
Il video trovato da Saul non potrà non ribaltare radicalmente tutte le premesse con cui la stagione è partita; per questo motivo trovo saggia e perfettamente in tono con la serie la decisione di fermare un attimo la corsa impetuosa della trama e stabilire quanto profondi saranno i cambiamenti a cui stiamo per assistere, con particolare attenzione alle implicazioni psicologiche che la scoperta della verità comporterà per i personaggi principali.
Quello che capita in State of Independence a Carrie e Brody ha un filo conduttore comune: brancolano tutti e due nella nebbia più fitta, senza la possibilità di controllare con volizione le proprie scelte.
Da una parte c’è Carrie, l’eroina sconfitta, colei che ha evitato una strage non solo senza ottenere il riconoscimento del mondo, ma neanche il proprio. Carrie è stata talmente caparbia e capace nello svolgere il proprio lavoro da perderlo, arrivando ad un punto di rottura perfettamente disegnato e raccontato attraverso l’impeccabile interpretazione della Danes.
Dall’altra parte c’è Brody, acclamato eroe americano, un uomo che la prigionia ha cambiato nel profondo, assolutamente impreparato ad affrontare il ritorno a una vita normale che non gli appartiene più. Il pezzo di discorso che Jessica legge di fronte al marito ne è la perfetta sintesi: “By my third year in captivity, i knew that this was where I was gonna die, that I had to accept that (…) I prepared to die. But didn’t die. Somehow I got to go home to a wife and two kids I’d talked to myself they would be just fine, no, better off, without me. I mean how could they really know me anymore?”
Personalmente credo che Brody intendesse dire che si era preparato a morire in quell’esplosione, che sapeva dall’inizio che non sarebbe stato in grado di reggere il peso di quello che era diventato, costretto a fingere di essere qualcun altro di fronte alla propria famiglia, che di certo non avrebbe potuto capirlo. Ma Nick non si è fatto esplodere, e tutto quello che ne consegue non faceva parte dei piani. Brody non è un terrorista, non può avere la stessa determinazione di Abu Nazir o dei suoi uomini. Come ammette egli stesso nel video girato prima della tentata strage, Nick resta un marine che combatte per la patria, ma la guerra nei confronti dei nemici interni deve superare prima di tutto la sua guerra interiore. E come potrebbe essere diversamente.

Ok, chiudiamo un occhio e diamo per sensata questa scelta. Tutto quello che succede dal momento in cui i due scappano insieme verso il rifugio è governato da una serie di eventi casuali sfavorevoli: la ruota bucata, la telefonata di Jessica che fa entrare in paranoia il sarto, il bastone che spunta dal terreno nel bosco proprio nel punto in cui l’uomo cade, senza contare che proprio quella sera Brody doveva partecipare ad un importante evento col vicepresidente. Nonostante tutto, la scena dell’inseguimento, la telefonata di Jessica e l’uccisione del sarto fanno crescere la giusta angoscia anche negli spettatori, incastrati nella spirale (auto) distruttiva insieme a Brody.


Al netto delle forzature, l’episodio assolve la sua funzione più che discretamente. Anche soltanto l’espressione finale di Carrie mentre guarda il video vale tutti i 50 minuti. Non sappiamo ancora cosa ci aspetta dal prossimo episodio, ma siamo sicuri che non vediamo l’ora di saperlo.
Voto: 7.5


Quoto tutto e per tutto… Anche io trovo nel rapporto tra Brody ed i terroristi la parte più debole del racconto (per i motivi da te sopra citati) però devo dire che la storia rimane cmq sempre logicamente accettabile (il fatto che il terrorista si cominci a preoccupare di Brody mentre è al telefono con la moglie l’ho trovata una scelta geniale e che regge alla perfezione con quello che accadrà dopo)… Se infatti può far storcere il naso la scelta di Brody (personaggio si pubblico,ma altrettanto pubblicamente inattaccabile da chiunque), la storia,pur con le dovute forzature, rimane su perfettamente… Detto questo appena ho finito di vedere la puntata ho avuto la tua stessa impressione: “ok,dopo una puntata stupenda,han voluto mettere una parentesi per spiegarci il dramma interiore dei personaggi, mi piace”, e devo dire che se la puntata è probabilmente un livello sotto la precedente, la scena di Carrie che tenta il suicidio (3 minuti di scena SENZA DIRE UNA PAROLA che sia una) vale da solo la visione della puntata.
Ora attendo con ansia la prossima puntata,conscio che questo episodio sia stato molto di più di un semplice filler…