Fringe – 4×17 Everything in Its Right Place 14


Fringe - 4x17 Everything in Its Right PlaceDevo ammetterlo: anche quest’anno gli autori di Fringe mi hanno stupito. Chi si sarebbe mai aspettato che una stagione su cui le aspettative erano indubbiamente alte potesse prendere una piega così disastrosa? Eccoci al 17° episodio, una puntata Lincoln-centrica che, esattamente come il momentino dedicato ad Astrid qualche tempo fa, dice tutto e niente, a metà tra il filler e un (mezzo?) passo avanti. L’ennesima conferma che la serie sta cominciando a toccare il fondo.

Lasciata da parte la famiglia Bishop, impegnata a portare al pascolo la povera Gene (devo però ammettere che la maglietta FBI mi ha divertito!), e soprattutto un’Olivia Dunham intontita da nuovi ricordi, che la rendono ahimé inevitabilmente piatta e anche un pochino stronzetta nei confronti di qualsiasi comprimario che non sia Peter o Walter, l’episodio segue le avventure del prode agente Lee, in quello che si potrebbe considerare uno spin-off della serie.

Giunto nell’Other Side per una semplice questione burocratica (Lincoln, il facchino… mancava solo questa per denigrare ulteriormente questo personaggio), il nostro nuovo eroe si ritrova coinvolto in un caso della Fringe Division che ha a che fare con… indovinate un po’? Esatto, gli Shapeshifters! Ma come avete fatto?

Fringe - 4x17 Everything in Its Right PlaceQuello che poteva essere un bell’episodio per reintrodurre il personaggio di Lincoln, dopo che per tutta la stagione l’abbiamo visto sfruttato malissimo dagli autori che all’inizio sembravano volergli donare un trattamento di favore (a che pro inserire Seth Gabel nel cast fisso, mi chiedo a questo punto), presenta una svolgimento sconclusionato e a tratti noioso.

Penso che la scelta di far morire la sua controparte Over-there, oltre che scontata, sia stata veramente un affronto nei confronti del personaggio di Lincoln, già fortemente bistrattato, ed ora ancora di più insultato. E’ un insulto anche al personaggio di Bolivia (ma sarebbe meglio chiamarla “bad-ass-olivia”), a mio parere uno dei punti di forza della serie, ora lasciata semplicemente come “ruota di scorta” per Lee, che non potendo coronare il suo sogno d’amore con la “sua” agente Dunham, può comunque provarci con il suo alterego.

Fringe - 4x17 Everything in Its Right PlaceMai scelta fu così infelice, specialmente per una serie come Fringe, che ci ha abituati a grandi sorprese e rimescolamenti di carte ben ponderati.

Almeno da un paio di episodi ho notato inoltre una cosa strana: i casi della settimana sono per lo più “lasciati a loro stessi”, quando in passato erano studiati fin nei minimi dettagli per rendere plausibile e giustificata ogni mossa del nemico della puntata. La stessa cosa accade in Everything in Its Right Placedove gli agenti tirano in ballo un miriade di teorie riguardo gli Shapeshifters, tanto che ad un certo punto allo spettatore viene da chiedersi se si è perso qualcosa per strada ed esistono più di due versioni di mutaforma; ma la domanda che resta sulla bocca di tutti è: come cavolo fa il mutaforma a sapere chi è un criminale e chi no? Dall’odore, dall’espressione, dal numero di scarpe che porta? Mi rendo conto che forse per molti di voi queste sono facezie, ma come ho già detto Fringe non è una serie famosa per lasciare certi piccoli, ma importanti dettagli nell’aria, preferendo concentrarsi piuttosto sulla trama orizzontale.

Fringe - 4x17 Everything in Its Right PlaceAnche perché pure sulla trama orizzontale i problemi non mancano. Vogliamo provare a fare il punto della situazione?

La serie è cominciata con il dilemma di dove fosse finito Peter. Dopo ben 15 puntate ci viene spiegato qualcosa, ma ancora le risposte vere e proprie non sono arrivate (com’è stata possibile la sua cancellazione? Come ha fatto a ritornare? Come hanno fatto i due universi ad “unirsi” se lui non c’era?); abbiamo assistito al ritorno di David Robert Jones, che ogni puntata sembra cambiare piano per la conquista del mondo. Nell’episodio Enemy of My Enemy ci è stato detto che voleva fare collassare gli universi, in Nothing As It Seems ci viene mostrato il suo piano di conquista del mondo tramite nuove, mostruose creature, tra cui l’uomo porcospino che in teoria dovrebbe essere sparito dalla circolazione tre anni prima (com’è possibile che la sua comparsa sia stata posticipata solo perché Peter non c’era?). Adesso invece siamo tornati alla questione degli Shapeshifters (47 in totale).

Prendiamo un attimo fiato.

Fringe - 4x17 Everything in Its Right PlaceAutori: per favore cambiate fornitore! Avete messo tanta carne al fuoco, siamo giunti ormai alla fine della quarta stagione e ancora non ci stiamo capendo nulla! Sarebbe anche ora che tiriate fuori il coniglio dal cilindro… sempre che l’abbiate. Perché dall’andazzo direi che avreste bisogno di un finale di stagione di almeno quattro ore per riuscire a ristabilire un minimo di equilibrio!

Certo, rimane sempre la possibilità di una quinta stagione, ma a questo punto mi chiedo: ricordate il finale della terza, che doveva in principio essere anche l’ultima? Non oso immaginare cosa potrebbe accadere a questo punto nell’ultimo episodio della quarta: di questioni aperte ce ne sono fin troppe, e il solo pensare che trovarmi di fronte ad un altro mega dilemma come quello della scomparsa di Peter mi rende già nervoso.

Autori, ravvedetevi! Avete ancora (poco) tempo. Per favore, smettetela di complicarvi (e complicarCI) la vita, e fate tornare Fringe quella serie che tanto abbiamo amato in questi anni prima della fine.

Voto: 5

Note fringiose:

– L’osservatore è qui

– I glifi in questa puntata formano la parola DREAM (oddio! Sarà mica tutto un sogno di Walter?!!)

Nota personale: io sinceramente non ho capito i titoli degli ultimi due episodi. E voi?

 

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Informazioni su alessala

Scrivo, leggo, faccio film e video. Suono quando capita, ma solo per me stesso e per la gioia del muro. Scrivo recensioni. Scrivo i cavoli miei in un blog. Ogni tanto lavoricchio. Sogno in grande ma resto piccolo.


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14 commenti su “Fringe – 4×17 Everything in Its Right Place

  • dezzie86

    Il titolo di questa sta ad indicare che tutto sta mettendosi nel posto giusto, ossia che Peter è proprio dove vuole essere, così come Olivia, e probabilmente il posto del “nostro” Lee è nell’other side.
    Certo, la trama ormai è davvero complicata all’ennesima potenza, spero davvero che ci sia quest’ultima stagione di 13 episodi, perchè se dovesse finire tra quattro puntate sarebbe impossibile capirci qualcosa.
    Comunque io almeno la sufficienza gliel’avrei data, non è stata così male come puntata.

     
    • alessala L'autore dell'articolo

      bè allora secondo me avrebbero dovuto concentrare di più l’attenzione sull’aspetto “tutto sta tornando a posto”, invece che su Lincoln. E’ un titolo di puntata che a mio parere “non appartiene” alla puntata.

       
  • Joy Black

    Le risposte sono arrivate, ma sono confuse e contraddittorie. Devono mettere un po’ d’ordine. Poi c’è la faccenda del tizio con della X che pare che se la siano completamente dimenticata.

    Comunque questo episodio è stato abbastanza gradevole, sinceramente lo preferisco agli ultimi due episodi “de merda, de baci de merda”.

     
    • alessala L'autore dell'articolo

      sarà stato meglio degli altri due sinceramente…ma alcune scelte che sono state fatte mi hanno fatto abbassare il voto notevolmente…

       
  • Penny Lane

    Più che “troppa carne al fuoco” secondo me questa stagione è “tutto fumo e niente arrosto”: la prima metà della stagione è stata totalmente incentrata sulla questione Peter, e tutti avevamo capito dall’inizio che non fosse affatto in un altro universo…hanno tirato per le lunghe la cosa trascurando i casi (unica puntata ai livelli delle scorse stagioni era la 12 Welcome to Westfield); ci hanno propinato la rivelazione dell’osservatore come fosse un colpo di scena (quante risate mi sono fatta quando september spiega a Peter che è riuscito a tornare grazie all’amore…). Dopo di che il nulla assoluto. Per carità, bello Peter e Olivia che tornano insieme ecc, ma l’unica cosa che tiene ancora la trama è Jones con il suo piano di incasinare gli universi…altro che troppa carne al fuoco, non c’è ciccia, sembra che tutta la storia stia tirando per le lunghe col solo scopo di portare a casa il finale. Per quanto stupefacente potrà essere (ma ne dubito fortemente) non riuscirà a compensare una mancanza pressoché totale di materia narrativa.
    Un vero peccato 🙁

     
        • alessala L'autore dell'articolo

          Bè, la prima stagione è indubbiamente un capolavoro. Però non sono tra quelli che pensano che sia andato “tutto secondo i piani”. Lo si nota dalla quarta stagione (ma anche un po’ dalla terza a dire il vero). C’era un piano, all’inizio, ma poi, causa diversi problemi (non ultimo lo sciopero degli sceneggiatori), hanno dovuto cambiare percorso. Io amo tantissimo Lost, ma voglio anche essere “sincero” nei suoi confronti: si vede chiaramente che ci sono stati dei problemi. Il finale l’ho amato tantissimo, ma molte spiegazioni della sesta stagione hanno lasciato molto a desiderare. Parere mio, eh 🙂

           
        • dezzie86

          Sì, sono d’accordo. Lo sciopero ha effettivamente scombussolato quello che avevano in mente. Chissà se ce lo diranno mai! 🙂

           
        • Joy Black

          Era impossibile ideare tutto subito. Hanno sempre detto che avevano in mente il finale quale sarebbe stato poi hanno programmato le tappe nelle varie stagioni. Durante la terza hanno fissato la data di scadenza e da lì hanno pianificato meglio, poi alla durante una stagione decidevano bene o male come si sarebbe svolta la successiva. La sesta stagione è al di sotto del resto, un po’ pasticciata (non parlo delle risposte, ma in generale) , ma aveva il difficilissimo compito di chiudere una delle serie più articolate della storia e non era facile.

           
        • Joy Black

          Fringe invece dalla prima serie mi è sempre sembrata in bilico fra il capolavoro e il disastro. Da un momento all’altro può spiccare il volo, oppure cadere nell’abisso della schifezza.

           
        • Penny Lane

          Personalmente Fringe mi ha catturato dall’inizio per l’incredibile capacità di creare situazioni fantascientifiche che lasciavano davvero a bocca aperta. Mi ricordo quando, finita una puntata, pensavo “questi sono davvero dei geni!”. Il tutto condito con un ottimo cast e discreti effetti speciali. Paradossalmente quello che ha “fregato” la serie è proprio la trama orizzontale: nella prima stagione hanno aperto filoni interessantissimi, poi hanno deciso di concentrarsi sugli universi paralleli (scelta comprensibile ma mal gestita da questa stagione) e sui mutaforma (scelta pessima, non li sopporto più!). Sono affezionata alla serie che comunque rimane godibile, l’abisso della schifezza anche se lo toccasse mi rifiuterei di riconoscerlo 😀 E’ vero però che il calo non è affatto fisiologico, ma figlio di scelte sbagliate degli autori.