Crazy Ex-Girlfriend – 4×01 I Want To Be Here


Crazy Ex-Girlfriend - 4x01 I Want To Be HerePiù volte nel corso della storia di Crazy Ex-Girlfriend ci siamo chiesti quanto un format del genere potesse resistere alla prova del tempo: in maniera non troppo diversa da una serie come Girls, ad esempio, ma anche BoJack Horseman, lo show di Rachel Bloom è infatti costruito a partire – e reso interessante – dalle disfunzionalità della sua protagonista ma allo stesso tempo può funzionare soltanto strutturando per lei anche un processo di crescita.

Trovare un equilibrio tra queste due dimensioni, non soltanto nell’ottica di un convincente sviluppo narrativo ma anche di un’adeguata caratterizzazione dei personaggi (le ricadute, ad esempio, sono fisiologiche nella vita reale ma rischiano di risultare ripetitive e ridondanti nella finzione telefilmica) non è affatto semplice, anzi è il limite più grande di ogni prodotto serializzato che si pone l’obiettivo di raccontare la malattia mentale o più in generale la vita di persone “problematiche”.

Come le altre serie citate, anche Crazy Ex-Girlfriend alla fine ha trovato la sua formula, e questa premiere lo dimostra ancora una volta. Dopo una terza stagione che aveva sicuramente alzato l’asticella per quanto riguarda la crudezza e l’incisività nella rappresentazione del disturbo di Rebecca, finalmente diagnosticato, la sfida era (ed è) quella di esplorare una nuova fase, in cui “il gioco si fa duro” proprio perché dura è la riabilitazione ma soprattutto il processo di responsabilizzazione che la protagonista non può più rimandare né delegare a qualsivoglia soggetto esterno, in questo caso la prigione.  “I Want to Be Here” fa un ottimo lavoro nel riprendere le fila del discorso esattamente da dove lo avevamo lasciato, mostrandoci con il solito stile della serie che “the situation is a lot more nuanced than that”: i dubbi che poteva aver sollevato la scena finale della terza stagione – in cui Rebecca si dichiara “responsabile” e dunque colpevole con un coup de théâtre che, per quanto d’impatto, sembrava rappresentare una soluzione fin troppo semplicistica – sono fugati immediatamente dalla scelta di mettere da parte il “drama” e dare spazio alle reazioni del tutto ragionevoli degli altri personaggi.

Crazy Ex-Girlfriend - 4x01 I Want To Be HereIl giudice, Paula, Valencia, Heather e anche le donne della prigione smascherano subito il gioco di Rebecca e la mettono di fronte per la prima volta alla sua condizione di privilegiata – su cui ci si focalizza per la prima volta – e di narcisista patologica: la parodia di Cell Block Tango  è un espediente perfetto per renderla palpabile, “ferendola” con la sua stessa arma e mostrandone, quindi, la fallibilità. La sequenza è ancora più lodevole se vista anche come gustosa critica meta alla “glamourizzazione” della criminalità nonché l’ossessione tutta cinematografica/televisiva per la “grande storia” di disagio e riscatto, da raccontare spesso con sguardo paternalista. Per una volta lo show ci dice che la situazione è più sfumata di così proprio perché, paradossalmente, non lo è, anzi, è semplice, lineare, ordinaria amministrazione: le compagne di prigionia di Rebecca sono donne normali, alle prese con situazioni normali, che non possono permettersi il “lusso” di esplorare la propria interiorità con la stessa libertà di movimento di una donna che ha scelto volontariamente di rinchiudersi in una cella.

Tuttavia Crazy Ex-Girlfriend non cede alla tentazione di sminuire o ridimensionare cinicamente il disagio della sua protagonista, come uno show di minore caratura avrebbe senz’altro fatto, ma riesce a far convivere in maniera molto sofisticata i due “messaggi” dell’episodio. Da un lato, infatti, Rebecca viene “richiamata all’ordine” da un gruppo eterogeneo di amici e semi-sconosciuti, sbattendo per la prima volta contro la verità del proprio privilegio e acquisendo finalmente, anche se a fatica, un senso di realtà; dall’altro le autrici tengono a farci notare quanto, per una persona nelle condizioni della protagonista, questo tipo di passaggio logico sia in effetti estremamente difficile.

Crazy Ex-Girlfriend - 4x01 I Want To Be HereIl secondo, bellissimo, numero musicale a tre lo dimostra in maniera molto chiara, anche se non urlata: mentre Josh e Nathaniel, alla fine della canzone, si rendono conto di non essere veramente soli nel loro dolore, Rebecca non ci riesce perché il suo disturbo borderline di personalità la spinge costantemente verso il baratro. Per i due uomini la consapevolezza è un percorso di certo accidentato -–come indicano le scene successive, in cui Nathaniel non riesce a capire i bisogni della sua compagna e Josh fatica ancora ad accettare un ruolo attivo nel cambiamento – ma comunque facilitato dall’assenza di una patologia che rappresenta di fatto un ostacolo da superare ancora prima di poter iniziare qualsiasi percorso. Per lei, insomma, la partita è truccata: può sempre vincere, ma dovrà impegnarsi il doppio.

A ben vedere, quindi, Rebecca gode sì del privilegio di essere una donna bianca, ricca, cisgender ed etero ma allo stesso tempo si trova in una condizione di svantaggio per via della sua malattia mentale. Con il tempo i suoi amici hanno imparato – così come continueranno a fare gli spettatori, soprattutto da adesso in poi – che si tratta di una situazione complessa da affrontare, in cui è importante trovare il giusto equilibrio tra indulgenza e lassismo, sostegno amorevole e fiducia cieca. Analogamente, la serie ha imparato a svilupparsi nello stile e nel linguaggio per riflettere il percorso di Rebecca, trovando un punto di incontro tra la freschezza e vivacità delle prime due stagioni e la necessità di rallentare un po’ il ritmo e abbassare i toni, pur senza tradire il concept iniziale. Così come i primi episodi riuscivano ad essere contemporaneamente briosi e lungimiranti, profondi, attenti, la terza stagione ha dimostrato che si può essere divertenti e meta anche introducendo elementi più cupi.

Non abbiamo motivo di dubitare che la quarta ed ultima annata riuscirà a fare lo stesso, soprattutto dopo questa premiere.

Voto: 8

Note:
– Per la prima volta nella serie questa puntata non includeva la sigla
– Il “pubblico ministero” al processo di Rebecca è interpretata dalla co-creatrice della serie, Aline Brosh McKenna.

 

Informazioni su Francesca Anelli

Galeotto fu How I Met Your Mother (e il solito ritardo della distribuzione italiana): scoperto il mondo del fansubbing, il passo da fruitrice a traduttrice, e infine a malata seriale è stato fin troppo breve. Adesso guardo una quantità spropositata di serie tv, e nei momenti liberi studio comunicazione all'università. Ancora porto il lutto per la fine di Breaking Bad, ma nel mio cuore c'è sempre spazio per una serie nuova, specie se british. Non a caso sono una fan sfegatata del Dottore e considero i tempi di attesa tra una stagione di Sherlock e l'altra un grave crimine contro l'umanità. Ah, mettiamo subito le cose in chiaro: se non vi piace Community non abbiamo più niente da dirci.

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