The Tick – 1×01 The Tick


The Tick - 1x01 The TickChe The Tick sia una serie atipica lo si capisce fin dai titoli di testa. Raffinati, contaminati da musicalità jazz e spediti su un brio ballerino, chiamano all’appello le elastiche silhouette di Saul Bass e i credits de “Gli Incredibili”, sintetizzando bene il clima del pilot: moderatamente ricercato e piacevolmente sbarazzino, pur senza ambizioni spropositate o spreco di potenzialità. 

Non a caso questo primo episodio è un inizio “in punta di piedi”, che né si scompone in promesse impossibili né si arrocca in zone poco creative. Conscio dei propri mezzi e ben disposto a dispiegarli con senso della misura, il pilota ha passato in scioltezza il vaglio del pubblico (programmatico tratto produttivo di Amazon), incontrando anche l’apprezzamento degli aficionados di vecchia data – delusi invece dalla precoce cancellazione di una serie omonima prodotta nel 2001 da FOX. Il primo pregio dell’iniziativa è stato quello di sposare in toto i connotati particolari del fumetto originale, da cui la serie trae ragione d’essere e maggior mezzo di confronto: da ricettacolo di buffonerie, la controparte cartacea è l’abbecedario perfetto per una comedy dal formato ristretto, grazie a battute incisive e a un ritmo allegro che si impegnano per sovrapporre ‘strisce comiche’, poi tramutate con naturalezza in live action. Soddisfare l’attaccamento di uno zoccolo di appassionati con la giusta dose di rispetto filologico ha quindi permesso lo scatto di entusiasmo necessario per confermare una stagione che comunque riscontrerà modifiche (leggere) nel character design di alcuni personaggi. In più, visto l’alto tasso di fidelizzazione, ha concesso di giocare liberamente con i toni, facendo fare alla narrazione qualche passo in più rispetto al seminato originario.

La trama è semplice. Arthur, interpretato da Griffin Newman, vive in un mondo dove ormai i supereroi fanno parte della realtà quotidiana. L’incontro con The Tick, supereroe con un’armatura blu a forma di zecca, e una motivazione personale lo spingeranno oltre i dubbi e la disillusione, per investigare su dei complotti criminali legati alla presunta morte del super cattivo The Terror. Proponendo un bell’incastro di generi tra l’action – moderato su un budget pensato su misura per una piccola produzione – e la commedia – decisamente pilotata su territori inusuali –, l’episodio rinfresca il fumetto di partenza e lo attualizza ai cambiamenti di stile degli ultimi anni. La parte d’azione si rivela involontario riflesso parodistico delle grandi produzioni di genere (ne parleremo in seguito) e la commedia ben scritta; inoltre il taglio di contenuto molto specifico (la serie è ambientata a tutti gli effetti in un mondo di supereroi e di azioni, sparatoie, azzuffamenti) non costringe a seguire lo spettacolo preferendo la veste d’azione rispetto al momento umoristico, anzi.

The Tick - 1x01 The TickAnche solo venti minuti dimostrano infatti che la risata è tutt’altro che secondaria, e che i ritmi comici sono sensibilizzati allo stile delle migliori comedy odierne: le battute sono più raffinate e le incursioni semi-drammatiche più frequenti. Il pilot presenta venature malinconiche, adiacenti a momenti più spensierati, che sporcano il ritmo fiabesco dell’episodio con temi come la solitudine e la malattia mentale, il senso di isolamento e la ricerca di se stessi in uno scopo civico. Ovviamente è una operazione delicata, che lascia presagire sviluppi collaterali per la storia senza peró danneggiare troppo l’euforia spensierata che caratterizza personaggi e progetto fin dalle sue radici.

L’azione, come si accennava sopra, gode di un altro trattamento. Funzionale per lo più agli sviluppi della trama (a quanto sembra), è gestita come un inevitabile connotato di genere. Per lo show è impossibile misurarsi con altre produzioni per la qualità effettistica, visto che i prodotti concorrenti di Netflix e The CW puntano anche sulla spettacolarità; è possibile invece sfruttare questo scarto a proprio favore, collocando le scene in questione in una dimensione quasi caricaturale, attraverso cui parodiare non tanto la spinta spesso forzata verso l’intrattenimento tutto botte ed esplosioni di altre serie, quanto il nostro attaccamento emotivo verso un mondo sempre più votato alla ricerca dell’effetto speciale. Uno degli altri piccoli pregi di questo pilota è proprio strizzare l’occhio allo spettatore tipo del nuovo millennio, ormai totalmente saturo di questo tipo di contenuti da sovrapporsi facilmente alla situazione in cui versa il protagonista, assieme ai suoi concittadini globali: l’assenza di meraviglia e la conseguente perdita di interesse verso qualsiasi cosa ricapitoli sotto il prefisso ‘super’. È un dito puntato contro la potenziale indifferenza del pubblico verso un mondo dai contenuti ripetitivi, dove l’eccezionalità (o la narrazione delle sue gesta) perde risalto e diventa ulteriore abitudine. In questo senso The Tick adopera una scelta che tocca i problemi dell’intrattenimento contemporaneo e i suoi immaginari.

The Tick - 1x01 The TickSe il marcato accento parodistico ridimensiona quindi il contesto dentro confini decisamente godibili e freschi, gli slanci intimi attraverso cui si esprimono i due protagonisti aggiungono ulteriore qualità, disegnando Arthur con una misurata dose di nerditudine al millimetro (si spera in una evoluzione caratteriale) e The Tick con un misto di profondità baritonale (nei voice over spassosamente verbosi), ingenuità e sconclusionato senso del destino. È proprio il secondo personaggio a essere il più affascinante, perché rifugge dalla catalogazione: a differenza del comprimario umano – che probabilmente darà soddisfazioni strada facendo –, si tratta di una sagoma di presa immediata, per il paradossale incontro tra pomposità e atteggiamento scanzonato, che scommette sulle aspettative dello spettatore durante l’episodi,: giocando al ribasso e quindi cogliendo di sorpresa nel farsi voce di considerazioni profonde. L’alchimia tra i due è effervescente quanto basta e gli improvvisi squarci riflessivi sufficienti ad impostare uno spettacolo gioioso e posato assieme.

Sembrerà trito e ritrito, ma attenzione a sottovalutare. Se cinematograficamente l’MCU (l’universo di film Marvel) per esempio ha gestito tutto su una linea action/umoristica, lo aveva fatto per inserire un trampolino per alleggerire i contenuti. In questo caso, dove ridere è proprio l’inizio di maggiori sviluppi tematici, si cambia del tutto. Supereroi con una verve comica non avevano ancora solcato il piccolo schermo (pur con qualche eccezione). È un piacevole tentativo di cambio di rotta, se si pensa alla serietà sobria di Heroes (apripista del genere tra le serie), al cinismo irreprensibile delle produzioni Marvel Netflix o della psichedelia anormale di Legion.

“The Tick” è quindi un buon biglietto da visita per una serie con interessanti carte in regola. Le caratteristiche sono congeniali a un prodotto valido e non privo di contenuti intellettualmente esplosivi, il comparto attoriale è di tutto rispetto e Amazon una garanzia, senza contare i forti margini di miglioramento e il sentito bisogno di una serie che accosti due parole fino ad ora tenute a distanza di sicurezza: satira e supereroismo.

Voto: 7½

 

Informazioni su Leonardo Strano

Convinto che credere che le serie tv siano i nuovi romanzi feuilleton sia una scusa abbastanza valida per guardarne a destra e a manca, pochi momenti fa della sua vita ha deciso di provare a scriverci sopra. Nelle pause legge, guarda film; poi forse, a volte, se ha voglia, studia anche.

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