Better Things – 2×01 September


Better Things - 2x01 SeptemberDopo una prima stagione dagli esiti più che favorevoli, lo show nato dalla collaborazione fra Pamela Adlon e Louis C.K. ritorna con una puntata capace di sfruttare lo spessore conquistato nella prima annata per catapultarci di nuovo nella caotica vita di Sam e delle sue figlie. Attraverso la messa in scena di un party che riunisce facce già note e personaggi mai visti prima, “September” riesce fin da subito a riaccendere la familiarità degli spettatori con la vita della protagonista, facendo dimenticare presto il tempo passato dalla visione dell’ultimo episodio.

L’espediente della festa si rivela efficace proprio perché permette al pubblico di sentirsi come uno degli invitati che, silenzioso e curioso, girovaga fra una stanza e l’altra della casa di Sam per cogliere le interazioni più importanti fra i nuovi e i vecchi personaggi. La regia della Adlon – che dirigerà tutti gli episodi di questa stagione – funziona proprio in quanto riesce a focalizzare, nel trambusto della festa, gli elementi fondamentali da cui far ripartire la narrazione di Better Things, aggiungendo a questo diversi momenti comedy sempre riuscitissimi e un’interpretazione attoriale che sa rendere ben chiaro lo stato d’animo della protagonista senza utilizzare troppe parole.
Il risultato è una rappresentazione intelligente e credibile della giornata di una donna che, stanca e annoiata dalle continue richieste e attenzioni provenienti da amici e familiari, può concedersi solo pochi e brevi momenti di solitudine. Tuttavia, la stanchezza di cui Sam sembra essere preda non scalfisce la sua personalità, che resta forte e consapevole anche e soprattutto quando viene messa alla prova dai bisogni delle figlie.

Better Things - 2x01 SeptemberA tal proposito, in “September” spicca proprio la maturità con cui Sam affronta la preoccupazione nei confronti della nuova relazione amorosa fra Max e il più che trentenne Arturo, caratterizzata da un divario d’età e di vedute fin troppo ampio. Ben consapevole del carattere difficile della figlia maggiore – che avrebbe reagito male se la madre avesse in qualche modo ostacolato la sua storia d’amore –, Sam decide invece di farsi da parte per osservarla con attenzione da una certa distanza, sia fisica che morale.
La decisione di fare un passo indietro per permettere a Max di compiere liberamente le sue scelte (anche quelle sbagliate) è un ulteriore segno della consapevolezza coltivata da Sam a seguito degli innumerevoli scontri e problemi affrontati in passato con le proprie figlie: adesso la protagonista sa bene che rimproverare e ostacolare Max non servirà a nulla finché non sarà lei stessa a rendersi conto di aver intrapreso una strada non adatta ai suoi bisogni. Sam capisce, quindi, che l’unico modo per non far ricadere la figlia negli stessi errori è proprio quello di lasciarla libera di sbagliare, nonostante il dolore e la preoccupazione che ne conseguono.

Durante la puntata vediamo dunque la protagonista osservare da non troppo lontano la figlia maggiore, in attesa di cogliere i segni che indichino una possibile presa di coscienza di Max nei riguardi della relazione intrapresa. Sono proprio la fiducia nei confronti dell’intelligenza della ragazza e la decisione di lasciarle compiere i propri passi a portare Sam ad agire con questa cautela: la donna si aspetta che, prima o poi, la figlia si renderà conto di quello che sta facendo e capisce che il suo ruolo, in questa situazione, deve limitarsi a tenerla d’occhio e ad agire soltanto quando sarà la stessa Max a volerlo. È molto probabile, infatti, che Max non avrebbe chiesto aiuto alla madre se quest’ultima fosse stata troppo oppressiva nei suoi confronti; invece, grazie al comportamento di Sam, la ragazza non ha esitato a parlarle sinceramente e a chiederle aiuto per chiudere la storia con Arturo. Soltanto dopo la richiesta esplicita della figlia, infatti, vediamo Sam scendere in campo più forte che mai e agire per proteggerla.

Better Things - 2x01 SeptemberIn merito a ciò, un elemento fondamentale in “September” è la maggiore maturità dimostrata dalla protagonista che, paradossalmente, viene messa in luce proprio grazie alla decisione di rappresentarla più infiacchita del solito. La sua stanchezza non è deleteria e non è nemmeno motivo di crisi individuali (come invece si vede spesso in altri prodotti televisivi): è solo la logica conseguenza di una vita divisa fra la carriera e la famiglia, e questo Sam lo sa bene. Per questo motivo non vediamo quasi mai la donna perdere la sua verve quando ne ha bisogno, neanche nei momenti di maggiore spossatezza. Sam non è certo perfetta, ma è un personaggio in costante crescita che, fin dall’inizio, ha gradualmente appreso qualcosa di nuovo, coltivando la sua esperienza di donna, attrice e madre di nuove e diverse sfumature che hanno concorso a renderla sempre più tenace.
È proprio questo cammino di sottile auto-consapevolezza che ha reso il personaggio di Sam così forte ma, al tempo stesso, così meravigliosamente autentico. Merito dello stampo autobiografico della serie, certo, ma anche della naturalezza e dell’intelligenza con cui Better Things ha deciso di rappresentare il percorso interiore della sua protagonista che, oltretutto, accompagna e condiziona quello delle tre figlie, ognuna delle quali possiede dei tratti caratteriali spiccati e interessanti, nonostante la loro giovane età.

Il risultato è un prodotto che riesce sempre a superare senza forzature il solo aspetto comedy per lasciare agli spettatori qualcosa di più profondo e duraturo, malgrado l’apparente semplicità della serie e la brevità delle puntate.
Il ritorno di Better Things, in definitiva, ribadisce i pregi della scorsa stagione, dimostrando di saper intrattenere il pubblico con intelligenza e senza sforzo, anche privandosi di avvenimenti significativi. La sola visione di una normale giornata della vita di Sam è bastata, infatti, a rendere questa nuova annata promettente quanto la prima, e forse anche di più.

Voto: 7

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