Dopo due episodi ben strutturati e atipici, House ritorna alle origini e lo fa alla grande. “Man of House” ci ricorda perché abbiamo seguito la serie per 8 stagioni. Non sono gli episodi non ordinari come i precedenti ad averla resa un vero fenomeno mondiale (sebbene fossero una necessaria boccata d’ossigeno dopo una prima metà di stagione sottotono), bensì l’originale natura da cui è nata la serie.
Ritroviamo le origini in questo episodio, con i giusti ingredienti: un caso interessante con risvolti morali, la competitività del team e un subplot divertente con Wilson, che torna finalmente a fare la spalla di House.
Il caso
Uomini e donne (ogni riferimento a programmi televisivi di cattivo gusto è puramente casuale): due universi paralleli che si attraggono. I rapporti sentimentali burrascosi sono esperienza comune, tanto che un rapporto privo di litigi dovuti alla divisione dei ruoli (spesso iniqua e non più al passo con i tempi) è probabilmente una rara eccezione. Siamo animali razionali, qualcuno disse, ma pur sempre animali, e come tali governati da istinti biologicamente determinati da vari fattori, tra i quali gli ormoni.
Il nostro paziente, “illuminato” da un calcio nelle parti basse, da coach aziendale senza scrupoli, maschio alfa fiero di esserlo, si ritrova ad essere un terapista di coppia che parla di sentimenti, di come gli uomini dovrebbero scoprire la parte femminile che è in loro per poter giungere a compromessi con le proprie consorti; scopre la felicità di coppia e la serenità di vita, ma si ritrova annullata quasi ogni traccia di mascolinità che è in lui. Sentimenti e compromessi sono spauracchi spesso temuti dall’uomo comune, perché, quando li si sente pronunciare da una donna, nella maggior parte dei casi non è mai buon segno. Il caso, nella sua rilevanza morale, è risolto già nei primi minuti. Sul resto della diagnosi non c’è bisogno di particolari commenti (“Kick in the nuts is kick in the nuts”). Il tema viene trattato seguendo una linea di demarcazione evidentemente troppo netta tra i due opposti, e arriva al punto con una facile morale tendente al femminismo, quello brutto però. Sostenere che l’unico modo per far “rinsavire” un uomo affetto da virilità acuta sia un pericoloso abbassamento del livello di testosterone è probabilmente molto svilente per la categoria maschile e sicuramente scoraggiante per quella femminile: vai a dire a una donna che i suoi tentativi di far capire al partner le proprie esigenze sono del tutto inutili! Della serie: donne, se non vi potete permettere una buona terapia di coppia e vi siete stancate di urlare come pazze perché il vostro rapporto è in serio pericolo a causa della sua eccessiva virilità, un colpo ben assestato nelle parti basse potrebbe essere la soluzione che cercavate! Con questo non intendo dire che gli sceneggiatori intendessero propinarci una morale così idiota, anzi. L’estremizzazione del tema è spesso una condizione necessaria per renderlo interessante e permette di far emergere comunque i tratti salienti.
Da notare l’atteggiamento di House nei confronti di questa parte del caso: a differenza di come siamo sempre stati abituati, il cinico Greg questa volta dedica poche delle sue energie per smontare la fiaba illusoria in cui vive il paziente, probabilmente proprio perché la soluzione è così semplice, medicalmente parlando, da non meritare il suo vivo interesse.
Il team
Torniamo invece alle vecchie e sane abitudini sul fronte squadra. House trova il modo di mettere un po’ di pepe tra i suoi cari adepti decidendo di voler assegnare a uno di loro il ruolo un tempo ricoperto da Foreman, quello di responsabile della squadra. Questo inevitabilmente alimenta la competitività e si presenta come un buon gancio per dare spessore a personaggi finora avvolti da una nebbiolina di indefinitezza.
Park e Adams sono apparentemente le più agguerrite ed entrambe hanno i loro buoni motivi per volere l’incarico. Viene fuori la cattiveria che le donne sono capaci di usare tra loro, quasi sempre a causa di invidie e competizioni perenni. Park si sente minacciata dalla sfrontatezza con cui la collega sottolinea il suo punto di forza e finalmente, da pallida imitazione di Cameron, Adams tira fuori una caratteristica propria, ammettendo candidamente di non avere alcun problema nell’usare la propria sensualità per ottenere qualcosa anche sul piano professionale; la risposta tagliente di Park merita un quote senza bisogno di aggiungere altro: “with an argument like that, maybe you just drop down to your knees and…I mean, unless it doesn’t sound like your strenght”.
Anche Chase non è da meno: sebbene da buon veterano si renda perfettamente conto che quell’incarico significherà avere più problemi che altro, si lancia comunque nella competizione, come la sua natura da medico gli impone di fare, non appena sente l’appetibilità che ha suscitato per gli altri.
Il posto alla fine è andato a Taub, l’unico che ha dimostrato disinteresse e che si è tirato fuori dalla corsa; oppure, più probabilmente, quello che ha scelto la tattica di gioco vincente lasciando gli altri a scannarsi. Ha dimostrato maturità concentrandosi sul caso e rivelandosi determinante per la sua risoluzione.
Dominika
La trama relativa al ritorno dell’avvenente Karolina Wydra in veste di fake wife di House è senza dubbio la parte più riuscita della puntata. Dominika è apparsa per la prima volta nell’episodio 17 della scorsa stagione, un momento estremamente fragile per House: dopo la parentesi felice con la Cuddy, Greg è sprofondato in un pericoloso abisso dal quale ha faticato molto ad uscire. In quella circostanza il matrimonio farsa rappresentava la sepoltura definitiva della speranza di essere felice conducendo una vita normale. Dominika torna in un momento molto diverso per House, che nel frattempo è stato in carcere ed è riuscito a tornare alla sua vecchia vita e al suo vecchio sé, rimettendo in piedi il muro che la Cuddy era riuscita a scalfire. Al di là del muro però c’è un uomo fragile, capace di amare e bisognoso di relazionarsi.
Mentire all’ispettore governativo per far ottenere la green card a Dominika mette House in grande pericolo: secondo voi bastano davvero 30.000 dollari per compensare il rischio di tornare in prigione? Insomma, uno come House non ha problemi di soldi… Dall’inizio si capisce che Greg aiuta la sua bella mogliettina per qualcosa di più del denaro, e ne abbiamo la prova quando rifiuta il consiglio di Wilson che gli avrebbe permesso di salvarsi davanti al governo, ma avrebbe condannato Dominika all’espulsione. Ora House avrà per almeno 6 mesi una bella donna che pratica danza aerobica in soggiorno: è diventato l’uomo di casa, una casa accogliente col caminetto acceso, e il sorriso quando entra e vede la donna ballare è esplicativo.
Forse gli sceneggiatori ci vogliono regalare un finale positivo, forse c’è ancora una speranza per Gregory di essere sì infelice, ma almeno come tutti gli altri, direbbe lui. Voglio talmente bene ad House che mi auguro di vedere un finale del genere. Ma è ancora presto per dirlo.
Voto: 8
Quoto tutto,dalla bella competizione del team alla storyline di Dominika. Io però ho avuto una idea diversa sul finale di questa puntata; non so perchè ma più che house innamorato (o cmq felice) e accompagnato a Dominika e che sembra aver trovato la serenità di una “famiglia” tradizionale, ho come avuto l’impressione che sia Dominika quella follemente innamorata del nostro Gregory e che faccia di tutto per rimanere col dottore (il ripensamento del responsabile dell’ufficio immigrazione mi ha puzzato parecchio e la storia dei buoni affari col suo vero amore potrebbe essere benissimo una bufala). Io l’espressione finale di House l’ho letta proprio come la consapevolezza di esser stato “fregato” dalla ragazza,che ora ha la possibilità di stare in una casa (che ha completamente cambiato e rinnovato nel giro di poche ore senza alcun tipo di problema o rimorso verso la sua vita precedente) e vivere il “sogno americano”; poi ciò non toglie che House accetti questa condizione per non rimanere solo,ma credo che scopriremo questo solo nelle prossime puntate.
Ciao MarkMay. Solo una precisazione: non intendevo affermare che House si sia innamorato di Dominika nè che sia felice con lei… Intendevo dire che forse dopo tutto quello che gli è capitato abbia voglia di respirare un po’ di normalità e frivolezza, e una ragazza come lei in casa potrebbe fare al caso suo. Per come è fatto House potrebbe anche essere che se ne stanchi dopo un giorno, o addirittura, come dici tu, si è già stancato e quell’espressione finale è da leggere come un “sono stato fregato!”. Non ci avevo pensato forse perchè ho preferito credere alla prima ipotesi 😀 ma effettivamente ci può tranquillamente stare.
Taub sta imparando bene dal suo “maestro”!