Con l’ottavo episodio è giunta al termine l’attesissima prima stagione di The Mandalorian. La serie creata da Jon Favreau si chiude con un ottimo episodio che mantiene l’altissima qualità produttiva e di scrittura vista nella precedente puntata – che può essere vista come la prima parte di questo finale -, e getta le basi per il futuro della show che tornerà su Disney+ nell’autunno del 2020.
Il cliffhanger di “The Reckoning” ci aveva lasciati con baby Yoda in mano agli Imperiali e Kuill morto nel tentativo di salvare la creatura. Era lecito aspettarsi un inizio all’insegna dell’azione; invece, con il cambio di regia che questa volta spetta al grande Taika Waititi – che presta anche la voce a IG-11 -, l’episodio si apre con uno dei momenti più divertenti della serie, con protagonisti due stormtrooper (interpretati da Jason Sudeikis e Adam Pally) in una gag che fa l’occhiolino allo spettatore mettendo al centro la terribile mira delle truppe imperiali. Per quanto esilarante sia questo momento, il destino dei due è la giusta ricompensa per chi si accanisce contro baby Yoda.
Il resto della puntata è un mix perfetto tra azione e rivelazioni sul passato dei personaggi, che danno risposta ad alcuni dei misteri più importanti della stagione. Assistiamo finalmente alla versione completa del flashback di Mando, e scopriamo che a salvarlo non è stato – per fortuna – un volto noto, ma un mandaloriano. Non dovrebbe essere una sorpresa eccessiva, ma vedere la reazione di Mando ci permette di capire a fondo la sua dedizione per chi lo ha salvato da morte certa. L’aspetto interessante di questi mandaloriani che arrivano in soccorso è il simbolo che hanno sulle loro armature: si tratta dello Shriek-hawk, appartenente al clan Vizsla, che si ricollega al grande colpo di scena del finale di puntata e di cui parleremo più avanti.
Dopo una breve ma notevole introduzione nel precedente episodio, anche Moff Gideon ottiene lo spazio che si merita. Grazie anche a Giancarlo Esposito, che di interpretazioni di villain se ne intende, l’imperiale ha bisogno di poche frasi per confermarsi come uno degli antagonisti più interessanti della galassia di Star Wars, anche se non ci viene svelato il fine della sua caccia a baby Yoda. Oltre a sapere tutto di tutti – ci rivela che Cara è di Alderaan e il nome di Mando, Din Djarin – ha anche un forte legame con Mandalore. Agente dei servizi segreti imperiali, era sul pianeta dei mandaloriani durante la Grande Purga di cui si è tanto parlato in questa stagione, ed è il motivo per cui conosce la vera identità di Mando.
Questo collegamento rende ancora più interessante la rivalità tra le due figure, soprattutto se consideriamo il ruolo attivo avuto da Gideon nello sterminio del popolo di Mando. Inoltre c’è la possibilità di rivedere il personaggio di Giancarlo Esposito nell’imminente settima stagione di The Clone Wars – in arrivo a Febbraio sempre su Disney+ – dove verrà dedicato molto spazio all’assedio di Mandalore, avvenuto a cavallo degli eventi del famoso Ordine 66. Con Filoni in qualità di braccio destro di Favreau nel corso della lavorazione di The Mandalorian, sembra quasi inevitabile che le varie serie, sia live-action che non, diventino sempre più interconnesse, permettendo così alla miriade di personaggi che popolano la galassia di apparire un po’ ovunque, come si è già visto con Saw Gerrera, comparso al cinema, nelle serie animate, e anche nel recente videogioco Jedi: Fallen Order.
La puntata eccelle anche sul fronte dell’azione: l’arrivo di IG-11 in città e lo scontro finale tra Mando e Moff Gideon sul TIE fighter sono tra i momenti più memorabili della prima stagione e la dimostrazione del grande lavoro che è stato fatto sia durante le riprese che in fase di post-produzione per portare sul piccolo schermo The Mandalorian. Parlando di azione, non si può non menzionare il ritorno dell’Armiere, al centro di una delle scene di combattimento più esaltanti della puntata. Oltre a mettere al tappeto una serie di stormtrooper, la sua presenza è importante per chiarire il destino dei mandaloriani dopo l’intervento in soccorso di Mando alla fine di “The Sin”. Il cumulo di caschi e armature nel loro nascondiglio segreto è un momento di forte impatto per Mando e ci ricorda quanto sia a rischio la sopravvivenza del loro credo. È qui che il legame tra Mando e baby Yoda diventa indissolubile: il signet del Mudhorn sancisce la nascita di un nuovo clan, e Din Djarin accetta il suo ruolo di padre.
The Mandalorian ha sempre preferito percorrere una narrazione semplice, in linea con le fonti di ispirazione western, una scelta che ha però dato spazio a piccoli momenti che hanno permesso a Mando di intraprendere un percorso di crescita molto definito. È emblematico nel suo cammino il cambiamento che si è visto nel rapporto con i droidi, passando dall’odio profondo della prima puntata alla tristezza di questo finale quando IG-11 si sta per sacrificare. Queste scene sono il risultato della grande attenzione posta su Mando/Din in fase di scrittura e che permettono alla serie di arrivare alla seconda stagione con un cast di personaggi a cui lo spettatore non può non affezionarsi.
L’argomento che ci terrà occupati fino all’anno prossimo riguarda la spada impugnata da Moff Gideon negli ultimi istanti dell’episodio. Si tratta della Darksaber, un’arma mandaloriana già vista in Rebels e Clone Wars. Appartenuta a Tarre Vizsla, il primo Jedi proveniente da Mandalore, e tornata in possesso dei Vizsla dopo la guerra contro i guardiani della Repubblica, ha visto diversi proprietari nel corso delle serie animate, tra cui Pre Vizsla (doppiato da Jon Favreau), Darth Maul e Sabine Wren. Chiunque ne sia in possesso – la si ottiene sfidando a duello il proprietario precedente – viene visto come il leader dei mandaloriani. L’ultima ad averla impugnata è stata Bo-Katan nell’ultima stagione di Rebels, quando i mandaloriani sembravano pronti a ribellarsi all’occupazione imperiale. È sempre più chiaro, però, che questa rivoluzione abbia portato alla quasi totale estinzione dei mandaloriani e che Moff Gideon abbia preso la spada in questo periodo.
Il fatto che la Darksaber sia storicamente legata ai Vizsla, lo stesso clan che ha salvato e adottato Mando quando era bambino, potrebbe essere un indizio importante sul destino del protagonista della serie. Possiamo infatti pensare che, nel momento in cui scoprirà che l’arma del suo credo è nelle mani di Moff Gideon, inizierà un cammino che lo porterà a essere il nuovo leader dei mandaloriani. Questo viaggio dell’eroe unito alla ricerca del pianeta natale di baby Yoda sono le basi su cui proseguirà la prossima stagione di The Mandalorian, una premessa sicuramente interessante e ricca di potenziale che permetterà di esplorare ulteriormente la galassia e conoscere qualcosa di più sulle culture che la popolano, oltre a capire meglio gli eventi tra Episodio VI e Episodio VII.
A parte un netto calo nella parte centrale con “The Gunslinger” e “The Prisoner”, The Mandalorian ha chiuso una prima stagione di altissimo livello, capace di introdurre dei personaggi già amatissimi dai fan – soprattutto baby Yoda – che dimostrano che Star Wars ha molto da raccontare oltre alle vicende degli Skywalker. Ora che la saga principale dei film è giunta al termine, Disney+ sarà sempre più la casa per tutto quello che riguarda la galassia lontana lontana, e la speranza è che con l’aggiunta di nuove voci si possa esplorare a fondo il potenziale di un franchise che è rimasto legato per troppo tempo alla trilogia originale e che principalmente nelle serie – ma anche nei videogiochi – è riuscito a distaccarsi dall’ostacolo della nostalgia per raccontare qualcosa di nuovo.
Voto 1×08: 9
Voto Stagione: 8 ½
Complimenti per la recensione, condivido in tutto. Una serie non senza le sue piccole pecche e inconsistenze qua e là ma che è riuscita assolutamente a farle passare in secondo piano dandoci tanto puro, gioioso divertimento e risvegliando l’amore per la galassia lontana lontana.
Solo un piccolo dubbio: tu associ lo Shriek-Hawk al clan Viszla, ma non è più plausibile che Mando sia stato invece salvato dalla Death Watch, che ne è diciamo una derivazione ma non la stessa cosa? Questo è il riferimento che ho trovato più diffuso, a partire da Wookiepedia.
Ciao, Ters. Innazitutto grazie mille. 🙂 Quello che dici è vero e viene chiaramente salvato dalla Death Watch. È stato un errore da parte mia e ho sicuramente generalizzato un po’ senza fare le dovute distinzioni.
Che la Forza Creativa di Rogue One sia con noi!