BoJack Horseman – 4×01 See Mr. Peanutbutter Run 1


BoJack Horseman – 4x01 See Mr. Peanutbutter RunOrmai dichiaratamente fenomeno globale e apprezzato da pubblico e critica, BoJack Horseman arriva al giro di boa della quarta stagione con sulle spalle la responsabilità di non deludere le altissime aspettative create dai tre anni precedenti, in particolare da una terza stagione che l’ha fatta balzare in cima a tutte le classifiche di pubblico e critica.

Even though I have zero qualifications, I honestly thought I would have been a better governor.

Un compito non facile, specie in un panorama televisivo che nel giro di un anno si è affollato di grandi successi ed esperimenti innovativi che ad ogni passo rischiano di oscurare le serie più mature e, soprattutto, in un panorama sociale che nel corso di un anno è mutato radicalmente, in particolare negli USA, con l’elezione di Trump a fare da grande spartiacque nel clima politico e artistico, quasi come un secondo 11 settembre (Ryan Murphy docet) per l’America liberal e creativa. Pur essendo stata scritta nel 2016 infatti, questa première di BoJack Horseman riflette fortemente il presente: il creatore dello show, Raphael Bob-Waksberg, ha dichiarato* che i risultati elettorali, pur non avendo cambiato nello specifico nulla del percorso narrativo (la notte elettorale si inserisce infatti proprio a metà lavorazione della serie, immediatamente prima del table read dell’episodio 9), gli hanno fatto ripensare alla prospettiva possibile da cui guardare gli eventi centrali di questo primo episodio, ovvero la candidatura a Governatore di Mr. Peanutbutter. Avevamo infatti lasciato l’amabile nemesi di BoJack al culmine della propria popolarità, a seguito dell’incidente degli spaghetti, e lo ritroviamo uomo-immagine di una campagna (diretta dall’ex moglie Katrina) per spodestare l’attuale Governatore Woodchuck Couldchuck Berkowitz e candidarsi al suo posto, ovviamente nella totale assenza di un programma o di qualsiasi linea politica.
BoJack Horseman – 4x01 See Mr. Peanutbutter RunNaturalmente, gli echi della vera campagna presidenziale sono evidenti ed è chiaramente intuibile l’analogia con Trump, specie nella comune e totale incompetenza rispetto al lavoro politico; Mr. Peanutbutter, però, da un punto di vista delle intenzioni non potrebbe essere più distante, focalizzato com’è sulla bontà e felicità di tutti e dunque lontanissimo dalle campagne trumpiane basate su odio, xenofobia e sessismo. Ma è lo stesso Bob-Waksberg a spiegare come questa storyline abbia assunto prospettive opposte di significato alla luce dei risultati dell’elezione: improvvisamente, l’idea di un incompetente totale che si candida a una carica pubblica – che già era passata dall’essere surreale all’essere assolutamente plausibile – assumeva un significato totalmente diverso, specialmente considerando la possibilità che potesse davvero, anche nella realtà, vincere.

For the sake of fairness, we’ve brought on two experts with opposite opinions, who will now have equal time to just say those opinions, because that’s what news is.

Alla luce di una possibile vittoria, la bontà e l’innocenza di Mr. Peanutbutter sono davvero meno pericolose della rabbia di Trump? Nel momento in cui un candidato non conosce nulla di politica, il fatto che abbia buone intenzioni può davvero essere considerato un fattore decisivo, oppure è un dettaglio ininfluente? Domande come questa, che in Italia ci poniamo fin dall’ascesa dei movimenti “popolari”, sono oggi all’ordine del giorno anche per i liberal americani, costretti a fare i conti con la realtà di un paese che ha scelto in maniera imprevedibile, ma che non può certo essere liquidato soltanto come una massa di ignoranti razzisti in preda alla paura. Questo primo episodio di BoJack Horseman  apre quindi con una linea narrativa (che sarà probabilmente centrale, almeno nella prima parte della stagione) in grado di sollevare domande complesse sulla contemporaneità e ricca di spunti critici nei confronti dell’intera macchina elettorale americana e di riflesso dell’intera società.
BoJack Horseman – 4x01 See Mr. Peanutbutter RunLa puntualissima capacità satirica con cui lo show, nel passato, ha messo in scena il mondo dello spettacolo hollywoodiano riesce ad adattarsi brillantemente e senza sbavature ad una prospettiva più ampia che abbraccia i media in senso più generale e la politica. Il senso di vuoto, mancanza di importanza e tragica assenza di sostanza che BoJack Horseman riesce a trasmettere quando racconta di Hollywood è lo stesso che ci assale quando vediamo l’esposizione mediatica di Mr. Peanutbutter e assistiamo alla parabola discendente (molto clintoniana) che porta alla rassegnazione del vero politico, Woodchuck, a vedere ignorato il proprio brillante piano per far fronte alla siccità in favore di una gara di sci. Perché nel mondo di BoJack Horseman (e anche nel nostro) è evidente ormai quanto non sia davvero importante ciò che un candidato dice e sa fare, quanto il suo carisma e la capacità di farsi amare dai suoi elettori, ma anche la storia che i media decidono di costruire su di lui.

You told me you needed me in your life! So how do you think that makes me feel?

È proprio Diane, moglie di Mr. Peanutbutter, a riflettere lo spaesamento sempre più forte dell’America liberal di fronte al realizzarsi delle aspirazioni del marito, attraverso una serie di telefonate – sempre più sincere e sempre più disperate col procedere dell’episodio – al grande assente di questo inizio di stagione, ovvero il protagonista BoJack Horseman. La première si apre con un inside joke che si rivelerà profetico: la produzione di Horsin’ Around che decide di realizzare “the show about the horse, but this time without the horse” dando involontariamente il via alla carriera di Mr. Peanutbutter, nonché alla sua serie infinita di colpi di fortuna dettati dal fato benevolo. Coerentemente, nel corso dell’episodio, scopriamo che nello show reale sta succedendo la stessa cosa e abbiamo di fronte il primo esempio di BoJack senza BoJack.
BoJack Horseman – 4x01 See Mr. Peanutbutter RunÈ costantemente presente nei pensieri di Diane (anche in questo caso incarnazione dello spettatore), ma nessuno sa dove sia scappato dopo la morte di Sarah Lynn; sappiamo solo che la stessa Hollywoo che è stata motore occulto della tragedia medita di farne un film e sta cercando qualcuno per interpretarlo.
Per il resto, la vita di tutti gli altri personaggi sembra scorrere piuttosto serenamente in sua assenza, con le storyline e i protagonisti che non si intersecano nemmeno un attimo con questo elefante narrativo nella stanza, dimostrando la capacità e la volontà dello show di farsi racconto più corale, forte di una serie di caratteri ormai assolutamente in grado di esistere e interessare lo spettatore anche senza interagire col protagonista principale. Un’assenza probabilmente temporanea, ma che gioca un ruolo di grande importanza e risulta perfetta all’interno dell’episodio: da una parte esaspera il dramma e la solitudine del protagonista, dall’altra è in grado di evidenziare ulteriormente l’isolamento di Diane all’interno del grande circo demenzial-elettorale che la circonda.

Per la quarta volta, la stagione di BoJack Horseman inizia sotto i migliori auspici, senza perdere un briciolo della propria ironia caustica ma ampliando la propria visione narrativa e facendosi più complessa. La maggiore attenzione dedicata ai singoli personaggi data da un racconto più corale potrebbe essere una maniera ottimale di far maturare lo show, mentre l’allargamento del contesto satirico dal mondo dello spettacolo alla società tout court sembra essere ben più di questo: non soltanto volontà di crescere ma anche manifestazione di un’urgenza artistica e civile che potrebbe essere la cifra comune di molte delle produzioni americane dei prossimi 3 anni e mezzo.

Voto: 8

Nota:

BoJack Horseman – 4x01 See Mr. Peanutbutter Run*“The idea that this fun, lovable dog would get any political traction makes a lot more sense to me than Donald Trump being successful in politics, and it speaks to a very depressing part of our politics right now. We have this president who got elected, for many people, because of spite, because he said things that bothered other people.  (…) And that was enough for these people to say, we want this guy who has zero experience, doesn’t know how politics works, doesn’t know how government works, doesn’t know the Constitution, doesn’t know really any of our laws, doesn’t know anything about foreign relations, I’m willing to put this guy in the chair because he makes people I don’t like angry. (…) You see it over and over again, with Schwarzenegger, with Jesse Ventura, with George W. Bush. You think think, oh, these guys are suckers, what idiots. And then it’s like, no, they have charisma, they’re connecting. Even though they know nothing about what they’re talking about, I think their charisma is very powerful. (…) I don’t imagine my show is necessarily going to change anyone’s mind in any direction, but I would like to think maybe we’re starting some conversations with some people. I would hope that people watching this season would think, ‘When the real Mr. Peanutbutter runs in real life, maybe I won’t vote for him. But again, he’s better than a lot of other alternatives we’re presented with, there are worse people who could hold public office than Mr. Peanutbutter.”
(Raphael Bob-Waksberg, in un’intervista a Matt Wilstein – The Daily Beast)

 

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Informazioni su Eugenia Fattori

Bolognese di nascita - ma non chiedete l'età a una signora - è fanatica di scrittura e di cinema fin dalla culla, quindi era destino che scoprisse le serie tv e cercasse di unire le sue due grandi passioni. Inspiegabilmente (dato che tende a non portare mai scarpe e a non ricordarsi neanche le tabelline) è finita a lavorare nella moda e nei social media, ma Seriangolo è dove si sente davvero a casa.


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Un commento su “BoJack Horseman – 4×01 See Mr. Peanutbutter Run

  • Michele

    Bentornato Bojack!
    Ci eri mancato 🙂

    E oltre all’ottima recensione, vorrei far notare anche una chicca: l’unica volta in cui sentiamo la sua voce è tramite la segreteria telefonica che risponde: “Sono Bojack Horseback – ehm- Horseman” 😀