The Mandalorian – 1×02/03 The Child & The Sin 1


The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinCon il primo episodio di The Mandalorian, Jon Favreau ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio nella galassia di Star Wars. Le atmosfere che richiamano la trilogia originale, il protagonista Mando e, sopratutto, baby Yoda, hanno messo tutti d’accordo. Un’impresa per niente semplice, considerando che il fandom di Star Wars è tra i più difficili da accontentare, e le ottime sensazioni della prima puntata vengono confermate nei due capitoli successivi.

Chapter 2 – The Child

“The Child” abbraccia fin dai primi minuti l’anima western di The Mandalorian, e lo scontro tra Mando e i Jawa sul Sandcrawler è un chiaro riferimento agli assalti al treno tipici del genere. L’ottima regia di Rick Famuyiwa mette in piedi una sequenza avvincente dove Mando, nonostante sia stato presentato dal Cliente come il migliore cacciatore di taglie del parsec, viene messo in seria difficoltà e infine sconfitto dai Jawa. Si tratta di una scelta narrativa che ci allontana dall’immagine di invincibilità dei mandaloriani e rende più umano il protagonista.

In quest’ottica, Mando è sicuramente penalizzato dal volto costantemente coperto; per alcuni è il grande limite della serie, ma la decisione di Favreau si sta rivelando sorprendentemente azzeccata, oltre ad essere un elemento importante nel definire la personalità e il  passato di Mando. Molto del merito è anche di Pedro Pascal, che con un’interpretazione quasi esclusivamente incentrata sulla fisicità, riesce a trasmettere un ampio range di emozioni che danno spessore al personaggio e lo rendono molto di più di un semplice cacciatore di taglie con una bella armatura.

The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinUn altro dei punti di forza di  “Chapter 2” è il rapporto che Mando ha con Kuiil (la voce è di Nick Nolte). Già nell’episodio precedente si era notato un certo feeling con l’ugnaught. Qui prosegue la loro collaborazione e Kuiil diventa la voce della ragione nelle trattative tra Jawa – che per la prima volta vediamo lontano da Tatooine – e Mando per riottenere le parti rubate della Razor Crest. Nel finale di puntata, il loro breve rapporto di lavoro si conclude con una frase dal forte sapore western – “Grazie per aver portato pace nella mia valle” -, che si abbina perfettamente all’inquadratura dei due sull’uscio della Razor Crest e che ricorda l’immagine iconica di John Wayne in Sentieri Selvaggi. È un peccato che Kuiil non accetti l’offerta di Mando, ma la speranza è che questo sia stato un assaggio di un’amicizia che verrà sviluppata nei prossimi capitoli.

Lì dove The Mandalorian raggiunge i picchi più alti è senza ombra di dubbio tutto quello che ruota attorno a baby Yoda. Da quando è apparso nel finale di “Chapter 1”, la rete si è scatenata in teorie e soprattutto gif e meme che lo ritraggono. Una vera star a cui sono bastati pochi secondi per far breccia nel cuore dei fan. Per citare le parole di Werner Herzog, “It’s heartbreakingly beautiful”. Tenerezza a parte, l’introduzione di questo personaggio è tra le trovate più interessanti nella narrazione di Star Wars degli ultimi anni, dopo oltre quattro decenni di storie in cui non sono stati rivelati né il nome né il pianeta di origine della specie. Lucas ha sempre preferito lasciare un alone di mistero, ma forse The Mandalorian ci permetterà finalmente di ottenere qualche informazione in più.

Che baby Yoda fosse un Force user non è una sorpresa; gli altri due esponenti della sua specie apparsi nei film, Yoda e Yaddle, erano entrambi Jedi. Oltre all’affinità con la Forza, un altro aspetto che lo rende molto interessante è l’età. Secondo quanto detto nel precedente episodio, baby Yoda dovrebbe avere cinquant’anni, il che collocherebbe la sua data di nascita all’incirca nello stesso anno di Anakin Skywalker. Potrebbe essere una semplice coincidenza, ma il fatto che sia un coetaneo del Prescelto è un dettaglio che non si può trascurare e che potrebbe avere grandi ripercussioni nel proseguo della storia, e non sono in  pochi a pensare a un possibile legame con The Rise of Skywalker

The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinLo stupore di Mando nel vedere baby Yoda usare la Forza e l’incapacità nello spiegare a Kuiil quello che è successo ci possono sembrare strani, ma bisogna ricordare che buona parte della galassia non ha mai avuto contatti con i Jedi. L’Impero ha portato avanti una campagna fortissima per eliminarne ogni traccia, e qualcuno come Mando, che probabilmente è cresciuto lontano dai pianeti centrali, non ha mai sentito parlare della Forza. Basti pensare alle reazioni di Han Solo in Episodio IV o Rey in Episodio VII (“The Jedi were real?”) che ci mostrano come in pochi decenni quello che riguarda la Forza sia sparito dalle culture che popolano la galassia. La musica di Ludwig Görranson rafforza il senso di spaesamento di Mando; invece di seguire la via più semplice usando il tema della Forza quando baby Yoda entra in azione, si distacca dai suoni a cui siamo abituati e ci ricorda che The Mandalorian è una storia con un punto di vista diverso. 

Non è ancora chiaro perché Il Cliente voglia baby Yoda, ma un piccolo dettaglio presente sulla divisa del dottor Pershing individuato da un utente di Twitter lo collega ai clonatori di Kamino. L’idea che le fazioni rimanenti dell’Impero vogliano usare una creatura forte nella Forza per riprendere il controllo della galassia è in linea con molti altri racconti visti in Legends, e se c’è una cosa che soprattutto Filoni ha fatto in Rebels, è stata proprio riprendere aspetti molto amati dai fan di quel gruppo di storie per riproporli nel nuovo canon sotto la gestione Disney.

Chapter 3 – The Sin

Se “The Child” è stata una puntata con meno esposizione e più azione, “The Sin” bilancia in maniera più equilibrata le due cose, dividendo sostanzialmente l’episodio in due blocchi con al centro il rapporto tra Mando e baby Yoda.  Dopo aver visto il protagonista nelle vesti di cacciatore di taglie pronto a tutto pur di portare a compimento la missione, lo troviamo scosso dall’arrivo della piccola creatura verde nella sua vita. Quando il dottor Pershing porta via baby Yoda, Mando è chiaramente sommerso dai sensi di colpa, ed è emblematica la domanda al Cliente in cui chiede che cosa faranno con il bambino ora che è finito nelle loro mani; un comportamento che va contro le regole della gilda dei cacciatori di taglie e che ci mostra il conflitto interiore di Mando. 

The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinLa scena nel covo dei mandaloriani, che riprende pari passo il linguaggio visivo della sua introduzione, ci dà alcuni indizi per capire meglio come la cultura mandaloriana sia arrivata a questo punto dopo la fine dell’Impero. Quando e come la Grande Purga sia avvenuta non è ancora chiaro; sicuramente è un evento recente e successivo a Rebels, dove i mandaloriani sono sì in conflitto con l’Impero ma non prossimi all’estinzione. Una possibilità è l’operazione Cinder, introdotta per la prima volta nel videogioco Battlefront II, in cui nei giorni successivi alla sconfitta di Endor l’Impero attacca una serie di pianeti con l’obiettivo di distruggerli (tra questi c’è anche Naboo). Mandalore potrebbe essere uno di questi obiettivi e tra quelli che ne hanno pagato di più le conseguenze, anche perché difficilmente avrebbero ottenuto aiuto dalle forze della Ribellione/Nuova Repubblica. Dopotutto, Mando vede la Nuova Repubblica come uno “scherzo”, e questo potrebbe essere un piccolo indizio che supporta questa teoria. 

Se per Mando il camtono di Beskar rappresenta la possibilità di avvicinarsi sempre di più al raggiungimento della sua identità di mandaloriano, per Paz Vizla, il mandaloriano gigante, lavorare per l’Impero è un’azione disonorevole visto che sono proprio loro ad aver causato la quasi totale estinzione del loro popolo. È proprio durante questa scena che emerge l’importanza del volto perennemente coperto: è una scelta voluta, una decisione che rappresenta il desiderio di protezione in una galassia che li perseguita e toglierlo sarebbe un’offesa. I mandaloriani vogliono rimettere in piedi la loro cultura, ma è un processo lungo e difficoltoso che passa anche da scelte di questo tipo che richiedono sacrificio e che danno anche la sensazione di un popolo che sta attraversando un grave lutto. 

Durante la lavorazione dei nuovi pezzi dell’armatura di Mando, vediamo alcune immagini in più della battaglia che ha segnato la sua infanzia, che con molta probabilità è avvenuta durante le Guerre dei Cloni. La presenza delle armate dei Separatisti conferma la teoria che circola già dal primo episodio che il suo odio per i droidi derivi proprio da questo evento. Probabilmente nelle prossime puntate vedremo altri dettagli, e forse questo ci permetterà di assistere all’intervento di qualche volto noto – Obi-Wan? – in difesa del giovane Mando.

Questi ricordi tracciano delle similitudini tra il protagonista e baby Yoda, entrambi strappati alle loro famiglie in giovane età e costretti a confrontarsi con una galassia ostile e senza protezione. Mentre l’armatura viene forgiata, anche il passato di Mando diventa sempre più parte integrante del suo DNA. Per seguire uno stile di vita come il suo è evidente che in molte situazioni sia stato necessario creare un distacco da queste emozioni, ma ora che la sua identità si fa piano piano sempre più definita, questi ricordi stanno tornando a galla. Sorge anche spontaneo chiedersi se Mando sia effettivamente nato su Mandalore o se la questione “trovatello” indichi che, proprio in seguito agli eventi dei flashback, sia stato adottato e che adesso stia percorrendo un cammino che lo porterà a diventare uno di loro a tutti gli effetti. 

The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinIl punto di arrivo è prevedibile: Mando alla fine torna indietro per salvare baby Yoda, ma questo non sminuisce il lavoro fatto sul personaggio, soprattutto se pensiamo alle conseguenze che queste azioni hanno su di lui e la sua comunità. Prima di entrare in azione, il mandaloriano spia il covo degli Imperiali, dove il Cliente e il dottor Pershing accrescono con poche frasi il mistero che circonda baby Yoda. L’obiettivo è estrarre qualcosa dalla piccola creatura – forse i Midi-chlorian? – ma non è però ancora chiaro chi abbia commissionato la missione; un personaggio misterioso che sarà con ogni probabilità il grande villain della stagione.

Per qualche motivo il Cliente vuole che baby Yoda venga ucciso, e questo riapre una discussione attorno a uno degli aspetti finora più confusi. Che ci fossero più pedine in gioco per la cattura della creatura ci viene confermato in questa puntata proprio dal Cliente, ma non si capisce perché Mando avesse degli ordini diversi da IG-11 che invece doveva farlo fuori. Se fino alla puntata precedente si poteva pensare che ci fossero più mandanti, in “The Sin” questa teoria viene ridimensionata e l’unico committente risulta essere il Cliente. Quest’ultimo però non sembra voler seguire gli ordini di chi sta sopra di lui, e solo grazie al dottor Pershing baby Yoda non viene ucciso. È un conflitto interessante che dà spessore al personaggio di Werner Herzog ma che si perde proprio per questa piccola imprecisione attorno agli ordini differenti ricevuti dai vari cacciatori di taglie. Forse nelle prossime puntate verrà fatta più chiarezza, o forse è semplicemente un’imprecisione che non troverà mai risposta. 

Il salvataggio di baby Yoda con Mando in modalità supermandaloriano è un’altra grande sequenza di The Mandalorian. Deborah Chow – la prima regista a dirigere un prodotto di Star Wars live-action e che girerà anche la serie su Obi-Wan – ha dichiarato in un’intervista di essersi ispirata ai film action di Hong Kong per la messa in scena, e il risultato sono dieci minuti di pura azione tra stealth e sparatorie. C’è anche un momento che ricorda il finale di John Wick: Chapter 2, con tutti i sistemi di tracciamento – non è ancora chiaro come funzionino – dei cacciatori di taglie che si accendono contemporaneamente. L’arrivo degli altri mandaloriani per aiutare Mando e baby Yoda a scappare, oltre a essere una scena di grande impatto visivo, ha delle forti ripercussioni sulla comunità.

In Solo c’è una bellissima scena in cui Han traduce una frase di Chewbacca e non sa se ha appena detto “tribù o famiglia”. “What’s the difference?”, risponde Beckett, e questo piccolo scambio si applica alla perfezione a questa puntata e al mondo di Star Wars.  Nei film i mandaloriani sono sempre apparsi come figure solitarie, ma qui questo concetto viene ribaltato. Dopo la Grande Purga il senso di appartenenza e di famiglia va oltre il legame sanguigno. Ora che si sono rivelati in gruppo sono costretti a fuggire e cercare un nuovo nascondiglio, ma questa scena ci dimostra l’unità di un popolo che ha perso tutto e che, nonostante alcuni conflitti interni, non può permettersi di perdere quel senso di famiglia e unione che è l’unica arma di sopravvivenza a disposizione. 

The Mandalorian - 1x02/03 The Child & The SinSul fronte easter egg, Jon Favreau e David Filoni continuano a regalarci delle piccole perle. Dopo i riferimenti all’Holiday Special e a Ewoks: The Battle for Endor  con il Life Day e i Blurrg, in “The Sin” viene svelato uno dei più grandi misteri fatti emergere dai fan. Si tratta del camtono, un oggetto apparso brevemente in Episodio V e che ricorda – anche perché lo era – una macchina per gelati. Si vede per pochissimi istanti, ma quei pochi fotogrammi sono bastati a stimolare l’immaginazione dei fan. Qui potete leggere l’intera storia, che ha portato una comparsa dall’anonimato a diventare un personaggio con un nome – Willrow Hood – e addirittura una action figure.

L’altro easter egg importante è il mandaloriano che tenta di togliere l’elmo a Mando: oltre a essere interpretato da Tait Fletcher, che abbiamo già visto nel primo episodio, la voce è di Jon Favreau. Non è la prima volta che il creatore della serie interpreta qualcuno nella galassia di Star Wars. L’aspetto curioso è che questo mandaloriano si chiama Paz Vizla, un cognome simile a quello di Pre Viszla – che è un altro easter egg per gli addetti ai lavori – di The Clone Wars, altro abitante di Mandalore sempre con la voce di Favreau. C’è una differenza di una lettera nei cognomi, ma anche in questo caso ci sono troppi punti in comune per non pensare a un legame di parentela. 

“The Child” e “The Sin” chiudono un arco di tre episodi che rappresenta l’atto iniziale della storia di Mando. La prima puntata dimostra come la serie potrebbe funzionare anche con episodi autoconclusivi, mentre la seconda rafforza il rapporto tra Mando e baby Yoda e getta le basi per una delle coppie più avvincenti del piccolo schermo. Con i due protagonisti in pericolo e inseguiti da  imperiali e cacciatori di taglie, la serie può solo migliorare. The Mandalorian continua a crescere, svelando piano piano tutto il suo potenziale e dimostrando che Favreau è la persona giusta per lanciare Star Wars su Disney+.

Voto 1×02: 8+
Voto 1×03: 8 ½ 

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Un commento su “The Mandalorian – 1×02/03 The Child & The Sin

  • Alessia89

    Il clamore intorno a Baby Yoda ha messo in secondo piano il gran lavoro che Pedro Pascal ha fatto col suo personaggio. Nonostante il volto coperto, si riesce a percepire cosa sta provando il personaggio in quel momento, e questa è una delle cose che mi sono piaciute di più fino a ora. I have spoken.