Glee – 3×20/21 – Props & Nationals 2


Glee - 3x20/21 - Props & NationalsSiamo quasi giunti al capolinea e Glee ci presenta una puntata doppia in cui l’euforia comica ci prepara alla competizione nazionale tanto attesa (?). Il primo episodio, infatti, si allinea agli storici pre-finali, in cui si costruisce l’attesa per la performance davanti al pubblico, come i non-dimenticati “Mattress” e “Funk” della prima stagione. Il secondo soddisfa le ataviche attese dei personaggi. Tutte.

“Props” è un simpatico riverbero della tipica ossessione dei gleeks per la scena, la standing ovation e i dannati assoli. A richiedere attenzioni, stavolta, è Tina Coen Chang, ignorata pressappoco per tutta la durata della serie, eccetto per le numerose esplosioni lagnose.

Glee - 3x20/21 - Props & NationalsIl tema è il “prop” ovvero l’oggetto di scena. Tina erompe in sala prove commentando le tipiche scelte riguardo la distribuzione dei testi per l’esibizione; lei, come molti altri, non è altro che un prop, un oggetto di scena umano. Dopo diverse minacce di vederla protagonista e prima voce nella prossima stagione (“Avrai la tua occasione l’anno prossimo”), arriva alla conclusione che ognuno nel gruppo ha una sua dignità, ognuno è speciale e indispensabile (a detta, però, della powercouple della serie, che ne governa il percorso). Una lezioncina che, prima o poi, hanno imparato tutti. Ciò che la accompagna verso il chiarimento è una botta in testa durante le sue faccende relative ai costumi per la competizione. In una sequenza onirica Tina si immagina al posto di Rachel e, solo così, arriva alla conclusione che essere Rachel, la star, è difficilissimo e, per ora, le sta bene fare l’ape operaia. Un’occasione sfruttata ottimamente sul lato comico, dato che tutti, in questo mondo alternativo immaginato, si sono scambiati i posti. Il topos del “body swap” ci rallegra, quindi, con inaspettati scambi di personalità (per cui vince Quinn che fa la grezzissima Sugar e Artie che gioca con la coda di capelli come Santana); inoltre è un buon modo per distogliere l’attenzione dalla performance di Tina, che tenta di riprendere Celine Dion. Anche Sue ritorna un po’ ai suoi fasti esilaranti, avendo messo da parte completamente il suo ruolo di villain in favore di quello di aiutante bisbetica. Whoopi Goldberg è fondamentale anche solo per i grugniti di rassegnazione di fronte all’insistenza di Rachel, riguardo la sua audizione per la NYADA; la star avrà una seconda chance durante le nazionali.

Glee - 3x20/21 - Props & NationalsLa sottotrama più delicata riguarda i personaggi più cazzuti della serie, Beiste e Puck, che rivelano ancora una volta il loro lato vulnerabile, nell’abuso fisico e psicologico della donna maltrattata dal marito e l’ex figo diventato loser. La soluzione è la speranza, mentre la loro sofferenza viene sublimata in maniera fin troppo letterale con una canzone orrenda intitolata “Mean”. Ciò che conta è che gli spiriti ammaccati si riuniscano in una macedonia di riabilitazione di quella stessa forza che veniva usata come scudo, in passato.

Il moralismo dell’episodio e l’eterno ritorno della solita solfa vengono risollevati dal divertimento. Grazie Ian Brennan.

– Nationals

In un’episodio assolutamente auto-celebrativo e scandalosamente ottimista, le New Directions superano un paio di ostacoli inutili: Mercedes si intossica con un superburrito, ma tornerà senza particolari risvolti narrativi in tempo per la competizione, e il gruppo inizia a discutere in maniera forsennata durante le prove. Il punto, in questo caso, è che tutti stanno dando il massimo e stanno litigando esclusivamente riguardo la performance (e non per baci rubati sul palco come nell’imbarazzante finale della seconda stagione). Tutti sono cresciuti, a tal punto che non hanno più bisogno di Schuester; infatti Finn ne approfitta in un paio di occasioni per evirarlo metaforicamente e metterlo da parte per autoproclamarsi ancora una volta leader indiscusso degli ex-sfigati, accollandosi i “discorsetti” di circostanza.

La sequenza delle esibizioni manca di pathos ma è tutto sommato godibile, con una scaletta variegata e un Wade/Unique assolutamente favoloso/a.

Glee - 3x20/21 - Props & NationalsLe rispettive vittorie (ND vincono le nazionali, Unique vince il premio individuale e Whoopi accetta Rachel alla NYADA) sono prevedibili, certo, ma anche giustificabili. Le ND vincono per l’energia ma soprattutto per  il fatto che sono piacevoli (likeable) e uniti, con svariate voci che si ritagliano uno spazio qui e là – la morale per eccellenza del gruppo scolastico. Rachel fa il botto, la sua audizione vincente è stata ritardata per creare aspettativa ed emozione, ma non credo ci siano riusciti appieno. Unique, che rappresenta il classico asso nella manica dei Vocal Adrenaline, vince in quanto tale: unico. Tra l’altro da parte sua abbiamo la promessa di un trasferimento alla McKinley, dato che gli Americani di Glee cambiano scuola solo in base alle classi complementari di canto. Ne siamo comunque felici.

Le celebrità che fanno da giudici, Lindsay Lohan, Perez Hilton e Rex Lee presentano il classico siparietto divertente per la decisione del vincitore, anche se meno incisivo rispetto ai primi.

Glee - 3x20/21 - Props & NationalsDalla vittoria alla fine è tutta una sequela di confettosità crescente, a partire dalla redenzione finale dell’ex antagonista Jesse St James. L’autocelebrazione eccessiva e stucchevole subisce la meccanicità del lavoro di sceneggiatura, dove la pigrizia e la freddezza la fanno da padrone. Perciò gli ex-losers celebrano il ritorno senza spiccicare parola, ma con due classici jingle alternati e una canzone (recente) tenuta in sottofondo, in voice over. Il cerchio si chiude, dunque, con la rivincita dei perdenti, che hanno imparato a conoscersi, ad apprezzare la propria individualità e quella degli altri e che, alla fine, sono diventati winner. La pappetta è pronta. Non c’è nessuna parabola di crescita sociale, semplicemente i “losers” valgono qualcosa nella scuola, adesso, perché hanno vinto la stupida competizione. Per un senso di maggiore completezza una studentessa qualsiasi chiede l’autografo a Rachel (cosa che vale più di dieci standing ovation da sala) ed Emma, in extremis, decide di concedersi al suo “winner”. Non entrerò nel merito dell’ossessione americana per il “winning” perché renderebbe il tutto ancora più triste, come se gli “oscar della disperazione” a fine episodio non fossero abbastanza. Schue è l’insegnante dell’anno e in un’ulteriore discesa stucchevole le ND gli dedicano un’ultra-celebrativa “We are the champions”.

Dunque tra glorificazione del WIN e macchinazioni narrative senza sprint, i gleeks arrivano alla vittoria, lasciandosi dietro soltanto una scia di cover mediocri di ottime canzoni e cover decenti di canzoni mediocri.

VOTO: 6 ½ 

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2 commenti su “Glee – 3×20/21 – Props & Nationals

  • MarkMay

    Sono d’accordo sulla recensione perchè oggettivamente guardando l’episodio sono stati gli stessi difetti e le stesse mancanze che avevo notato anche io… Detto questo (e mi riferisco soprattutto all’episodio 21 visto che la 20 l’ho considerato un normale episodio da terza stagione di Glee,senza infamia e senza lode) devo dire che la 21 SOGGETTIVAMENTE parlando mi ha dato qualcosa che in questa terza stagione non mi aveva mai dato… E visto il calo considerevole che secondo me gli autori hanno vissuto in questa stagione non posso che esserne contento; è vero che Glee raramente ci ha mostrato delle vittorie (in qualsiasi ambito si parli), però è anche vero che questa puntata non è stata un season finale (come struttura dell’episodio ci sarebbe stata benissimo) per cui credo che questa mielosità e questo happy ending sian solo un pretesto per poi distruggere tutto nell’episodio finale (io lo immagino così,facciam contenti i fan che vogliono il lieto fine per poi ritornare nella nostra linea Gleeiana anche come spunto per la season 4 che con questo episodio non avrebbe nulla da offrire)

     
  • xfaith84

    ma io mi auguro davvero che nel finale succeda qualcosa che ribalti le carte in tavola! perché in questa puntata c’è stata veramente la sagra dell’ottimismo ed è stato un po’ stucchevole…