See – 2×01 Brothers And Sisters 4

Quando AppleTV+ si è lanciata sul mercato dei servizi di streaming l’ha fatto con grandi ambizioni e con un investimento economico importante: la serie di Steven Knight e Francis Lawrence è stato uno dei prodotti di punta, uscito appena prima del terribile – anche per il mondo delle serie tv – anno 2020. Nella sua prima stagione lo show si è dimostrato un action fantasy post-apocalittico solido, sorretto da grandi nomi e da un concept di base intrigante che ha sopperito ad una narrazione non sempre brillante.

Questa seconda stagione promette, fin dal trailer che l’ha anticipata, un carico di azione ed epicità molto più alto della precedente, nonché un ampliamento del worldbuilding della serie, finora uno degli aspetti potenzialmente più interessanti e meno sfruttati – anche a causa della natura introduttiva della prima annata. Inutile dire che, oltre ai nomi importanti tra gli autori, See si fa forza anche e soprattutto dello star power del suo protagonista: Jason Momoa alias Baba Voss è il volto principale della serie e il personaggio sul quale si concentra gran parte della narrazione. Questa premiere preannuncia un approfondimento marcato della sua storia e delle sue origini e introduce quello che pare fin da subito essere il villain della stagione, il fratello di Baba, Edo Voss, interpretato da Dave Bautista – altro nome annunciato in pompa magna e sfruttato a fini di marketing per la fama raggiunta negli ultimi anni, da Guardians Of The Galaxy in avanti. Già solo avere due attori così carismatici e, si può dire, con il phisique du role in campo schierati uno contro l’altro non può che generare attesa per quelli che saranno gli sviluppi della stagione.

La storia prosegue da dove si era interrotta la prima stagione, facendo seguito ai vari colpi di scena e cliffhanger. I binari narrativi sono principalmente due e sono menzionati anche nel titolo della puntata: da un lato c’è il confronto tra i due fratelli Voss, con il primo che cerca di introdursi nella città governata dal fratello per salvare la figlia, e dall’altro quello tra le due sorelle, la regina Kane e Maghra. Il primo segmento è quello più action, fatto di stratagemmi e tensione intorno alla quest del protagonista; il secondo è più incentrato sulle questioni politiche e sui rapporti di potere che intercorrono tra i personaggi.

Se da un lato questa premiere possiamo considerarla un buon episodio che mette in fila in modo corretto tutti i pezzi del proprio scacchiere in vista degli eventi che seguiranno durante la stagione, dall’altra alla fine dell’episodio si ha la sensazione che la sceneggiatura proceda in modo decisamente scolastico e poco ispirato. Nonostante un’ambientazione e un soggetto dalle potenzialità immense, infatti, la storia della famiglia di Baba non si discosta molto dai moltissimi altri prodotti di questo tipo che abbiamo visto al cinema – e in tv – negli ultimi anni. Un protagonista che vuole proteggere la propria famiglia a tutti i costi, un villain che cerca vendetta, il piano di Baba che non ha successo e finisce in una cattura; da questo punto di vista non ci sono grandi sussulti o variazioni rispetto ad un andamento decisamente prevedibile. Anche i segmenti dedicati alle sorelle Kane non esaltano: la loro relazione non è mai stata davvero esplorata e la caratterizzazione di Sibeth – una Sylvia Hoeks sempre in overacting – non convince appieno, così come le scelte che compie, che paiono forzate e strumentali al fine di portare le due nazioni in guerra a tutti i costi.

La parte più interessante di See continua ad essere, però, tutto il suo contorno: dalla costruzione delle ambientazioni a tutte le implicazioni della cecità collettiva che caratterizzano questo futuro immaginario. Si nota, come già nella prima stagione, un grandissimo sforzo nel cercare di rendere il più verosimile possibile il modo in cui si muovono i personaggi, il modo in cui interagiscono e come si rapportano al mondo che li circonda. Un fabbro riesce a capire la qualità di una spada solo toccandola e annusandola, Baba riesce a infiltrarsi tra le fila nemiche semplicemente camuffando il proprio odore, il gioco preferito di Maghra da bambina era una sorta di diapason; insomma, alle spalle di questi dettagli si vede un certo lavoro di immaginazione che si traduce in uno stile esteticamente affascinante quanto straniante. Per molte altre cose è necessario, ovviamente, sospendere l’incredulità, ma è anche grazie a questo patto invisibile tra la serie e lo spettatore che è possibile godersi il buon lavoro degli autori.

Non c’è molto altro da dire su “Brothers And Sisters”, un episodio decisamente introduttivo che, come si è detto, segue uno svolgimento molto lineare. In questo senso lo show rimane abbastanza fedele a quanto visto nella prima annata: la trama di See non si è mai fatta notare per i suoi risvolti complessi o per le tematiche profonde che vuole portare alla luce, anzi. In un certo senso il vanto – e anche il limite – della serie è sempre stato quello di essere un prodotto semplice e di facile comprensione, comodamente seguibile da un’ampia platea di pubblico e con personaggi universali che seguono pattern caratteriali standard. Dal punto di vista della violenza e del gore, oltretutto, questa premiere non si risparmia di certo: le prime scene dell’episodio sembrano quasi un manifesto programmatico di quello a cui assisteremo quest’anno.

In poche parole questo primo episodio della seconda stagione di See è croce e delizia: se lo show continua ad essere affascinante nella sua idea iniziale e gli autori proseguono il buon lavoro fatto nella scorsa annata sull’ambientazione, sulla geopolitica e sui dettagli della società tribale post-apocalittica rappresentata, allo stesso tempo sul piano della narrazione non propone nulla di originale, limitandosi a spostare i personaggi da un punto ad un altro senza costruire davvero qualcosa.

Voto: 6