Bridgerton – Stagione 3 Parte 2


Bridgerton - Stagione 3 Parte 2Finalmente è terminata l’attesa per la seconda parte di Bridgerton 3, il più amato show sull’aristocrazia inglese dell’attuale panorama seriale, ispirato ai romanzi dell’autrice Julia Quinn. Avevamo parlato qui dei primi 4 episodi della stagione, in cui avevamo lasciato i protagonisti Colin e Penelope nel momento della loro reciproca dichiarazione. Se la prima parte di Bridgerton 3 ha svolto una funzione introduttiva e preparatoria alla vicenda, mantenendo i toni rosei e leggeri tipici di questo prodotto, in questa seconda parte la terza stagione prende invece una piega diversa, votandosi a racconto più profondo e in un certo senso attuale. Quest’ultimo atto della serie si caratterizza per la maggiore varietà di tematiche e per il taglio differente rispetto alle stagioni precedenti, avvicinandosi più allo spin off Queen Charlotte.

Lo show riapre dall’annuncio del fidanzamento Bridgerton-Featherington, con i due giovani che comunicano la lieta notizia generando le reazioni più disparate. La focalizzazione sulla relazione appena nata dura appena metà episodio; infatti, dopo un inizio in cui all’amore tra i protagonisti viene dato giusto il tempo per un rapido mix di sentimento e attrazione – a cui non manca anche una scena decisamente hot -, il rapporto passa in secondo piano e perde il suo alone di incanto, soppiantato da un racconto di maggior spessore che vede al centro la “caccia” a Lady Whistledown e le conseguenze che la questione pone – per ovvi motivi – per Penelope. Il matrimonio tra i due si trova così a fare da cornice alla vicenda centrale e lo show prende una piega che pone l’attenzione principale sulla protagonista femminile.

Questo rappresenta una novità per la serie, per due ordini di ragioni: in primis si tratta del primo caso in cui il protagonista non è un membro della famiglia Bridgerton, e in secondo luogo per la prima volta l’individualità e le vicende di un singolo prevalgono sulla coppia. Assistiamo così al distaccamento sia dall’ideale di storia d’amore perfetta che dalla narrazione del matrimonio come scopo primario della vita, spostando invece la concentrazione sulla storia di una giovane donna che prova ad affermare i propri sogni e la propria individualità a dispetto dei canoni imposti dalla società e da chi le sta intorno. Il cambio di rotta è per gran parte portato avanti attraverso il personaggio di Penelope, ma anche altre figure si fanno portatrici di questo tema seppur in misura minore, dalla determinata Cressida alla timida Francesca.

Bridgerton - Stagione 3 Parte 2Ecco che la nuova stagione di Bridgerton sostituisce all’amore da favola temi di maggiore rilievo quali l’autodeterminazione e l’emancipazione. Penelope si trova a fare i conti con il suo ruolo segreto, una posizione costruita con fatica che le permette di coltivare la sua passione per la scrittura e che nel contempo le dà spazio, libertà di espressione e capacità di ottenere una posizione ben affermata nella società, senza dover rendere conto a nessuno delle sue scelte. Un ruolo da donna moderna, a cui poche possono anche solo sognare di arrivare, e che vede minacciato in un crescendo di elementi che rischiano di far crollare tutto da un momento all’altro.

Di pari passo viene portato avanti il tema dell’identità e della ricerca di sé; infatti la protagonista si trova più che mai a doversi confrontare con la sua doppia identità e con la necessità di scegliere tra Lady Whistledown, scrittrice potente e libera, e l’insicura e invisibile Penelope. Questo la spinge a intraprendere un percorso interiore per cui erano già state gettate le basi nella prima parte della stagione con il rinnovo della sua immagine, e che qui progredisce trasformandosi in un’esplorazione introspettiva, che la mette davanti a un costante dilemma tra le proprie aspettative e quelle della società. Il suo segreto si fa sempre più difficoltoso da celare e così la ragazza si trova a un bivio: scegliere le sue ambizioni e custodire il suo ruolo o votarsi anima e corpo all’amore tanto agognato con Colin?

È molto interessante assistere al lavoro più strutturato che è stato impostato per lo sviluppo del personaggio interpretato da Nicola Coughlan, che si mette profondamente in discussione e attraversa ripensamenti costanti. Spesso sembra non trovare via di scampo nella scelta tra l’amore dei suoi sogni e l’annullamento della propria identità più intima ma continua a lottare per proteggere se stessa, affrontando anche una serie di personaggi – più o meno vicini a lei – che cercano di influenzarla o intralciarla: da Eloise a Colin che la implorano di rinunciare in nome della salvaguardia della posizione sociale della famiglia, a Cressida che prima le ruba il nome e poi la minaccia con un ricatto, fino alla Regina che dichiara una caccia sempre più spietata e determinata alla sua acerrima nemica.

Bridgerton - Stagione 3 Parte 2La relazione con Colin è quella che più di tutte la rende titubante e disposta a un’eventuale rinuncia al ruolo di Lady Whistledown, e che la porta a interrogarsi sul futuro del suo alter ego letterario. Il loro matrimonio non inizia nel migliore dei modi: Colin è spiazzato dalla rivelazione e inizialmente vive un vero e proprio rifiuto nei suoi confronti, salvo poi cercare di spingerla verso l’abbandono della sua seconda identità. Questo pone entrambi nella condizione di valutare la forza del loro legame e li porta a ragionare su aspettative e desideri per il futuro.

Anche Colin si trova a dover affrontare un percorso interiore che lo costringe ad aprire gli occhi su alcuni aspetti di sé che aveva cercato di celare, arrivando infine a mettere da parte il proprio egoismo per scegliere di lottare al fianco della moglie, convincendosi a sostenere le sue scelte. In generale la figura di Colin in questa come nelle precedenti stagioni rimane un po’ priva di spessore se non per alcuni passaggi in cui convince leggermente di più; il suo contributo maggiore, in ogni caso, risiede nel far interrogare Penelope su se stessa. È infatti anche in virtù del sentimento sincero che prova nei suoi confronti che la protagonista riesce a trovare la soluzione più corretta per sé: dire la verità.

Questa è anche la sola strada che le permette di essere fedele a se stessa senza cedere a compromessi, oltre a consentirle di smettere di nascondersi e legittimare il suo lavoro. Decide per la scelta più coraggiosa e si mette a nudo davanti a tutti, auto-smascherandosi senza temere giudizi e parlando con sincerità e schiettezza. Si fa così portavoce delle ragazze in cerca di un posto nel mondo e in contemporanea fa cadere il velo di contraddizione che aleggia in una società che odia i pettegolezzi ma che allo stesso tempo si nutre di essi. La protagonista compie così la sua evoluzione definitiva da personaggio “carta da parati” – ruolo che in società le è sempre stato affibbiato – a donna scaltra e padrona di sé. La Regina e la società non possono che accettarla, mentre Cressida vede cadere la sua ultima speranza di salvarsi da un destino segnato.

Spostando per un attimo il focus sulla figura di Cressida va detto che anche lei attraversa in questi episodi un’evoluzione interessante: la ragazza capisce di risultare agli occhi di tutti come una frivola buona a nulla e decide di provare a salvarsi ed emanciparsi da sola, rubando un ruolo indesiderabile. La sua menzogna però non è credibile e per quanto lei si impegni, viene ben presto smascherata e costretta a ingegnarsi come può per tentare un’altra strada, quella del ricatto.

Bridgerton - Stagione 3 Parte 2La storyline di Cressida porta con sé una riflessione: il suo intento non è meno nobile di quello di Penelope, vuole solo poter scegliere per se stessa e sfuggire a un destino che non sente suo. Il suo fallimento nonostante i metodi discutibili e gli sforzi profusi lascia un velo di tristezza perché è comunque la rappresentazione di una giovane insoddisfatta che non riesce a slegarsi dalle imposizioni della società, dalla solitudine e dall’infelicità a cui pare essere condannata.

La sua presenza inoltre mette pepe alla narrazione e in particolare al dilemma di Penelope: Cressida funge da antagonista, sia per il furto identitario che porta la protagonista a comprendere di non essere disposta a rinunciare al nome di Lady Whistledown, sia per il ricatto che la mette ulteriormente alle strette fino a darle l’input che la porta alla soluzione finale. Il ruolo di Cressida si fa così anche ausiliario nell’accompagnare la primaria verso la strada giusta.

In parallelo si sviluppano narrazioni minori, che vanno da quella appena citata a quelle relative ad altri personaggi ricorrenti, tra cui Benedict, Francesca e l’accoppiata Lady Bridgerton-Lady Danbury, linee parallele che vanno a fare da cornice alla trama principale senza spiccare in modo particolare, anche se con tutta probabilità verranno portate avanti anche nelle stagioni successive. Un po’ sottotono è invece Eloise, che ci ha abituato a precedenti più d’impatto e che in questa stagione ha perso quel particolare carisma che ha sempre caratterizzato il personaggio. In particolare la vediamo interagire con Pen e Colin stando sulla difensiva, e muovendo grandi critiche non sempre costruttive e coerenti. Va sottolineato però che in queste puntate sono ancora ben evidenti gli strascichi della brutta rottura tra le due amiche, infatti si fanno ancora sentire la tristezza e la nostalgia per l’amicizia persa. Le due si ritrovano ad affrontare una nuova dimensione, in cui anche ignorarsi non è più possibile e questo le costringe ad affrontarsi e loro malgrado riavvicinarsi, anche se in modo meno edulcorato – ma più realistico – di come ci si poteva aspettare.

Bridgerton - Stagione 3 Parte 2Volendo menzionare un’ultima figura importante di questa stagione è impossibile non citare Lady Featherington che attraversa un’evoluzione sia nella dimensione individuale che nel rapporto con la figlia. Finalmente Portia e Penelope trovano una quadra e riescono a comprendersi a vicenda dopo un percorso tortuoso che le porta a un nuovo equilibrio. La trasformazione del rapporto madre-figlia risulta ben costruita: le due, costantemente in opposizione, si avvicinano sempre più e addirittura sviluppano un’empatia forse mai  provata l’una nei confronti dell’altra. Siamo stati abituati alla narrazione del rapporto madre-figli tra Violet e la sua numerosa prole, in cui Violet si è sempre dimostrata comprensiva, empatica e orientata al confronto costruttivo, mentre Portia non aveva mai mostrato nessuna di queste doti, con una rappresentazione sempre distante e risoluta, predisposta alla protezione della famiglia solo dal punto di vista della sicurezza economica e della posizione sociale, al punto da risultare spesso come arrampicatrice e arrivista. Proprio per questo lo sviluppo di questa nuova relazione con Penelope – e di riflesso anche con le altre figlie – risulta non banale, proiettato sia da un punto di vista generazionale che culturale.

Nel complesso Bridgerton 3 ha dimostrato di sapersi differenziare, sia per la portata dei temi messi in scena che per l’incisività con cui sono stati trattati, sia per la maggiore profondità conferita a molti personaggi e il conseguente percorso di crescita, senza tralasciare la varietà di sfaccettature con cui sono stati rappresentati i rapporti interpersonali – amicali, familiari e amorosi – e il discorso legato alla sfera interiore e identitaria. Tutti fattori “nuovi”  che riempiono di sostanza la trama di questa stagione, e in particolare di questa seconda parte.

Non assistiamo dunque all’ennesima “storia d’amore un po’ travagliata che va a finire bene” fine a se stessa, anzi la narrazione si discosta come mai prima dall’estetica sfarzosa e artificiale, fatta di apparenze, e si sposta a un livello superiore, che speriamo possa essere portato avanti anche nelle stagioni successive. La serie non ha comunque perso e non perderà il suo carattere romantico e di costume, i suoi tratti intriganti e il gusto per l’intrattenimento che la caratterizzano e che in un modo o nell’altro faranno sempre parte del suo DNA; tuttavia un rinnovamento era necessario, soprattutto se si manterrà l’intento di voler produrre una stagione per ognuno degli 8 libri della saga originale.

Voto: 8+

 

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