Homeland – 2×01 The Smile 2


Homeland - 2x01 The Smile

Pioggia di premi vinti, unanimente eletto dalla critica miglior drama dell’anno. Verdetti per cui Mad Men grida ancora vendetta, ma non c’è dubbio che, con Boss, Homeland sia stata la miglior novità dello scorso anno.

“The Smile” porta a termine tutti i compiti di una premiere perfetta, senza sbavature, senza fare il passo più lungo della gamba e senza lasciare lacune che annacquino una nuova ripartenza. Tale discorso vale prima di tutto per la presentazione dei personaggi principali.

Carrie, lasciata in una clinica psichiatrica in balia dell’elettroshock, la ritroviamo in casa col padre e l’iperprotettiva sorella. È evidente che la donna che ci appare nelle prime scene non è il personaggio a cui ci siamo affezionati, bensì una ragazza fragile e per questo addomesticata, sedata da dosi giornaliere di farmaci e vittima del lavaggio del cervello fattole in prima istanza dalla sorella. Ma Carrie non è una di quelle figure deboli che riempiono il piccolo schermo, lei si autodetermina, si ribella (spesso anche più del dovuto) e questo episodio non fa eccezione.

Homeland - 2x01 The SmileBrody invece sta percorrendo una strada antitetica, tutta in discesa, che lo vede senatore e in corsa per la carica da vicepresidente, saldamente piantato ai piani alti della politica americana. La sua caratterizzazione ce lo mostra in maniera completa sia nella dimensione pubblica che in quella privata, nel suo nucleo famigliare, con una moglie con la quale le cose sembrano andare sempre meglio, un figlio che cura il suo profilo facebook e una figlia con la quale ha un rapporto splendido. Come spesso accade, questa condizione, praticamente idilliaca, che appartiene al presente ma proviene e si consolida nel passato, in mezzo alle due stagioni, è destinata a incrinarsi. In questa direzione va la scelta degli autori di mostrarci Brody in tutte le sue sfaccettature per ottenere, grazie alla regia di Michael Cuesta (sempre attenta ai primi piani e ai dettagli) e l’interpretazione di Damian Lewis (come sempre perfetto), l’effetto opposto, ovvero quello di farci interrogare su tutto ciò che di lui non sappiamo o intuiamo solamente.

Homeland - 2x01 The SmileAltra soluzione vincente è la decisione di far procedere la trama su un doppio binario: da una parte la prosecuzione di tutte le traiettorie narrative lasciate in sospeso alla fine della prima stagione, così come i conflitti tra i personaggi e interni ai medesimi; dall’altra una nuova trama principale in grado di dare linfa vitale ai personaggi, evitando il rischio (alto) di ripetitività, visti anche i precedenti delle serie Showtime (in tante hanno visto un calo netto nella seconda stagione dopo un’ottima prima). Ciò che sembra perfettamente riuscito è la capacità degli autori di mantenere l’equilibrio tra queste due spinte, in modo che riescano ad alimentarsi a vicenda; in modo che nel volto già profondamente ambiguo di Brody ritornino tutte le aporie della passata stagione e che nella nuova avventura di Carrie si possano dare per scontate le sue difficoltà così come le sue qualità.

Homeland - 2x01 The SmileLa nuova partenza coinvolge naturalmente i due personaggi principali e fin dalla premiere li lega a doppio filo. L’anello di congiunzione è il terrorismo. Dopo il climax finale della scorsa stagione, Brody sperava di essersi liberato di Abu Nazir e si illudeva di poter andar a viso aperto verso una carriera politica di successo, ma all’improvviso si presenta nei panni di una giornalista un’amica di Nazir che, parlando in privato con Brody, gli fa capire che sa tutto di lui e gli chiede di recuperare dei dati di sicurezza per un nuovo attentato. Il coinvolgimento di Carrie avviene attraverso la prima moglie di uno dei capi Hezbollah, sua ex informatrice, che rivela la possibilità di un attentato a Saul e alla sua squadra, ma pretende di parlare sono con la bionda ex punta di diamante della CIA, unica persona di cui si fida. Solo l’affetto sincero presente tra Carrie e Saul riuscirà a convincere la donna a partire per un’altra missione e a fuggire dalla gabbia nella quale è stata costretta. Sebbene Carrie parta solo perché Saul glielo chiede come favore personale, è del tutto evidente che la vita di Carrie non è quella con il padre e la sorella, che lei è una donna che vive per il proprio lavoro e per il brivido che le provoca e fin dalle prime ore di missione si assiste ad una ritrovata protagonista, nello sguardo e nel body language, senza però abbandonare quelle venature di isteria che sempre l’hanno contraddistinta.

Homeland - 2x01 The SmileAltra scena di fondamentale rilevanza per gli equilibri della serie è quella che coinvolge un membro della famiglia di Brody, la figlia Dana, sempre più centrale dalla seconda parte della prima stagione in poi. Una sequenza, quella in chiesa con i compagni di classe, sostanziale per lo show perché uno dei principali obiettivi di Homeland, oltre agli intrecci tra i personaggi, è quello quello di fare emergere un sentire comune su argomenti di stringente attualità e quindi di rilevare la temperatura di un disagio, di un conflitto identitario che coinvolge tutte le fasce sociali, etniche e anagrafiche. Intelligente la scelta degli autori di far parlare dei ragazzini, di mettere punti di vista scomodi nelle bocche innocenti di adolescenti che, in quanto tali, si fanno doppiamente vettori di un immaginario totalmente modificato dal post-11 settembre.

Il meglio però questa premiere lo riserva nel finale, intensificando il parallelo tra i due protagonisti, riservando loro due scene ad alta tensione e al contempo riuscendo ad accelerare il loro processo di caratterizzazione. Carrie, inviata in missione a Beirut, una volta imparate a memoria tutte le generalità della sua nuova identità, è in procinto di incontrarsi con Saul per stabilire i termini della missione, quando due uomini misteriosi, presumibilmente afferenti a cellule terroristiche, la inseguono. Ebbene, in questo frangente Carrie si riappropria dell’identità abbandonata, della sua vera natura messa da parte dopo la crisi dovuta alla sindrome bipolare. Contravvenendo alle indicazioni del collega, si getta in un inseguimento di cui prima è preda e poi carnefice, trovando in quegli istanti per la prima volta quel sorriso, seppur disturbante e squilibrato, che per lungo tempo aveva perso.

Homeland - 2x01 The SmileLa scena maggiormente adrenalinica però coinvolge Brody che, durante una riunione col capo della CIA, approfitta della sua assenza, coadiuvato dalla misteriosa giornalista/terrorista, per rubare dalla cassaforte dello studio nomi dei principali potenziali bersagli di attacchi terroristici custoditi dalla CIA. Con questa scena gli autori dimostrano di sapere padroneggiare al meglio la lezione hitchcockiana del montaggio alternato in cui lo spettatore è in preda alla suspense generata dal fatto di conoscere e vedere di più rispetto ai protagonisti della sequenza. Una scena dal ritmo serratissimo, debitrice televisivamente delle innovazioni di 24, in cui gli autori di Homeland tengono fino all’ultimo lo spettatore col fiato sospeso, costruendo inquadrature claustrofobiche che valorizzano il fuori campo attraverso l’uso del dettaglio e del particolare.

Un’ottima premiere per una serie da molti forse troppo lodata, ma che, in questo primo episodio, dimostra di non perdere un colpo e di non risentire minimamente della pioggia di apprezzamenti ricevuta.

Voto: 8,5

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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2 commenti su “Homeland – 2×01 The Smile

  • MarkMay

    E’ stato praticamente tutto scritto nella recensione,con la quale concordo al 100%. Mi avevano un pò impaurito i primi 20 minuti, con personaggi (volutamente,sia chiaro) precisi,chiari e definiti senza alcun tipo di sfaccettature, ma è bastato poco per rialzare la tensione a mille. Anche se la storia della spia che si fida SOLO di Carrie è un pò deboluccia la trama resta in piedi in modo esemplare; nulla è lasciato al caso e c’è un impegno nella scrittura di ogni episodio per non scadere MAI nel luogo comune (pur trattando di temi che vivono di pregiudizi e luoghi comuni,scena a scuola di Dana docet) che da solo vale la visione del telefilm. Semplicemente fantastico sotto ogni punto di vista…

     
  • xfaith84

    Questa puntata è stata davvero bella, e considerato che ho il dente avvelenato con Homeland per aver rubato i premi a Mad Men XD questa dichiarazione vale ancora di più!
    A parte gli scherzi, la scena di Brody nell’ufficio di Estes è stata molto buona, anche se era abbastanza evidente che non l’avrebbe sgamato: eppure sono riusciti a rendere bene l’alternanza delle due situazioni e concordo con te sul parallelo con 24.
    La scena finale di Carrie è stata ancora più avvincente secondo me, soprattutto con quell’inquietante sorriso finale. Ma la cosa migliore è che entrambi questi passaggi sottoindendono la complicata situazione psicologica di entrambi i protagonisti: Carrie per evidenti motivi, Brody perché – come ci tiene a sottolineare – non è un terrorista, ma si sta muovendo in una zona davvero oscura nella quale non si trova per niente a suo agio.
    molto, molto buono questo inizio!