Wednesday – Stagione 2 Parte 1


Wednesday - Stagione 2 Parte 1La seconda stagione di Wednesday è tornata su Netflix con una prima parte composta da quattro episodi e lo ha fatto con il consueto stile gotico-pop che ha reso lo show un fenomeno globale. Ma se da un lato la produzione conferma la sua forza principale nell’estetica altamente riconoscibile e nella presenza magnetica di Jenna Ortega – che si afferma come cuore pulsante del prodotto -, dall’altro mostra una certa stanchezza narrativa, ricalcando schemi già collaudati e faticando a trovare un’identità rinnovata.

Wednesday 2 riprende con un nuovo anno scolastico alla Nevermore Academy, che in questa stagione è frequentata anche da Pugsley: questo dà l’occasione di portare la famiglia più vicina alla protagonista, aumentando il coinvolgimento degli Addams e arricchendo l’atmosfera. Vediamo così molto più presenti sia l’elegante e letale Morticia (Catherine Zeta-Jones) che il passionale e devoto Gomez (Luis Guzmán): iconici e innamorati, molto diversi ma straordinariamente ben assortiti. Accanto a loro Pugsley trova uno spazio proprio; nel corso delle puntate diventa infatti più sicuro di sè, pur rimanendo fedele alla sua spontanea genuinità. Ritroviamo anche Mano, fedele compagno di Wednesday e Zio Fester, complice della nipote con la sua unicità surreale. Da ultimo Hester Frump, madre di Morticia e alleata della nipote, che spalleggia anche nelle sue richieste più assurde.

Tutti i personaggi della famiglia Addams sono volutamente caricaturali: esagerati, teatrali ma coerenti nel loro universo, che adattato dal geniale Tim Burton è un piacere visivo irresistibile. La sua impronta è inconfondibile, tra inquadrature distorte, contrasti, colori cupi e una fotografia sempre impeccabile che vede un sapiente uso di luce e ombra come strumenti narrativi. Nei momenti di tensione ad esempio i volti sono parzialmente coperti, come a suggerire che ogni personaggio nasconda una parte di sé. Nei dialoghi più emotivi invece la luce diventa calda ma filtrata da vetri colorati o tende pesanti, a ricordare che in questa serie anche la dolcezza è mediata dall’oscurità. A questo si aggiungono le scenografie, che incarnano appieno l’estetica gotica, rendendo la Nevermore Academy un luogo sospeso tra il fiabesco e l’oscuro.

Wednesday - Stagione 2 Parte 1 Corridoi e stanze profonde, vetrate che filtrano la luce richiamando le cattedrali gotiche, ambienti nascosti che sembrano covare segreti: le location irlandesi amplificano la drammaticità tra castelli, giardini e cimiteri, creando una cornice perfetta per il mondo di Wednesday 2. Infine una menzione va fatta ai costumi, che in questo show sono delle vere  estensioni della personalità dei personaggi, tra eccentricità ed eleganza vintage. 

L’estetica perfetta afferma però un impatto visivo superiore alla trama, che ha diverse mancanze: infatti, la struttura della storia segue un percorso fin troppo familiare. Tra delitti, indagini clandestine, visioni spettrali e colpi di scena, la formula narrativa è molto simile a quella della prima stagione. Nonostante il tentativo di rendere il mistero più avvincente con l’aumento di elementi horror e splatter, una maggiore tensione e agganci al capitolo precedente – compresa l’apparizione dei due villain della prima stagione – la sensazione di déjà vu si fa sentire.
Il risultato di questa prima parte è una trama che funziona a tratti come mero intrattenimento, ma a cui mancano elementi di originalità sufficienti a eguagliare l’esplosivo debutto. A questo si aggiungono le puntate costruite con storie verticali e con una tendenza all’auto-conclusività, che penalizzano la costruzione di una tensione orizzontale e di riflesso il decollo del filone principale, che si avvia in modo più solido solo dal terzo episodio.

La stagione si impegna comunque nella ricerca di nuove figure che potenzialmente potrebbero rivoluzionare gli equilibri ma che, per il momento, non sembrano decisive. Pensiamo ad esempio al nuovo preside, interpretato da Steve Buscemi, meno autoritario e anche – sorprendentemente – meno incisivo, o Agnes, la brillante “stalker” che speriamo acquisisca maggior rilievo nella seconda parte. Si tratta di presenze utili ad allargare il bacino dei personaggi, ma la scrittura sembra poco interessata a renderli memorabili e più a incastrarli in funzioni temporanee oppure a stimolare la primaria.

Wednesday - Stagione 2 Parte 1La serie risulta infatti tuttora saldamente ancorata nelle mani di Jenna Ortega, la cui performance incarna l’ironia macabra e la distanza emotiva che contraddistingue il personaggio. Wednesday è cresciuta, ma non si è snaturata: in questa stagione è come una sorta di detective-eroina, ruolo di cui è cosciente ma che fatica ad accettare.
Il suo carisma naturale è però evidente a tutti e questo culmina in diversi passaggi, anche grazie all’interpretazione di Ortega che con una sicurezza tagliente, una mimica imperturbabile e una presenza scenica importante, restituisce un’aura magnetica al suo personaggio. Il merito dell’attrice è soprattutto quello di mostrare in profondità diverse sfumature emotive, senza rinunciare al controllo.

La protagonista è infatti cupa, sarcastica, arguta… ma anche inaspettatamente vulnerabile. La perdita dei poteri psichici la porta a concentrarsi ancora di più su se stessa, abbandonando la dinamica amorosa della prima stagione, che in questo caso si concentra sulla figura di Enid, la sua controparte. La ragazza cerca di aprirla al mondo, di spingerla a interagire, a divertirsi e a vivere. La protagonista oppone distacco e sarcasmo, ma nei fatti finisce per seguirla e addirittura affezionarsi a lei. La loro amicizia è un paradosso riuscito: due poli opposti che non si annullano, ma si potenziano. Se nella prima stagione la loro amicizia era costruita sul contrasto, qui assistiamo a un consolidamento del legame.
La compagna di stanza rappresenta anche l’apertura verso momenti di vera vulnerabilità per Wednesday, che lascia cadere la maschera mostrando il proprio lato più fragile. Questo avviene ad esempio dopo la visione della morte di Enid, che preoccupa la primaria e le fa sviluppare un senso di protezione così consistente da far sentire l’amica trascurata, soprattutto perchè non le dice nulla – per non turbarla – e si fa aiutare invece dalla sua stalker. Enid arriva così a dubitare della loro amicizia, ma per la protagonista questa dinamica non rappresenta un calo nel loro rapporto, anzi: il “lavoro sporco” lo fa Agnes, proprio perché è sacrificabile. 

Wednesday - Stagione 2 Parte 1Per lei infatti i compagni sono casi di studio: un’ampia collezione di soggetti che osserva e mette alla prova. Tratta i coetanei come cavie da laboratorio o come mezzi per raggiungere i suoi scopi, e non lo nasconde. In questa stagione, la scuola le offre un campionario ancora più variegato, pieno di occasioni da sfruttare.
La sua auto-esclusione è una scelta e proprio questo la rende ancora più affascinante agli occhi degli altri studenti, che oscillano tra ammirazione e timore. Con i pochi che considera alla sua altezza intellettuale mantiene invece un approccio agonistico, stringendo alleanze temporanee o testando i propri limiti. 

Questo avviene anche con la madre, il cui rapporto è un campo di battaglia continuo. Il rapporto tra Wednesday e Morticia assume sfumature più intense; se nella stagione di debutto la madre era una figura inarrivabile, qui diventa un’interlocutrice presente nella vita della figlia. Essa incarna il peso della tradizione Addams e il desiderio di trasmetterlo, ma nel contempo rivede nella figlia molto della sorella Ophelia – scomparsa da anni – e per questo tenta di preservarla. La ragazza cerca di opporsi rifiutando i consigli con irritazione, eppure filtra una reciproca ammirazione che le due fingono di non vedere.

In tutti questi rapporti si nota un filo conduttore: Wednesday non rinuncia al suo cinismo, ma inizia a modulare e modificare le sue interazioni a seconda della persona che ha davanti, dimostrando di poter aprire spiragli all’empatia. Questo la rende un personaggio più complesso e meno statico, un’entità in movimento che cresce anche se in apparenza sembra immobile. Resta fedele alla sua natura tagliente e cinica, ma in questa seconda stagione mostra sfumature diverse, più vulnerabili. L’evoluzione emotiva quindi funziona, ma a tratti è sepolta sotto la struttura narrativa che la costringe a ripetere cicli già visti.

La prima parte di Wednesday 2 è un esempio perfetto di come una serie possa eccellere nella confezione e non rispettare le attese nel contenuto. Di certo si tratta di un’opera bella da guardare, nel senso visivo del termine: la produzione è sontuosa, immersiva e convincente, ma a livello di trama la sensazione è quella di una ripetizione di formule già viste. Questa seconda stagione per il momento si afferma come un ritorno rassicurante ma poco audace, che solo rischiando di più potrebbe tornare a sorprendere il pubblico. Il carisma di Ortega trascina la serie e i membri della famiglia apportano colore e riconoscibilità, ma questo alla lunga, non può bastare: è necessario che le successive puntate prendano una piega diversa, per rendere Wednesday capace di reinventarsi davvero, con una scrittura più incisiva e senza arenarsi nello status attuale di gioiello visivo.

Voto: 7

 

 

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