La seconda annata di His Dark Materials, che risale a Dicembre 2020, ci aveva lasciato con un finale di stagione molto coinvolgente, gettando le basi per un ultimo capitolo che prometteva di interessare molteplici mondi e molteplici figure mitiche in una battaglia antica quanto la vita stessa.
Dove eravamo rimasti: la protagonista Lyra Belacqua è nelle grinfie di Mrs. Coulter, che la protegge dal Magisterium pur essendo a conti fatti la sua carceriera, mentre Lord Asriel è alle prese con una incredibile chiamata alle armi per portare la sua crociata all’Autorità che domina incontrastata dal Regno dei Cieli. Il finale di “Æsahættr” ha mostrato soprattutto la dimensione umana delle trame e dei suoi personaggi, ben evidente accanto al tono mitico della ribellione contro il divino che riecheggia dall’opera originale di Pullman. Sono passati oramai due anni dalle difficili riprese in periodo di pandemia, che non ha permesso la realizzazione di uno degli otto episodi previsti per la seconda stagione; stavolta la produzione è andata avanti senza intoppi e i primi due episodi sono già disponibili sulla piattaforma HBO dal 5 dicembre, anticipando di quasi due settimane il rilascio sull’emittente inglese BBC.
In “The Enchanted Sleeper” e “The Break”, Will Parry si muove fra i mondi grazie al pugnale Æsahættr alla ricerca di Lyra e, congiuntamente, di Mrs. Coulter. Quest’ultima è tornata nel piano dei daemon per nascondersi, pronta a tutto pur di tenere con sé la figlia, anche contro il volere di Lyra stessa. Da tutt’altra parte son i pensieri di Lord Asriel, che tira le fila della sua rivoluzione non solo tra gli umani, ma anche fra gli angeli, le streghe e i piccoli gallivespiani, introdotti in sordina nel primo episodio durante un’incursione contro i seguaci dell’Autorità. Le atmosfere e gli effetti visivi sono sempre il punto forte della serie: è bello rivedere la lama di Æsahættr squarciare il velo fra i mondi (anche se il suo uso è un po’ abusato) e i sogni di Lyra durante la prigionia preludono a una delle ambientazioni più suggestive tratte dai libri; l’arrivo degli angeli aggiunge inoltre una nuova dimensione all’eterea estetica fantasy che ha contraddistinto His Dark Materials. L’evoluzione della storia non è però esente da critiche in questi primi due episodi della stagione.
La natura di un adattamento per il piccolo schermo demanda la necessità di condensare tratti salienti della trama e dell’ambientazione in poche scene ma con certe opere questo sistema non sempre funziona. Alcuni elementi sono stati adattati bene, come il misterioso luogo in cui Lyra chiama il nome del suo amico Roger, in grado di catturare il senso di vuoto e disperazione, ma lo stesso non si può dire della rappresentazione degli angeli – soprattutto dopo la bellissima introduzione nella precedente annata. Ci sarebbe molto di più da raccontare sull’esistenza di questi esseri celestiali, su come si rapportano ai mortali e alla ribellione a cui prendono parte, ma appaiono come poco più che umani con abilità soprannaturali. Il ruolo nella storia dei due angeli che contattano Will (interpretati da Kobna Holdbrook-Smith e Simon Harrison), poi, è apparso molto più superficiale di quanto dovrebbe essere. Anche i succitati gallivespiani non hanno una storia, ma semplicemente vengono introdotti come spie e commando agli ordini del padre di Lyra.
Ci sarà sicuramente tempo per approfondire, ma nei primi due episodi sono anche parecchi i momenti in cui la storia o l’ambientazione vengono spiegate attraverso dialoghi che hanno poca altra ragion d’essere, soprattutto nella trama che coinvolge la ribellione contro l’Autorità. Certe scene funzionano più per la qualità degli attori che per la loro scrittura, fra i quali si riconfermano James MacAvoy e Jade Anouka e sono introdotti Adewale Akinnuoye-Agbaje (Lost) e Sian Clifford (Fleabag).
L’arco narrativo di Will procede in modo spedito, forse anche troppo visti i fortuiti (per quanto graditi) incontri con vecchie conoscenze della serie che fanno pensare ad una superficialità della sceneggiatura; l’interesse rimane però alto quando Parry incrocia il suo cammino con Mrs. Coulter, che continua ad essere il personaggio migliore di His Dark Materials, interpretata da una Ruth Wilson sempre perfetta. L’ex-agente del Magisterium vive lo struggimento fra la disperazione di una madre e l’astuta calcolatrice che deve essere per difendere la figlia, anche rischiando di farla soffrire; questo la rende profondamente diversa dalla manipolatrice senza scrupoli della prima annata, ma la spietatezza con cui persegue i suoi obiettivi è rimasta la stessa.
L’avere una personalità ben definita, grazie a un’evoluzione concreta è un tratto condiviso da tutto il cast dei personaggi, perché nonostante le dimensioni del conflitto incombente, questa storia riesce ancora ad attirarci soprattutto per l’umanità dei suoi protagonisti. Il loro rapporto con i rispettivi daemon porta sempre a scambi importanti – un esempio è il parallelismo fra il silenzio della scimmia di Mrs. Coulter e i vivaci dialoghi fra Asriel e la sua daemon Stelmaria, alla cui voce è andata Victoria Hamilton di The Crown dopo la compianta Helen McCrory di Peaky Blinders.
Questo dittico di episodi è da considerare come un solo capitolo diviso in due parti: guardandoli di seguito è la storia riesce a mantenere alta la tensione sul destino di Lyra e di sua madre. È vero che vi sono situazioni e scene più rarefatte di altre che depotenziano la scrittura, ma i punti di forza che His Dark Materials ha maturato nel tempo sanno ancora creare la giusta gravità per il racconto fantasy che si muove sotto la patina più contemporanea. Sin dalle prime scene di “The Enchanted Sleeper” si respira un’aria di resa dei conti, soprattutto nelle parti che vedono protagonisti il minaccioso Padre Hugh MacPhail e il suo più fedele accolito Padre Gomez nelle sfarzose sale del Magisterium. Questo crea molte aspettative per il proseguire della stagione: sarà certamente un dispiacere vedere la fine di His Dark Materials, ma i primi due episodi della sua ultima annata lasciano ben sperare in una conclusione degna del racconto, che nonostante alcuni difetti riesce ad avere almeno in parte lo spirito del materiale originale.
Voto 3×01: 7
Voto 3×02: 7