornalismo più vicino alla verità, al nucleo stesso di un lavoro – anzi, di una professione – tanto vilipesa negli ultimi anni (la sigla che mostra i giornalisti del passato sembra quasi una critica diretta al presente). I discorsi della donna sono profondamente enfatici, americanisti fino in fondo (d’altronde anche il Presidente Bartlet di The West Wing era fortemente retorico, seppure mai quanto il Presidente Allen di Commander in Chief), ma che in sostanza rispecchiano una realtà non obbligatoriamente utopistica ed irraggiungibile: porre innanzi a tutto la verità delle cose senza per questo doversi schierare politicamente o ideologicamente, se non per la tanto nominata ma poco applicata libertà di informazione.

The Newsroom – 1x02 News Night 2.0L’altro elemento importante – e su cui molti critici americani hanno discusso con toni sinceramente esagerati – è il ruolo della donna all’interno di questa serie. Sorkin è stato tacciato di misoginia e maschilismo: sia Mackenzie che Maggie, le uniche due donne veramente presenti in questo frangente, hanno un alto tasso di isterismo, dipendenza dalle relazioni interpersonali ed una scarsa professionalità in alcuni settori del loro lavoro.

Personalmente ritengo che queste affermazioni siano completamente fuori dalla grazia divina: l’operazione che evidentemente Sorkin ha cercato di attuare, altra sua prerogativa, è quella di umanizzare i propri personaggi, per non crearne di stereotipati o piatti. Mackenzie è chiaramente una donna forte: certo, non nascondo che alcuni suoi attacchi isterici mi abbiano infastidito, ma la sua reazione alla gaffe del secolo (l’errore di inviare a tutto lo staff un messaggio privato per Will è stato colossale) mi sembra piuttosto in linea con chi si rende conto di averla fatta davvero, davvero grossa. Inoltre non ha alcun senso vederla come una “debole”, considerando che è lei a mantenere saldamente in mano il concetto di etica professionale: non fa un passo indietro e non cede alla dipendenza di Will allo share, al punto di rimettere nuovamente la sua posizione in pericolo pur di perseguire i propri obiettivi. Per quanto riguarda Maggie, invece, viene sì dipinta come una donna insicura (evidente nel brillante scambio con Jim sul college), ma dalle prime avvisaglie che si possono cogliere è chiaro che affronterà una crescita personale assai interessante.

The Newsroom – 1x02 News Night 2.0

Tornando alla struttura del telefilm in quanto tale, anche se un po’ prevedibile, è stato utile vedere come, dopo una trasmissione ottimale nel primo episodio, questa seconda giornata sia assolutamente fallimentare: non solo per i tre ospiti così stereotipati da far venire i brividi riguardo la società americana, ma anche per l’uso di un personaggio molto controverso anche nella stessa America: Sarah Palin. Prendere degli elementi reali e realistici (l’altra volta era il caso della BP) ed inserirli così perfettamente nella narrazione è scelta oculata e funzionale, perché dona all’intera narrazione quel tocco di attualizzazione che è indispensabile per una serie del genere.

Poco da dire, comunque, per il momento, sugli altri personaggi della serie (seppure sembrino piuttosto promettenti).

Insomma, con questo secondo appuntamento The Newsroom non fallisce i propri obiettivi. Certo, è ovviamente perfettibile e non entrato ancora in un porto sicuro, ma le premesse lasciano ben sperare.

Voto: 8

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.

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