
La trama segue le conseguenze di una rivoluzione che ha trasformato gli uomini in esseri perfetti ma incapaci di provare emozioni: nel 2116 ognuno vive a fianco ad un proprio clone privo di qualsiasi sentimento e sarà compito di X1 (Matteo Martari), tornato misteriosamente nel 2016, cercare di cambiare il corso della storia fermando l’inizio della rivoluzione. Ad aiutarlo in questa missione ci sarà Alice (Marianna Di Martino) nel presente e, nel futuro, il suo clone, X2, e l’uomo senza doppio (Cesare Bocci).
Lo scorso luglio siamo andati sul set della serie a Roma, trovandoci di fronte le riprese proprio dell’ultimo episodio e riuscendo a fare due chiacchiere con gli attori tra una ripresa e l’altra.
Il set scelto è il Lanificio, storico locale di Roma, al cui ingresso abbiamo trovato una BMW i8; la location si è mostrata perfetta per inscenare il laboratorio dello scienziato ma è stata sicuramente una sfida per la troupe visti gli spazi angusti tra i quali era necessario spostarsi. L’affascinante look “old” del set ha innestato un particolare e azzeccato contrasto con le linee futuristiche delle auto messe a disposizione da BMW Italia; inoltre, se inizialmente ci ha colpito il numero di persone presenti e la quantità di macchinari utilizzata per un prodotto dalla durata non convenzionale, quello che ci ha sorpreso di più è stato scoprire che gli attori avrebbero recitato in inglese.

Alla conferenza stampa della miniserie, che ha fatto seguito alla presentazione dei primi due episodi, erano presenti il regista Nicola Prosatore e due degli attori protagonisti, Cesare Bocci e Marianna di Martino. Nicola Prosatore ha parlato della difficoltà nel trovare gemelli per interpretare i cloni che popolano il mondo distopico del 2116 e di come la produzione abbia cambiato in corsa la scelta della location per gli esterni della serie spostandoli dal Trentino al Lago del Salto in provincia di Rieti. Cesare Bocci interpreta il personaggio più misterioso della serie, l’unico privo di doppio con l’obiettivo di evitare la Rivoluzione che ha cambiato il modo di vivere la vita sulla terra nel 2116. L’attore, parlando con la stampa, si è espresso sulla sfida di recitare in lingua inglese e che per l’interpretazione del suo personaggio si è ispirato a quella di Matthew McConaughey nella prima stagione di True Detective.
Le basi per un breve ma interessante entertainment ci sono, 7 minuti ideali per prepararsi alla visione di The Walking Dead.

Sono confuso, sembra un progetto ambizioso quanto controverso, più che altro considerando il panorama italiano e la preferenza per argomenti più soft.
Ad ogni modo sono davvero curioso, e spero nella riuscita del progetto.
Io ho visto le prime due puntate e mi sono piaciute, e ti ho trovato davvero qualcosa di innovativo! Mi fa piacere che ci siano attori italiani, sicuramente recitare in inglese serve per renderlo più internazionale la mette un po’ di tristezza perché ci stiamo tutti anglofonizzando (e secondo me è una strada a senso unico della quale non torneremo più indietro) e che la nostra lingua Ne esca sconfitta mi dispiace un po’, ma questo non c’entra con la serie.
Unico neo dura davvero pochissimo nemmeno il tempo di entrare in modalità serie tv che è già finita e ti lascia un po’ così; va benissimo perché si lamenta che perde troppo tempo dietro le serie tv
Il doppiaggio è davvero agghiacciante