Game of Thrones – 2×07 A Man Without Honor 1


Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorPer lanciare la volata finale agli ultimi tre episodi, Game of Thrones si prende una pausa e si dedica a fare il punto della situazione sui personaggi, scavando dentro di loro con una puntata basata quasi interamente sulla scrittura dei dialoghi. Intento riuscito o rischio noia?

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In un episodio incentrato sulle “confessioni” di alcuni personaggi e sullo svelamento delle debolezze di ognuno di loro, la parola d’ordine è “Onore”. Come definire allora questo concetto? È un tratto distintivo, un motivo di orgoglio o una corazza che dietro cela ben altro?

“You Know Nothing, Jon Snow.”

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorContinuano le peregrinazioni nell’estremo nord per Jon Snow, che più si addentra nel cuore di tenebra dei territori primordiali oltre la Barriera, più è costretto a scavare dentro se stesso e a buttare giù la SUA “barriera” che ha eretto tra sé e il mondo (e l’allontanamento dal suo fedele Ghost sta forse ad indicare proprio la necessità di compiere da solo questo viaggio). Bisogna a tal proposito spezzare un momento una lancia a favore di Kit Harrington per le critiche spesso ingenerose che ha ricevuto. Per quanto il suo personaggio possa sulla carta essere tra i più affascinanti, sullo schermo è uno dei caratteri più difficili da rendere: chiuso, non comunicativo, di poche parole, caratterizzato da una perenne cupezza dovuta ai suoi contrasti interiori, frustrato dal voler dimostrare qualcosa e il non poterlo ancora fare.

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorJon Snow vuole essere un uomo d’onore, proprio come suo padre Ned Stark, che del resto viene tirato in ballo in ogni momento di difficoltà del ragazzo, che non essendo in grado di dimostrare il proprio valore, parla delle sue virtù come fossero un’investitura o un riconoscimento conferitogli dal genitore: “My father was Ned Stark. I have the blood of First Men” rinfaccia a Ygritte senza sapere come controbattere alle sue obiezioni. Il processo di disgregazione delle sue certezze era già iniziato la puntata scorsa con le disillusioni di Qhorin riguardo la gloria di combattere nei Nightwatch: “They’ll never known what you’ve done. They’ll never known how you died. They won’t even know your damn name”. Le punzecchiature a livello molto più personale e intimo di Ygritte svelano invece qui ancor di più come il concetto di Onore di Jon Snow non sia appunto altro che una costruzione mentale usata per affermare se stesso contro le sue debolezze e insicurezze. Non appena infatti le sue superficiali convinzioni vengono messe in discussione, Jon non è in grado di difenderle, dimostrando di non sapere nemmeno di che sta parlando e rivelando tutte le fragilità che nasconde.

“The More People You Love, The Weaker You Are.”

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorChi pure sta imparando a celare le proprie emozioni (e anche qualcos’altro) è Sansa, anche lei giunta ad un importante passaggio della sua maturazione da ragazzina viziata che sogna il principe azzurro a donna matura. Eppure, la ancora acerba e ingenua Sansa non si capacita dell’essere circondata da persone che rinunciano in modo netto ai propri sentimenti, da Sandor Clegane a Cersei, entrambi accomunati da una sorta di compiacimento nell’auto-privarsi delle proprie emozioni, come se ciò fosse un necessario sacrificio per diventare forti e imperturbabili (sebbene Cersei, come madre, non riesca comunque a non amare i propri figli).

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorQuando la Regina definisce l’amore come la principale debolezza è inevitabile il parallelo con Robb e Talisa, come a indicare i pericoli che il giovane Stark corre a distrarsi dai suoi doveri di, appunto, uomo d’onore responsabile. Il malcontento che la sua nuova “frequentazione” genera tra l’esercito è esempio proprio di come tutto questo logori quell’immagine di Re coraggioso, di perfetto erede di un padre che era per tutti l’impersonificazione dell’Onore stesso, comparendo invece per quello che poi realmente è: un ragazzo che si fa ammaliare dalla prima infermiera che passa. “You have inherited your father’s responsibilities” gli ricordava la scorsa puntata Catelyn: Robb ha ereditato l’immagine di un uomo che ha sacrificato parte di se stesso per quell’Onore così indispensabile al suo popolo, ma che esige purtroppo anche rigide regole da rispettare.

“You’re a Man Without Honor.”

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorEppure c’è lo spettro ingombrante di Jon Snow a testimoniare a Catelyn come anche il compianto Ned Stark fosse un uomo tutt’altro che virtuoso. È questo ciò che lei non sopporta di Jon, ancor più del tradimento coniugale, cioè il fatto che il “bastardo” sia la prova tangibile che tutto ciò che pensava di Ned era un castello di carte costruito sul nulla, l’idealizzazione di un onore e di una moralità di cui in primis lei (più che il suo popolo) aveva bisogno per sentirsi sostenuta e al sicuro (quella stessa fermezza d’animo che Clegane e Cersei si sono auto-imposti per non soccombere). Ecco perché non ha da rispondere che con la spada alle veritiere parole di Jaime, che se da una parte è l’uomo senza onore per eccellenza (con tra l’altro una nomea di Sterminatore di Re, che però stona con la sua meschinità e la sua inettitudine, chiara nel suo maldestro tentativo di fuga), dall’altra si dimostra tuttavia alla fine il più onesto.

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorEd è paradossale che gli unici momenti di sincerità non vengano affatto dalla tanto inflazionata retorica stark-iana, ma proprio dai Lannister, non solo nel confronto tra Jaime e Catelyn, ma anche in quello tra Cersei e Tyrion, il dialogo forse più umano tra quelli che ci vengono proposti. I due personaggi che forse più si odiano tra loro sono i protagonisti dell’unico momento di sincero affetto della puntata, con una Regina che cala finalmente la propria maschera (cosa che invece, ad esempio, né AryaTywin, pur forse accomunati da una stima reciproca, riescono a fare, ancora intrappolati nei loro propositi di onore, vendetta, affermazione e rivalsa, tra giochetti psicologici, bugie e frecciatine).

“I Never Ran Away.”

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorChi invece si è ormai perso in una rete di bugie, codardie e disonore, è Theon Greyjoi. Nella follia che ormai si è impossessata di lui, vediamo ogni volta di più la frustrazione di non riuscire ad essere ciò che vorrebbe (come nella “maldestra” esecuzione di Ser Rodrik). E questo non farà che produrre ulteriori barbarie finché qualcuno non lo fermerà. La violenza è infatti per Theon il modo di affermare il proprio onore e la propria identità. Il ragazzo però sa di aver tradito la fiducia di Robb, di aver conquistato un territorio che non aveva difese, di aver presumibilmente (speriamo) mentito bruciando vivi due ragazzini innocenti e spacciandoli poi per gli Stark: tutto gli serve per dare un’illusione (una maschera) di forza, onore e autorità a se stesso e agli altri. Theon però sa dentro di sé che, come l’idea di onore che ha Jon Snow, l’immagine di Ned che ha Catelyn, l’idea di forza che hanno Cersei e Clegane, tutto questo è solo una bugia che nasconde dietro insopportabili debolezze.

Game of Thrones - 2x07  A Man Without HonorL’illusione del potere ci porta poi inevitabilmente dritti da Daenerys (paragone ingrato, ma inevitabile). Anche la giovane Targaryen sta infatti perdendo il controllo della situazione. Il suo personaggio sta attraversando un’involuzione che non è andata giù a molti, ma era in realtà inevitabile. Daenerys è sì maturata con Drogo, ma alla sua morte si è trovata per la prima volta alla guida di un intero popolo (ormai in realtà sterminato) e con in mano un potere (i draghi) da gestire. Gli eventi di Qarth non hanno fatto altro che evidenziare ancora l’immaturità della ragazza, che non ne ha fatta finora una giusta. Il primo giusto passo è stato qui l’ammissione della sua colpa e qui è perfetto il paragone con il fratello, poiché in questo frangente è diventata come lui: una ragazzina capricciosa che non fa altro che rivendicare le proprie origini e reclamare un potere che a conti fatti non ha (ed è questo che ora la sta rendendo così antipatica). Qarth avrà molto da insegnare a Daenerys e siamo sicuri che la ragazza ne uscirà con rinnovata saggezza e splendore.

A man without honor costituisce quindi un’interessantissima immersione nel cuore dei personaggi, svelando soprattutto l’ipocrisia che c’è dietro il desiderio di affermazione personale, di rivalsa, di sete di potere e di riconoscimento dei personaggi, che mascherano con l’Onore la solitudine senza speranza cui si sono condannati. Pur con qualche imprecisione nella gestione dei tempi (il troppo lungo dialogo tra Jaime e Alton), ancora una volta la serie dimostra la raffinatezza della sua scrittura, attenta ai minimi particolari, alla minima parola, alla singola sfumatura. E ora via verso il finale.

Voto: 8

[rps]

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Un commento su “Game of Thrones – 2×07 A Man Without Honor

  • minstrel

    Per quanto mi riguarda, da uno che i libri li ha finiti da un pezzo (beh, quelli esistenti chiaro…), puntata interessantissima perché Jon e Quarth rappresentano delle notevoli novità rispetto alla fabula del libro. E novità a mio avviso gestite bene 🙂
    Serie d’alta classe, altro che!