
Dove eravamo rimasti: la protagonista Lyra Belacqua è nelle grinfie di Mrs. Coulter, che la protegge dal Magisterium pur essendo a conti fatti la sua carceriera, mentre Lord Asriel è alle prese con una incredibile chiamata alle armi per portare la sua crociata all’Autorità che domina incontrastata dal Regno dei Cieli. Il finale di “Æsahættr” ha mostrato soprattutto la dimensione umana delle trame e dei suoi personaggi, ben evidente accanto al tono mitico della ribellione contro il divino che riecheggia dall’opera originale di Pullman. Sono passati oramai due anni dalle difficili riprese in periodo di pandemia, che non ha permesso la realizzazione di uno degli otto episodi previsti per la seconda stagione; stavolta la produzione è andata avanti senza intoppi e i primi due episodi sono già disponibili sulla piattaforma HBO dal 5 dicembre, anticipando di quasi due settimane il rilascio sull’emittente inglese BBC.
In “The Enchanted Sleeper” e “The Break”, Will Parry si muove fra i mondi grazie al pugnale Æsahættr alla ricerca di Lyra e, congiuntamente, di Mrs. Coulter. Quest’ultima è tornata nel piano dei daemon per nascondersi, pronta a tutto pur di tenere con sé la figlia, anche contro il volere di Lyra stessa. Da tutt’altra parte son i pensieri di Lord Asriel, che tira le fila della sua rivoluzione non solo tra gli umani, ma anche fra gli angeli, le streghe e i piccoli gallivespiani, introdotti in sordina nel primo episodio durante un’incursione contro i seguaci dell’Autorità. Le atmosfere e gli effetti visivi sono sempre il punto forte della serie: è bello rivedere la lama di Æsahættr squarciare il velo fra i mondi (anche se il suo uso è un po’ abusato) e i sogni di Lyra durante la prigionia preludono a una delle ambientazioni più suggestive tratte dai libri; l’arrivo degli angeli aggiunge inoltre una nuova dimensione all’eterea estetica fantasy che ha contraddistinto His Dark Materials. L’evoluzione della storia non è però esente da critiche in questi primi due episodi della stagione.

Ci sarà sicuramente tempo per approfondire, ma nei primi due episodi sono anche parecchi i momenti in cui la storia o l’ambientazione vengono spiegate attraverso dialoghi che hanno poca altra ragion d’essere, soprattutto nella trama che coinvolge la ribellione contro l’Autorità. Certe scene funzionano più per la qualità degli attori che per la loro scrittura, fra i quali si riconfermano James MacAvoy e Jade Anouka e sono introdotti Adewale Akinnuoye-Agbaje (Lost) e Sian Clifford (Fleabag).
L’arco narrativo di Will procede in modo spedito, forse anche troppo visti i fortuiti (per quanto graditi) incontri con vecchie conoscenze della serie che fanno pensare ad una superficialità della sceneggiatura; l’interesse rimane però alto quando Parry incrocia il suo cammino con Mrs. Coulter, che continua ad essere il personaggio migliore di His Dark Materials, interpretata da una Ruth Wilson sempre perfetta. L’ex-agente del Magisterium vive lo struggimento fra la disperazione di una madre e l’astuta calcolatrice che deve essere per difendere la figlia, anche rischiando di farla soffrire; questo la rende profondamente diversa dalla manipolatrice senza scrupoli della prima annata, ma la spietatezza con cui persegue i suoi obiettivi è rimasta la stessa.

Questo dittico di episodi è da considerare come un solo capitolo diviso in due parti: guardandoli di seguito è la storia riesce a mantenere alta la tensione sul destino di Lyra e di sua madre. È vero che vi sono situazioni e scene più rarefatte di altre che depotenziano la scrittura, ma i punti di forza che His Dark Materials ha maturato nel tempo sanno ancora creare la giusta gravità per il racconto fantasy che si muove sotto la patina più contemporanea. Sin dalle prime scene di “The Enchanted Sleeper” si respira un’aria di resa dei conti, soprattutto nelle parti che vedono protagonisti il minaccioso Padre Hugh MacPhail e il suo più fedele accolito Padre Gomez nelle sfarzose sale del Magisterium. Questo crea molte aspettative per il proseguire della stagione: sarà certamente un dispiacere vedere la fine di His Dark Materials, ma i primi due episodi della sua ultima annata lasciano ben sperare in una conclusione degna del racconto, che nonostante alcuni difetti riesce ad avere almeno in parte lo spirito del materiale originale.
Voto 3×01: 7
Voto 3×02: 7
