Once Upon A Time – 1×09 True North 4

Se c’era una tematica cara al mondo di Lost era proprio quella dei padri, figure controverse e spesso fautrici di disastri ai danni dei loro stessi figli; Once Upon a Time fa sempre incetta di riferimenti alla serie di Lindelof e Cuse e in questa puntata – complice la favola della settimana – vediamo la tematica del rapporto padre-figli sviluppata sotto molteplici varianti. 

Hansel e Gretel, famosa fiaba riportata dai fratelli Grimm, racconta le vicende di due bambini che vengono abbandonati dal padre: a causa delle condizioni di povertà in cui versa la famiglia, la moglie, matrigna dei ragazzi, riesce a convincere il marito a lasciare i piccoli nel bosco.
Già su questo punto abbiamo le prime varianti apportate dalla serie: non è una novità, dato che molte storie vengono rivisitate in questi episodi, ma qui la modifica si fa ancor più importante, visto che al giorno d’oggi l’idea di un genitore che abbandona i figli – di fatto condannandoli a morte certa – è semplicemente inaccettabile. Abbiamo dunque la doppia trasformazione: se nel mondo delle fiabe il padre viene rapito dalla Regina, impedendo dunque ai bambini di ritrovarlo, a Storybrooke il genitore semplicemente non ha mai saputo di avere due gemelli. Anche qui, in modo piuttosto prevedibile, non c’è un abbandono voluto, bensì l’inconsapevolezza, che trova le sue origini nella maledizione della Strega: le condizioni del mondo delle fiabe si ripercuotono nella realtà, dunque se là bambini e padre erano separati, devono esserlo per forza anche qui.

Il lavoro fatto su queste fiabe da parte della serie è davvero notevole, innanzitutto per la capacità con la quale gli eventi vengono introdotti ed intersecati tra di loro sia sul piano orizzontale (all’interno del mondo delle fiabe, e in questo caso vediamo il riferimento alla mela di Biancaneve) che su quello verticale, con dettagli che si specchiano nella realtà di Storybrooke. Proviamo a pensare a Regina: è lei nelle fiabe ad impedire il ricongiungimento della famiglia, è lei nel mondo reale a voler accelerare le cose per evitare la stessa riunione; ed è sempre lei, in un mondo o nell’altro, ad essere rinnegata dai “figli” che sceglie per sé: là erano Hansel e Gretel a non volerla, qui è Henry a rifiutarla.

Ma nel corso della puntata i legami con i padri, o più in generale con i genitori, non si fermano qui. Abbiamo Emma in costante, ma estenuante, ricerca delle sue origini, che proprio per questo riesce a relazionarsi in modo genuino e sano con i bambini; ma soprattutto la vediamo parlare con Mary Margareth e rivelarle la teoria secondo la quale tra le due ci sarebbe un legame di sangue, in una scena davvero ben riuscita che nasconde – sotto qualche centimetro di ironia sulle possibili somiglianze – una delicatezza davvero difficile da mettere in scena.
Vanno un po’ diversamente le cose con Henry: la necessità di non dargli un’ulteriore delusione è comprensibile – se già sei nato in carcere, avere un pessimo padre non aiuta – tuttavia non sono convinta della scelta di Emma di mentire e di creare per il figlio l’immagine di un eroe che si distacca, evidentemente, moltissimo dalla realtà. Insomma, va bene indorare la pillola, ma inventarsene una ex novo è tutt’altra cosa.

Oltre ad un’ottima analisi dei personaggi, questo episodio fornisce qualche informazione in più nell’economia dell’intera stagione. Innanzitutto pare sempre più certo che Mister Gold sia a conoscenza di tutto e che stia cercando in qualche modo di agevolare Emma nel suo ruolo di salvatrice del mondo delle fiabe: lo capiamo quando suggerisce al nuovo sceriffo il nome del padre di Ava e Nicholas con la scusa di averlo tra i nomi dei clienti. Cosa dobbiamo pensare, quindi? Che lui e Regina siano gli unici ad avere coscienza degli eventi fiabeschi? E’ ancora presto per dirlo, ma mi piace il fatto che una matassa del genere venga dipanata con calma, senza la fretta di sbattere in faccia delle risposte, ma permettendo anche al pubblico di farsi le proprie domande e di creare personali ipotesi.

Abbiamo poi altre informazioni. Il ritaglio di giornale, che Emma legge poco prima che arrivi Henry a farle compagnia con una fetta di torta, parla di un bambino di 7 anni che ha salvato una neonata trovata sul ciglio della strada: se la piccola non può che essere Emma, ci si potrebbe chiedere quale ruolo avrà, se lo avrà, la figura del bambino che l’ha salvata e se sia stato un avvenimento casuale o guidato da qualche “potere superiore”.
Il finale aggiunge ulteriormente carne al fuoco: chi è il motociclista? Se appartiene al mondo delle fiabe, come ha fatto ad andarsene dal paese? E se non è un personaggio delle favole, com’è possibile che arrivi a Storybrooke? Ovviamente, senza altri dati, le risposte possono essere tutte e nessuna, ma in lista ci sono alcune possibilità: il bambino di 7 anni che ha salvato Emma, ad esempio; o, per stare in tema con la puntata dedicata ai padri, il figlio di Rumpelstiltskin; o magari tutt’altra persona. Proprio per tutti questi motivi l’attesa per le puntate successive sta iniziando a diventare sempre più alta.

L’episodio è davvero ben fatto e anche i difetti che qualche volta si sono riscontrati in altre occasione (aka le ricostruzioni grafiche) qui sono stati evitati, come mostra la casa di marzapane della strega cieca; i rimandi sono sempre ben costruiti e anche i momenti più toccanti non sono mai retorici o eccessivi, basti pensare a quando Mary Margareth annusa la copertina di Emma e sembra quasi avere un momento di contatto con l’altra realtà. Finché andrà avanti così, la serie non potrà che avere davanti a sé una strada lastricata di successi e premi – soprattutto se mettono Robert Carlyle in ogni scena e in ogni inquadratura.

Voto: 8 ^1/2

Note:

• La strega cieca è interpretata da Emma Caulfield, nota per il suo ruolo di Anya in Buffy.
• Karley Scott Collins (Gretel) e Quinn Lord (Hansel) hanno interpretato rispettivamente la piccola Olivia e il piccolo Peter in due episodi diversi di Fringe (la prima in Subject 13, il secondo in Peter).
• Anche in questo episodio fa la sua comparsa la barretta Apollo, direttamente dal mondo di Lost.