Mad Men – 5×08 Lady Lazarus 2


Mad Men - 5x08 Lady LazarusDopo aver seminato con la doppia premiere, aver gestito (e, per ora, archiviato) il capitolo di Betty (per via della gravidanza dell’attrice) in modo impeccabile, aver presentato alcune condizioni particolari (femminili, maschili e di coppia), Mad Men ci ritrova con la curiosità di chi sa di star assistendo a qualcosa di magnifico e con la paura che quell’idillio possa terminare da un momento all’altro.

Se “At the Codfish Ball” presentava un’umanità impotente rispetto al cambiamento, dalla madre di Peggy al padre di Megan, trovando la sintesi perfetta in quella tavolata di gente senza speranza inquadrata nel finale, l’episodio di questa settimana apre al futuro, spinge a guardare avanti, ad un domani che per alcuni (Peggy e Megan) è qualcosa da conquistare, per altri (Pete) significa la lotta contro i propri demoni, mentre per altri ancora (Don) può rappresentare l’abisso dove controllo e orientamento sono sconosciuti.

– “I can’t believe that it happened”

Si comincia con Pete, che già dal recap, rievocando l’indelebile “I have nothing, Don” confessato nell’ascensore al collega, dichiara la sua condizione di radicale insoddisfazione. Già dalla premiere si era capito che questa sarebbe stata per lui la stagione della maturità, come uomo, come marito, come pubblicitario. A questa conseguono però enormi paure, fantasmi dai quali si sente sempre più oppresso e i due incontri che fa a inizio episodio sono significativi: prima Howard – il compagno di tanti viaggi dalla campagna, dove vive, a Manhattan, dove lavora – con il quale si specchia e nel quale vede il suo futuro familiare in tutta la sua tristezza; e poi Roger, simbolo di quel declino professionale che per un giovane arrivista e ambizioso come lui è forse il peggiore degli incubi.

Mad Men - 5x08 Lady LazarusIl caso gli offre una possibilità, la chance per ritrovarsi, tornare vivo, sul lavoro come nella vita: l’incontro con Beth (moglie frustrata di Howard, donna insoddisfatta, che non solo per il nome ricorda Betty) significa un salto verso l’ignoto, il ritorno di un brivido che sembrava non dovesse più provare, un tuffo in una condizione che lo riempie talmente che sembra non credere ai propri occhi. Pete si scopre estremamente bisognoso di quest’avventura, di perdere la testa ancora una volta, di sentirsi giovane, schiacciato com’è dall’incubo di diventare depresso come Don o al tramonto come Roger. Un’iniezione di vita della quale, dopo essersi inebriato fino a ripetere le frasi di Beth a Harry Crane sul lavoro, Pete scopre anche il lato più doloroso, quello dove la menzogna è l’unica strada percorribile e in cui chi fa la parte dell’amante è destinato più spesso alla rinuncia, a trovarsi in una camera d’albergo solo con una bottiglia di champagne e due bicchieri vuoti.

– “and I realize that they’ll never fire me”

Fatta eccezione per Sally, che, come sottolineava il suo abito alla cerimonia di premiazione nello scorso episodio, è su un altro pianeta rispetto agli adulti di Mad Men, Megan e Peggy sono le donne del futuro, coetanee di Beth, ma con una consapevolezza del loro essere donne in un mondo in rapido cambiamento di tutt’altra caratura. Lo scambio di vedute che hanno nel bagno della SCDP è rappresentativo però anche della lontananza dei loro punti di vista. Una, insoddisfatta da un lavoro che sente come garantito e frustrante, l’altra, incredula del fatto che si possa rifiutare qualcosa che per lei significa tutto ciò per cui ha combattuto in questi anni e che la fa sentire realmente donna.

Mad Men - 5x08 Lady LazarusUna volta compreso il punto di vista di Megan, emergono tutte le somiglianze tra le due e Peggy risulta essere l’unica a poter condividere davvero la condizione della canadese, l’unica capace di mettersi davvero nei suoi panni e rendersi conto che per emanciparsi davvero Megan ha bisogno di non essere vista più come la moglie del capo, ma di inseguire i suoi sogni, a costo di rimanere disoccupata e di fallire, rischiando in prima persona e tentando di autodeterminarsi con le sue forze e le sue capacità. La conseguenza di quest’intesa è lo scontro con Don, che si declina in modi e toni diversi: Peggy arriva, nel finale, all’impatto frontale, al diverbio acceso per via del fantasma di Megan sul lavoro, sottolineando a Don tutta la sua incapacità nel comprendere i bisogni e i desideri della moglie; quella di Megan invece è una rivendicazione molto più sottile, di una che da moglie astuta agisce tra le maglie del loro rapporto e lo modifica, confermando che può tranquillamente essere a casa per cena quando il marito torna dal lavoro, ma che reclama il proprio spazio ad un uomo la cui storia dice che questi spazi è sempre stato parco nel concederli.

– “Don, I love you. You are everything I hope to be.”

– “You too.”

Quella tra Don e Megan è la storyline che più di altre evidenzia quel filo rosso, caratteristica fondativa di Mad Men, che lega le storie alla Storia. I tempi sono cambiati e ragionare su questa coppia significa ragionare sui ruoli di uomo e donna in quegli anni di profondo mutamento e su quanto questi mutamenti alterino equilibri consolidati per decenni.

Come è accaduto a Don con Betty per tanto tempo, spesso l’evasione nasce dalla menzogna ed è proprio su una di queste che si accende l’episodio: mentre il marito è impegnato sul lavoro, Megan entra nella cabina telefonica all’esterno degli uffici (confermandolo luogo della trasgressione – lo stesso in cui Pete parla con Beth) e prende accordi per l’audizione teatrale della sera all’insaputa di Don. Non è certo tradimento, ma è forse ancora più significativo che Megan sia costretta a mentire. Lei è per Don una donna spiazzante: tanto bella da poter essere una donna trofeo, sensibile con i figli come un perfetto angelo del focolare, ma anche ambiziosa e talentuosa a sufficienza da rendersi conto che non seguire la propria strada può portarla ad anni di pentimenti e rimpianti.

Mad Men - 5x08 Lady LazarusLa fine dell’esperienza lavorativa di Megan alla SCDP ha per Don un significato ambivalente, intriso di luci ed ombre difficilmente discernibili. La prima sensazione è di spaesamento, di solitudine, di un uomo privato non solo di una spalla fondamentale, ma anche di un elemento indubbiamente valido. A testimoniare questo straniamento sono dapprima la disturbante soggettiva di Don che “vede” la tromba dell’ascensore vuota, sintomo di un baratro all’orizzonte che incute notevole paura; successivamente il rifugio nell’alcol, con quell’atteggiamento autodistruttivo che sembrava essersi leggermente attenuato da quando condivideva il lavoro con la moglie.

D’altra parte però la presenza di Megan non ha avuto solo effetti benefici sulla coppia, anzi, non sono state poche le avvisaglie, gli accenni di crisi. Ciò trova dimostrazione ultima nel volto sereno e felice di Don quando torna a casa e trova Megan ai fornelli, perentoriamente convinto che quella potrebbe essere la dimensione perfetta, anche, probabilmente, per rivivere una seconda volta la stessa storia, giocandosi meglio le proprie carte. Ma i tempi sono cambiati e non si rivivono le stesse storie. Il finale ribalta tutto lasciando Don sopraffatto dall’esistente: così come il suo volto era pregno di soddisfazione nel vedere Megan nei panni della mogliettina in cucina al ritorno dal lavoro, altrettanto profondo è l’abisso in cui cade quando nel finale si ripete la stessa scena, ma con Megan che, al posto di cucinare, indossa il cappotto e va via per la sua strada, incontro al suo futuro.

Un finale con i fuochi d’artificio in cui Don seguendo il consiglio di Megan fa partire nel giradischi Tomorrow Never Knows dei Beatles, contenuto nell’appena uscito Revolver e destinato a rimanere nella storia della musica, diventando simbolo di una generazione intera. Sono i nuovi uomini di un mondo che ha ben poco a che vedere con quello del passato, il mondo di Megan e Peggy, della musica che, con grande stupore di Don, è sempre più centrale nella cultura come nella pubblicità.

Tomorrow Never Knows è la chiosa perfetta ad un episodio eccellente, simbolo di un nuovo domani, incerto e affascinante, per i personaggi come per gli spettatori, simbolo del futuro di una stagione che si avvia alla conclusione mantenendo una qualità difficilmente eguagliabile.

Voto: 9

[rps]

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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2 commenti su “Mad Men – 5×08 Lady Lazarus

  • xfaith84

    ok, il mio essere beatlesiana fino al midollo forse non mi darà modo di essere obiettiva: ma esiste finale migliore per una puntata come questa?! Tomorrow never knows è il meglio della sperimentazione in un album che è già LA svolta a prescindere.

    Detto questo, finalmente ho trovato un difetto a Don! non capisce una mazza di musica!!! XD

    Comunque Mad Men mi fa paura. Cioè, se finisce la stagione su questo livello arriva ad essere quasi “troppo bello da sopportare”, come era la vita di campagna per Coe; se dovesse cadere… azz, da questi livelli sarebbe un bel botto. Ma non credo lo farà… è una delle serie migliori di sempre.