Doctor Who – 11×06/07 Demons of the Punjab & Kerblam! 3


Doctor Who - 11x06/07 Demons of the Punjab & Kerblam!Giunta ormai al giro di boa, è tempo di bilanci per l’attesa nuova stagione di Doctor Who targata Chibnall, la quale purtroppo riconferma il suo carattere altalenante, racchiuso alla perfezione in questa doppietta di episodi.

Da un lato troviamo infatti un capitolo di ambientazione storica di altissimo livello – forse il migliore di questa annata –, in grado di confermare la vocazione alla diversity di questo nuovo corso, dall’altro una puntata mediocre e deludente sia nella costruzione dello scenario sci-fi che, soprattutto, nel messaggio.
Proprio la questione della diversity, sia davanti che dietro la macchina da presa, è sempre più al centro dei discorsi critici riguardanti lo show. Il suo passato, infatti, riesaminato con uno sguardo nuovo, ha rivelato tutti i limiti storici circa la rappresentazione e l’inclusione delle minoranze, nonostante questo sia, almeno sulla carta, uno dei temi fondanti della serie. L’arrivo di Whittaker e Chibnall ha finalmente dato una svolta a questo desolante scenario, dimostrando come il coinvolgimento di voci e sguardi diversi possa solo giovare a uno show longevo come Doctor Who.

Nello specifico “Demons of the Punjab”, il primo episodio della stagione a non portare la firma di Chibnall, è scritto da Vinay Patel, primo autore di origini asiatiche nell’intera storia della serie – mentre vale la pena ricordare che “Rosa” ha visto invece la firma, in collaborazione con lo showrunner, della prima persona di colore, Malorie Blackman.
E forse non è un caso che proprio questi due episodi risultino al momento i più riusciti di questa annata: il ritorno alla vocazione educativa dello show, che finalmente va a coincidere con un ampliamento delle figure coinvolte nella creazione e messa in scena della serie – le cui prospettive inevitabilmente si riflettono sui temi e le modalità di narrazione –, riesce infatti a infondere al racconto una carica emotiva e di attualità inedite, in costante dialogo tra passato e presente tramite le figure dei companion.

Doctor Who - 11x06/07 Demons of the Punjab & Kerblam!Nonostante le similitudini con “Rosa”, “Demons of the Punjab” se ne differenzia trattando un episodio ugualmente importante e doloroso della storia contemporanea ma non altrettanto noto, ovvero quello della Partizione dell’India avvenuta nel 1947, rafforzando così la dimensione divulgativa e di testimonianza simbolicamente rappresentata dalle figure dei Thijarian.
Naturalmente questo aspetto non costituisce in sé un termine di valutazione, ma dal punto di vista prettamente narrativo l’episodio rappresenta un passo avanti rispetto al suo diretto predecessore, proponendo un intreccio più coerente e armonico nelle sue parti: infatti, se in “Rosa” l’elemento sci-fi non riusciva ancora ad amalgamarsi alla perfezione con quello storico, dando vita a un villain a ben vedere non all’altezza dei temi messi in campo, al contrario qui i due elementi si fondono in un racconto più convincente. La rivelazione dei “demoni” in quanto testimoni delle morti dimenticate dalla storia pone infatti il conflitto in una dimensione interamente umana, che vede il suo fulcro nel tragico scontro ideologico tra i due fratelli.

I Thijarian divengono così – in quanto testimoni, custodi e divulgatori di un capitolo tragico ma semi-dimenticato del nostro passato recente – l’alter ego dell’autore, abilissimo nell’intrecciare le storie personali di Yaz, Umbreen e Prem con la Storia, affrontando in maniera diretta temi delicati come il colonialismo, le guerre di religione e l’immigrazione, senza rinunciare a sottolinearne l’inquietante attualitàAnche la stessa Doctor non può fare altro che assistere ai tragici eventi che la storia ci ha consegnato, dismettendo definitivamente i panni del white savior senza per questo rinunciare a farsi portavoce dei valori di speranza e amore che da sempre contraddistinguono il suo personaggio.

Se “Demons of the Punjab” costituisce quindi uno dei picchi indiscussi della stagione – e forse dello show –, “Kerblam!” rappresenta al contrario l’emblema dei problemi che stanno caratterizzando questa annata. L’episodio prosegue infatti sulla scia dei suoi predecessori ambientati nello spazio, proponendo una storia priva di particolari guizzi creativi che, nonostante il potenziale, finisce col deludere su tutti i fronti.

Doctor Who - 11x06/07 Demons of the Punjab & Kerblam!La scelta di affrontare un tema tra i più classici e abusati della fantascienza, ovvero quello del rapporto tra uomo e tecnologia, necessitava a maggior ragione di un punto di vista se non del tutto inedito perlomeno personale; il risultato è stato invece un racconto banale, che fatica a far dialogare intreccio e messaggio in maniera coerente. Il didascalico riferimento ad Amazon, che sembrava poter essere lo spunto per una satira del tardo capitalismo, si traduce infatti in un ribaltamento a sorpresa e abbastanza discutibile dei ruoli di villain (il giovane) e vittima (l’azienda), senza che però questo si accompagni a una riflessione coerente: da un lato infatti vediamo la Doctor affermare che l’IA è dotata di coscienza e che non è la tecnologia a essere un problema, ma il modo in cui la si usa – dimenticando che questa aveva appena ucciso un innocente, agendo più che altro per istinto di autoconservazione; mentre dall’altro le proteste neo-luddiste del giovane terrorista finiranno per essere accolte nel finale, che vede il sereno ritorno del personale “organico” nella catena di montaggio.

Come è già accaduto in passato, i capitoli più deboli dal punto di vista dell’intreccio vengono almeno in parte rivalutati dalla presenza attiva dei compagni di viaggio della Doctor, a cui Chibnall sta dedicando un ampio e costante spazio di approfondimento. Oltre agli scambi tra Graham e Charlie, a brillare è ancora una volta Yaz: il focus sulle sue origini e i suoi legami famigliari, che è stato al centro di “Demons of the Punjab”, trova qui una prosecuzione nell’incontro con Dan, anch’egli costretto a emigrare per il bene della sua famiglia. Le richieste della giovane di sfruttare le possibilità offerte dal TARDIS per esplorare questa dimensione, sempre accolte di buon grado dalla Doctor nonostante siano all’apparenza in contrasto con le più classiche regole del viaggio nel tempo, ci parlano indirettamente anche dell’evoluzione della protagonista. A emergere è una figura più umana e empatica rispetto a quella che abbiamo imparato a conoscere, per questo più disposta ad assecondare i suoi compagni senza per questo abusare del suo potere. La Doctor risulta infatti al tempo stesso più rispettosa che in passato della libertà d’azione delle persone con cui entra in contatto, meno eroina in senso stretto ma più custode dell’integrità della Storia e dei valori di cui si fa portavoce.

In definitiva comunque, nonostante gli accattivanti  riferimenti alla contemporaneità e alle precedenti incarnazioni del Dottore, nonché le numerose piccole citazioni di Star Wars (il trash compactor, i nastri trasportatori…), “Kerblam!” non fa che confermare come Chibnall e la sua writers’ room fatichino ad approcciarsi in maniera originale ed efficace alla dimensione fantascientifica tout court, andando così ad inficiare la qualità complessiva di una stagione che purtroppo al momento può dirsi riuscita solo a metà.

Voto 11×06: 8½
Voto 11×07: 6-

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3 commenti su “Doctor Who – 11×06/07 Demons of the Punjab & Kerblam!

  • Strummer

    Demons of the Punjab è complicato da inquadrare, esattamente come Rosa. La trama è veramente poca cosa (esattamente come Rosa), il messaggio che vorrebbe lanciare no, ma il vero problema è che ci troviamo di fronte ad una messa in scena veramente inferiore a quelle che ci avevamo di fronte negli anni passati. Manca una direzione alla serie, un fattore comune, qui cosa c’è?. Date per favore un soggetto al Dottore e ai suoi compagni, così è fin troppo facile sperare vengano sostituiti.

     
  • Xena7

    Credo sia il caso di fermarsi qualche anno e di fare il “reboot del reboot”. Il problema non è il gender swap (per quanto sia stato fatto unicamente per cavalcare la moda del movimento #metoo e del politically correct in generale), il problema è proprio l’attrice scelta, la Whittaker non regge minimanete il confronto coi dottori precedenti. Comunque le sue colpe non sono gravi come quelle di Chibnall, il vero regista di questo fiasco.

     
    • MICHELE

      Concordo in pieno. L’attrice è veramente al di sotto di qualsiasi aspettativa, dimostrandosi, insieme al companion giovane, totalmente inadatta. Debolissima la puntata “Amazon”. ma anche la puntata “Punjab” è farraginosa e sconclusionata, salvata in parte dallo switch alieno cattivi/buoni, ma resa assurda dalla trovata del quasi fratricidio. Davvero penoso. Sempre peggio.