Industry – 1×01 Induction


Industry - 1x01 InductionIl mondo dell’alta finanza, da sempre affascinante per la sua importanza ed esclusività, ma allo stesso tempo per molti repellente a causa della complessità e cripticità dei meccanismi al suo interno, è stato già indagato a fondo sia al cinema (salta subito alla mente Wall Street di Oliver Stone), sia in televisione (tra le serie ancora in corso basta citare Billions, o la nuova coproduzione italiana Diavoli). In comune con Diavoli la nuova serie targata HBO Industry ha l’ambientazione, Londra, il principale centro economico d’Europa.

Affidando le redini del progetto a due autori semisconosciuti, Mickey Down e Konrad Kay, e scegliendo per il cast attori perlopiù esordienti, HBO aveva bisogno di un nome forte per dare una spinta iniziale al prodotto, e ha optato per quello di Lena Dunham. Conosciuta principalmente per aver creato, scritto e interpretato un’altra serie HBO, Girls (una delle nostre serie del decennio), Dunham dirige il primo episodio di Industry, “Induction”, in maniera raffinata ed elegante, riuscendo a navigare tra le diverse storyline senza perdersi e mantenendo un giusto equilibrio tra queste. Come detto, però, il mondo della finanza può risultare ostico per i non addetti ai lavori, e infatti anche a puntata inoltrata spesso si fa fatica a capire di cosa si sta parlando e a interpretare le notizie che arrivano come buone o cattive. Per questo motivo, oltre a una regia di livello, Industry deve necessariamente munirsi di una sceneggiatura altrettanto curata, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, in modo tale da far trasparire e trasmettere le loro emozioni agli spettatori anche quando i dialoghi si fanno più intricati e ricchi di linguaggio tecnico.

In questo senso “Induction” svolge abbastanza bene il suo compito, dando vita a un insieme eterogeneo di neolaureati che devono rivaleggiare per pochi posti di prestigio alla banca d’investimento Pierpoint & Co. Da questa premessa gli autori sviluppano un racconto corale che ha al suo centro le relazioni tra i giovani aspiranti, con al centro di tutto la competizione per farsi notare dai superiori e dai maggiori clienti e per accaparrarsi un posto di lavoro fisso. Industry si prefissa quindi l’incarico di mostrare tutte le sfaccettature del mondo degli affari, in particolare quelle più negative e che lo rendono un ambiente così ostile e pericoloso. Da questo punto di vista, la serie HBO non si distacca di molto dagli altri prodotti del genere, che in un modo o nell’altro fanno sempre emergere questo carattere esageratamente competitivo e stressante del business, dove solo il migliore prevale, dove bisogna essere squalo per arrivare in cima, e quindi non si sente mai, per tutta la durata dell’episodio, un senso di originalità o di innovazione. Questo non impedisce alla puntata di essere godibile, anzi, e gli autori decidono di premere fin da subito sull’acceleratore e insistere proprio su questo aspetto, con il personaggio di Hari, che passa le notti a portarsi avanti col lavoro.

Industry - 1x01 InductionUn’altra peculiarità dei prodotti d’intrattenimento ambientati nel mondo dell’alta finanza che va a braccetto con il ritmo frenetico della vita dei protagonisti è l’eccesso, legato al consumo e all’abuso di alcol e droghe; anche Industry sembra volersi focalizzare su questi aspetti, ancora una volta in maniera decisamente non originale ma che serve ad alternare le scene all’interno della banca d’investimento con sezioni all’apparenza più leggere, che permettono di mettere in luce altre caratteristiche dei personaggi, così come di far vedere ulteriori lati problematici degli ambienti di potere (ad esempio con la scena della cena di Harper con la cliente). Seppur come detto siano quasi tutti volti non noti e attori di poca esperienza, già in questo episodio si intravede una buona chimica tra i protagonisti, tanto che le scene più riuscite sono proprio quelle che vedono delle interazioni tra di loro, e il fatto che abitino nello stesso stabile contribuisce ad allentare le tensioni del lavoro e a renderli più amichevoli.

“Induction” risulta quindi essere un buon pilot, curato nella regia e che cerca di avvicinare alla serie non solo gli appassionati di economia e finanza, allargando il proprio target grazie a una struttura corale e ad un cast giovane ed eterogeneo che rende più fluido e godibile l’avvicinamento a un mondo mai facile da comprendere per chi gli è esterno.

Voto: 7-

 

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