Fringe – 5×06 Through the Looking Glass and What Walter Found There 5


Fringe – 5x06 Through the Looking Glass and What Walter Found ThereGiunti a così pochi episodi dalla fine, per parlare di Fringe è necessario dividere in due le opinioni possibili: quelle legate all’episodio in sé e quelle, invece, concernenti la conclusione di un’avventura cominciata cinque anni fa. In questo caso, ad esempio, si deve parlar bene dell’episodio, ma purtroppo la direzione abbracciata dalla serie è tutt’altro che positiva.

Ne parlavamo anche in occasione della puntata scorsa: gli autori di Fringe sono ottimi nel momento in cui hanno il compito di descrivere le relazioni tra personaggi e la loro psicologia, ma allo stesso tempo hanno chiaramente perso il filo del discorso. È evidente che questa necessità di raggiungere il centesimo episodio (utile alla FOX per la syndication, poco agli autori per la trama) è stata sfruttata molto male. Si è del tutto abbandonato il percorso evolutivo della serie, quello incentrato sui casi al limite della “magia”, per dedicarsi ad una fantascienza spinta all’estremo che fa storcere molto il naso a chi, come me, seguiva Fringe per ben altre emozioni.

Fringe – 5x06 Through the Looking Glass and What Walter Found There

Adesso, però, bisogna venire a patti con questa scelta e continuare sul percorso tracciato. Anche in questo caso, però, la soluzione non è soddisfacente e questo episodio sembra voler confermare quanto purtroppo era palese già dalla morte di Etta: perduta (o credendo di aver perso) la spinta iniziale, la trama decide di fossilizzarsi su una banalissima motivazione di vendetta, con un Peter divenuto supereroe senza che se ne senta davvero la necessità. Ormai la vicenda degli Osservatori inizia a far acqua da tutte le parti, con una serie di forzature che mettono in pericolo l’intero assetto narrativo. Bisogna accettare l’idea che gli autori abbiano preteso troppo e non siano stati in grado di reggere questo gioco.

Andando all’episodio nello specifico, bisogna persino ammettere che, in realtà, è anche abbastanza bello. L’intera struttura dell’universo-sacca, con quella sua fotografia onirica, le forti luci e la presenza dei glifi direttamente sulle porte, è ben riuscita ed allettante. Per non parlare, poi, dell’insperato riferimento alle stagioni precedenti, con la vicenda del baby-osservatore divenuto improvvisamente fondamentale nell’armonia della serie (per non parlare dell’identità di Donald, su cui si può ampiamente teorizzare). Ci si domanda, piuttosto, l’utilità effettiva di Cecil all’interno della narrazione se non per rendere esplicito allo spettatore ciò che Walter in teoria avrebbe dovuto sapere su quel luogo (ma non ricorda). La sua uscita di scena rende palese l’inutilità sostanziale che ha il personaggio, divenuto rapidamente mero accompagnatore dei protagonisti.

Please son, whatever happens, don’t let me go

Fringe – 5x06 Through the Looking Glass and What Walter Found ThereCerto, la sua morte è propedeutica al bel discorso finale che Walter fa a Peter, capace di rendere palese (come è stato brillantemente notato nei commenti della scorsa puntata) come il figlio stia diventando sempre più simile al padre, anche nei momenti peggiori. Quando Walter realizza e comunica al figlio ciò che lo ha spinto a comportarsi in quel modo freddo e incurante della vita umana, si può vedere nello sguardo di Peter la perplessità di chi sa perfettamente di essersi comportato alla stessa identica maniera. Anche se nessuno ne è a conoscenza, Peter, introducendo dentro di sé il macchinario degli Osservatori, ha preso consapevolmente la decisione di non preoccuparsi del fatto che ciò avrebbe significato non provare più sentimenti, pur di salvare il mondo (o meglio, vendicarsi biecamente, cosa che probabilmente non ammette). E le conseguenze non tarderanno ad arrivare, seppure per ora ne stia sfruttando i benefici, come la possibilità di teletrasportarsi, la visione degli osservatori e tutto il resto. Se non fosse che Windmark lo ha già beccato, forse la situazione sarebbe potuta essere migliore.

Interessante, poi, è la vicenda della radio a frequenza “bloccata” in possesso di Olivia. Siamo certi che avrà un ruolo in futuro che potrebbe tornare a dare linfa alla protagonista, ancora pericolosamente spenta e senza alcuna verve. Anche qui, la morte di Etta è stata nefasta per il personaggio, dato che avrebbe permesso tutta una serie di interazioni madre-figlia che invece si sono perdute. È invece scandaloso come continuino a non dare alcun senso ad Astrid che ormai non partecipa nemmeno più alle “avventure” ma è a tutti gli effetti una badante spettatrice. Ennesimo peccato.

Fringe – 5x06 Through the Looking Glass and What Walter Found There

Se l’episodio in sé può esser ritenuto sufficientemente positivo, in virtù di quanto detto all’inizio in merito al giudizio su quest’ultima stagione non posso che rimanere profondamente deluso dall’involuzione che questa serie ha seguito. Lo splendore che aveva reso grande questo gioiellino, telefilm incompreso dai più, si perde, adesso, nell’incertezza e nell’insoddisfazione più totale, facendo davvero temere per le puntate a venire.

Voto: 6-

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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5 commenti su “Fringe – 5×06 Through the Looking Glass and What Walter Found There

  • Son of the Bishop

    Salve credo che questa sia la prima o la seconda volta che scrivo qua .
    Come si può notare chiaramente anche dal mio nome Fringe è la mia serie preferita ma sicuramente non difendo né la 4 stagione né la 5 .
    Più o meno concordo con la recensione ma non sono d’ accordo con il voto finale in quanto l’ episodio in sé è molto bello ma inferiore al 5×05 ,nonostante tutto io sono stato preso dall’ episodio fino alla fine , ritorna l’ Inner Child (e ora devono dare un bel pò di risposte) , ma solo alla fine mi sono accorto che più o meno non abbiamo fatto nessun passo avanti con la trama se non il rientro dell’ Inner Child tramite video .
    La cosa con cui non sono d’ accordo è quindi il voto dato che è stato dato sette ad un episodio quasi filler e che a mio parere non andava quasi per niente avanti con la trama un pò come questo ma noioso da morire il 5×03 quindi per me questo episodio è da 7 il tre da 6 – tutto qua per il resto recensione molto bella

     
  • madshouse

    E’ strano come, per la recensione precedente di Fringe, io non sia d’accordo su alcuni punti focali .
    Innanzitutto una domanda: tu dici ” Ormai la vicenda degli Osservatori inizia a far acqua da tutte le parti, con una serie di forzature che mettono in pericolo l’intero assetto narrativo”. Vorrei chiederti quali forzature
    Poi: “la trama decide di fossilizzarsi su una banalissima motivazione di vendetta”. Qui il discorso si fa lungo, cercherò di essere più conciso possibile: A mio parere l’uso della motivazione della vendetta in qualsiasi film o serie tv non è mai banale, se hai preso le parti del buono della storia e il buono muore non puoi non farti coinvolgere dalla vendetta da parte degli altri buoni, è nella natura umana questo desiderio ed è sempre coinvolgente.
    Per cui la morte di Etta non può essere servita solo per far proseguire la trama nel solco della vendetta, bisogna guardare Etta con occhi diversi. Come?
    E’ il rapporto che abbiamo con gli altri e con la società che ci dice ciò che siamo e la figura di Etta non si lega in modo esclusivo al padre o alla madre. Infatti, in un’ipotetica classifica, Etta è stata amica, compagna, collega, ancor prima di essere figlia di Peter e Olivia, ma sopratutto la sua morte l’ha innalzata a simbolo della resistenza. E’ evidente considerando gli anni passati lontano dai genitori. Io mi auguro che da un momento all’altro l’eredità di Etta diventi parte integrante della trama. Se cosi non fosse sarebbe una grossa delusione.
    L’ultima cosa: non ho le tue aspettative rispetto alla trama che, come dici giustamente, non avanza un granché, mi godo gli episodi e sono certo che ad un certo punto, e spero presto, tutti i fili sparsi conducano nella medesima direzione. Uno di questi mi intriga più degli altri: il giovane osservatore, noi sappiamo che è stato “aiutato” dalla divisione fringe in special modo da Olivia, quindi oltre al legame avrà anche una specie di gratitudine? E se si come sdebitarsi? tutte domande che mi girano in testa dopo questo episodio
    Spero tu possa avere il tempo di rispondere
    grazie

     
  • Mario Sassi L'autore dell'articolo

    @Son of the Bishop: Allora, prima di tutto grazie per i complimenti. Ti spiego il perché della differenza di trattamento tra i due voti: l’episodio scorso, per quanto sia stato un vero e proprio filler tranne alcuni momenti, aveva, a mio avviso, una grande profondità emotiva. Ha preso i personaggi e li ha messi di fronte alla morte di Etta riuscendo anche a volgerla in positivo, con approfondimenti sui personaggi proprio niente male. Tutto sommato anche questo episodio aggiunge relativamente poco alla trama. Man mano, però, che ci avviciniamo al finale, sempre meno filler dovrebbero esserci. Quindi se al sesto episodio stiamo ancora senza un briciolo di trama, la situazione si fa pericolosa. Ovvio che se il prossimo episodio è un altro filler, stiamo davvero messi male.

    @madshouse: L’altra volta non ho avuto il tempo di risponderti per commento e, come avrai notato, in questa recensione ho fatto chiaro riferimento a quello che tu intendessi.
    Punto 1: credo che questo non sia il luogo più indicato per una lunga elaborazione di quello che intenda con la storia degli Osservatori perché è un discorso molto ampio. Ti accenno, però, ad una delle perplessità che ho avuto.
    Inizialmente, quando si parlava di invasione degli Osservatori, si parlava del fatto che essi non fossero in grado di vivere più nel loro mondo e che quindi erano costretti a tornare indietro al nostro tempo. Adesso, soprattutto con la storia dei portali da cui fanno passare le macchine per la “purificazione” dell’aria dal loro tempo, la domanda che mi è sorta è stata: perché scegliere il 2030, se non fanno alcun uso delle conoscenze scientifiche degli esseri umani (comprensibilmente, dato che sono molto più avanti con la tecnologia)? A questo punto, non potevano tornare più indietro ed avere la strada spianata? Che pericolo sarebbe stato per loro arrivare nel 1600 o, meglio, ancor prima?
    Questa è una delle perplessità, ma ti ripeto, di soluzioni alla buona ne ho trovate parecchie. Poi ovviamente quando si guarda una serie TV sono il primo a non voler essere troppo fiscale (lo odiavo quando lo si faceva a Lost, per esempio, ecco perché a me il tanto discusso finale è anche piaciuto parecchio).

    Punto 2: Sono d’accordo con te sul fatto che Etta ha rappresentato davvero tanto, sia stato un simbolo e quant’altro: ne parlavo anch’io nella scorsa recensione. Però obiettivamente non possiamo dire che lo spettatore abbia davvero avuto il tempo di legare con il suo personaggio: non lo abbiamo conosciuto così a fondo, non lo abbiamo visto in così tante occasioni da poterci permettere di accettarne l’importanza se non con un atto di “fede”.

    Punto 3: Io non mi scagliavo contro l’idea della vendetta, seppure diciamo che è anche abbondantemente abusata. Sono dell’idea che sfruttare dei cliché in maniera brillante sia sempre un plauso forse maggiore dell’originalità. Quello che sostengo io è che Fringe non aveva bisogno di affidarsi alla vendetta come motore della storia. Fringe ha già dei personaggi stupendi su cui fare affidamento, ridurre il tutto alla vendetta, per quanto “accettabile”, lo trovo svilente. Si poteva fare molto di meglio che questo, considerando anche la morte inutile che han fatto fare ad Etta.

    Punto 4: guarda che il mio parlarne male è dettato proprio dal fatto che non mi sento di dover applicare a Fringe lo stesso sguardo che applico quando guardo The Vampire Diaries. Sono di due livelli così diversi che, ovviamente, non si possono paragonare. Per questo mi incazzo, perché ho la certezza che potrebbero fare di meglio. Di certo non dico lo stesso dei vampiri teenager. Comunque sì, trovo interessantissima la storia del baby osservatore, forse una delle idee migliori tirate fuori sinora. Adesso sta tutto a come lo si utilizza.

    Bene, mi scuso per l’estrema lunghezza della risposta ma credo fosse indispensabile per spiegarti come la penso 😉

     
  • madshouse

    si, ci sei riuscito in pieno e te ne sono grato 🙂
    in effetti la passione che hai per fringe traspare in modo evidente nelle tue recensioni, questa cosa l’abbiamo in comune, forse io ho la tendenza ad essere più magnanimo quando invece, come giustamente fai tu, gli autori meriterebbero delle critiche ( e la poca vita che ha avuto Etta meriterebbe davvero un sacco di critiche perchè il personaggio era davvero ben riuscito)