Dopo l’enorme e inaspettato successo delle prime due stagioni, Ted Lasso torna sugli schermi di AppleTv+ con una premiere molto introduttiva, a cui spetta il necessario compito di ribadire, sulla scorta dello scorso season finale, quali saranno i conflitti, interni ed esterni, che animeranno questa nuova annata dello show.
Anche quest’anno la stagione si comporrà di dodici episodi che verranno rilasciati sulla piattaforma di streaming della Apple a cadenza settimanale, un aspetto che aveva suscitato qualche critica nel 2021 a causa del ritmo più lento che aveva caratterizzato le prime puntate; la speranza quindi è che gli autori abbiano tenuto più in considerazione le modalità di distribuzione degli episodi durante la scrittura di questa nuova stagione.
Il racconto si riapre a un passo dall’inizio del campionato, che vedrà il ritorno in Premiere League del AFC Richmond. Ted, che ha trascorso l’estate con il figlio, chiaramente fatica ancora ad accettare la separazione dalla moglie e soffre per la partenza di Henry, ma sembra pronto ad affrontare con il suo proverbiale ottimismo questa nuova sfida, che li vedrà scontrarsi con il West Ham United, la squadra dell’ex marito di Rebecca, ora allenata da Nate. È chiaro fin da subito che non si tratterà di un semplice scontro sportivo, ma che le implicazioni umane ed emotive che si nascondono dietro questa opposizione sono molteplici e sfaccettate. Questo vale in primis per Rebecca, che non è ancora riuscita a lasciarsi del tutto alle spalle gli strascichi della tossica relazione con Rupert e vive questo scontro come una nuova occasione di rivalsa e vendetta nei suoi confronti.
Quello che però presumibilmente sarà il vero cuore pulsante del racconto per tutta, o almeno per buona parte, di questa stagione, è il conflitto, se così si può dire, tra Ted e Nate: non a caso infatti è proprio il confronto a distanza tra loro due (a suon di conferenze stampa) ad animare questa premiere. Se Nate sembra ancora percorrere con convinzione la strada verso il lato oscuro, pur mostrando un paio di segni di cedimento, Ted al contrario decide di rispondere ai suoi attacchi con l’autoironia, senza riuscire però a nascondere del tutto la sofferenza che l’abbandono del suo pupillo continua a provocargli. Quello di Nate è un personaggio complesso, senza dubbio tra i più interessanti della serie: passato da vittima a bullo, è una figura facile da odiare per la sua incapacità di riconoscere chi sono le persone che tengono davvero a lui. La sua trasformazione in villain è stata senza dubbio un’ottima intuizione da parte degli sceneggiatori, ben preparata lungo il corso della seconda stagione e funzionale a rendere più interessante il ritorno in Premiere League del Richmond. La speranza però è che si tratti di una fase transitoria, di un passaggio inevitabile che lo porterà a tornare sui suoi passi con una nuova consapevolezza del suo valore non solo come allenatore ma anche come persona.
In “Smells Like Mean Spirit” c’è però spazio anche per scene più corali e votate alla leggerezza, come quelle che vedono protagonisti i giocatori del Richmond, invitati da Ted a visitare il sistema fognario di Londra per imparare a liberarsi delle pressioni derivanti dalle aspettative della stampa e del pubblico: si tratta di una classica situazione alla Ted Lasso, in cui il coach mette in campo i suoi metodi di insegnamento poco ortodossi per preparare la squadra alle nuove sfide, sportive e psicologiche, che li attendono. Il tutto funziona, anche grazie a un parco personaggi ormai consolidato nei propri ruoli comici – dall’eterno entusiasta Dani Rojas al tronfio Jamie Tartt –, ma è innegabile una certa sensazione di già visto e di ripetitività, che però al momento resta sullo sfondo, senza prendere il sopravvento sulla godibilità della visione. Lo stesso, in un certo senso, può dirsi dei dialoghi e delle battute in generale, che in questa puntata non brillano particolarmente, pur rimanendo gradevoli.
La premiere ha modo di soffermarsi brevemente anche su Keeley e Roy, i quali decidono di interrompere la loro relazione a causa del tempo e delle energie che si sentono costretti a dedicare alle rispettive nuove carriere: è chiaro che questa scelta, seppur condivisa, avrà nelle prossime puntate degli sviluppi, e forse dei possibili ripensamenti, ma al momento è troppo presto per capire quel direzione hanno intenzione di prendere gli autori; potrebbe trattarsi di un’occasione per indagare lo sbilanciamento tra vita privata e lavorativa che colpisce molte persone, una tematica in linea con l’attenzione che la serie ha dimostrato di avere nei confronti della salute mentale.
Nel complesso “Smells Like Mean Spirit” rappresenta quindi un buon inizio di stagione: pur non potendo competere con i picchi qualitativi raggiunti in passato dallo show sia in termini di comicità che di potenza emotiva, l’episodio getta infatti la basi per tutta una serie di sviluppi potenzialmente molto interessanti – dal destino della squadra nella competitiva Premiere League alla possibile redenzione di Nate, passando per i problemi irrisolti di Ted –, che condurranno alla fine delle avventure di Ted Lasso e degli altri personaggi (Jason Sudeikis ha dichiarato che questa sarà l’ultima stagione dello show). Insomma, nonostante qualche trascurabile segno di stanchezza nella scrittura, siamo abbastanza certi che gli autori sapranno dare una degna conclusione a questa amatissima serie.
Voto: 7