True Blood – 5×12 Save Yourself 3


True Blood - 5x12 Save YourselfSi conclude così l’avventura di True Blood per Alan Ball, che abbandona la serie nel più estremo e totale nichilismo. Robert Patrick ce lo aveva detto due episodi fa: prima o poi arriva sempre il momento in cui bisogna decidere se diventare Uomo o Bestia. Non che la prima opzione sia la migliore verso cui puntare, anzi…

Tutto era iniziato con Turn! Turn! Turn!: il cambiamento, la metamorfosi, l’esplorazione dei propri lati oscuri. E non è finita bene, perché pochi sono riusciti a salvare se stessi e molti sono invece caduti vittime delle più infime caratteristiche umane: egoismo, ricerca del potere per sopravvivere alla paura, auto-distruzione.

True Blood - 5x12 Save YourselfAlan Ball saluta True Blood con la morte (non sappiamo ancora se letterale o no) di Bill Compton, non solo uno dei protagonisti principali, ma colui che più di tutti fin dall’inizio ha combattuto la propria natura bestiale per trovare l’integrazione, cercando di essere Umano ancora prima che Vampiro. Paradossalmente, è questo che lo ha condoto alla Fine, decisa non per volontà di altri, ma solo ed esclusivamente per la propria. Ciò ha dato spessore ad un personaggio che rischiava di rimanere intrappolato nei territori twlight-iani del “combatto la mia natura per stare con la mia fidanzatina“, e che si è invece così elevato a vittima eroica che ha teso la mano agli Uomini in cerca di Amore e ha ricevuto da loro solo il peggio: crudeltà, rabbia, paura, sete di potere.

Addio Bill, ritroveremo il tuo corpo il prossimo anno, ma non la tua anima. Quella se l’è portata via Ball, che, complice anche quest’ottima intuizione, abbandona la serie col miglior finale di stagione realizzato in cinque anni (non che fosse difficile, visto che True Blood non ha certo mai brillato per finali epici).

True Blood - 5x12 Save YourselfCerto, si può sempre criticare l’inutilità di alcune storyline (Alcide e Andy), o rimproverare la morte anti-climatica di un pezzo da novanta come Russell (ma del resto, lo schema è sempre quello di Maryann, René e Marnie, ovvero il personaggio che arriva ad un livello di folle cecità tale che alla fine non si rende conto stupidamente del pericolo alle sue spalle). Continuare a indignarsi per queste cose dopo 5 anni di True Blood è però ormai forse come lamentarsi ogni anno che ad agosto fa caldo: è un difetto di natura, o stai al gioco o scappi verso altri climi. Va invece dato atto che la struttura narrativa è stata questa volta organizzata meglio, più compatta rispetto al passato e gestita meglio nei suoi punti di svolta principali.

True Blood - 5x12 Save YourselfBall utilizza in questo episodio Arlene, Lafayette e Mrs. Bodenhouse come metafora del pubblico a casa, che in quel momento sta osservando una fata incinta (cui si è “rotta la luce“) partorire – a ritmo di plurimi orgasmi – quattro bambini senza cordone ombelicale, mentre intanto in tv una copia shiftata di Newlin vomita sangue e si trasforma in donna tra urla e contrazioni. Alan Ball è come se qui ci volesse dire: “Questo è stato per me True Blood“. Infischiandosene di come si costruisce un climax, delle regole di scrittura, dei buchi di trama, lui ha voluto mettere in scena una sorta di contemporaneo “teatro dell’assurdo” (si perdoni il troppo ardito paragone), atto a mostrare l’insensatezza del mondo, l’assenza di un principio regolatore (Dio, Lilith, l’Autorità) e la presenza di un unico caos in cui si palesa solo l’illogicità della vita, la stupidità e la totale follia di chi abita il mondo.

True Blood - 5x12 Save YourselfBasti pensare che questo ultimo episodio inanella con un ottimo ritmo una dietro l’altra una serie di assurdità che Ball è riuscito ormai a farci percepire come “La Normalità” (si veda Sam che in versione mosca entra in bocca a Rosalyn e la fa esplodere ritrasformandosi al suo interno in uomo). E in una stagione che prende spunto dal razzismo e dal fanatismo religioso per parlare proprio di queste cose, ecco che allora il calderone senza senso che ha sempre contraddistinto la serie appare più funzionale. Non per altro i due personaggi che escono meglio dal finale sono il più razionale Eric, di cui più volte ci viene sottolineato l’essere “senza religione“, ed Alcide, che sceglie il branco, scegliendo di fatto di essere non l’Uomo ma la “Bestia”, l’istinto protettivo, l’unione, la “connessione a qualcosa di più grande” (come suo padre diceva).

True Blood - 5x12 Save YourselfPur forse ancora lontana dai fasti delle prime stagioni, questa quinta annata aveva il compito di riscattare la delusione dell’anno scorso e, a conti fatti, i pregi e le correzioni apportate si sono rivelate ben superiori rispetto ai difetti e agli errori (comunque ancora presenti): si è ridato vita ad un personaggio morto (in tutti i sensi) come Tara e si è avuta la geniale intuizione di affiancarle Pam, che ha guadagnato molto da questo (ha persino smesso di stare lì ad aspettare il personaggio di turno che le fornisce la battuta cool e ha trovato finalmente una come Tara capace di risponderle a tono). Si è messo da parte il triangolo amoroso, con tutta una serie di vantaggi sia per Sookie (finalmente più attiva), che per Bill ed Eric (che ormai sembrano essersi scambiati i ruoli di buono/cattivo della serie). Si è arrivati all’eliminazione di un personaggio inutile come Hoyt e si è cercato di correggere come possibile l’eccessiva frammentarietà della struttura.

True Blood - 5x12 Save YourselfUn appunto a parte lo meritano però i villain della stagione: per la prima volta non è possibile identificare IL cattivo di turno (Roman? Russell? Salomè? Lilith? Bill? Il corpus dell’Autorità?), poiché ci si è concentrati su una maggiore coralità che alla fine ha coinvolto anche i protagonisti più buoni (da Sookie che ammette di aver ucciso intenzionalmente Debbie, a Hoyt che si unisce agli “Obama”, fino a Jason che sembra ora rivolgersi nuovamente all’odio razziale). Ciò ha permesso di non concentrarsi unicamente solo su un nuovo personaggio, ma di offrire un insieme di “nuovi villain”, sviluppati uno meglio dell’altro: da Roman (l’ambiguo Christopher Meloni), a Salomè (una sorprendente Valentina Cervi) fino sia al redivivo Russell (un poco sfruttato ma a volte anche troppo gigioneggiante Denis O’Hare) che agli altri membri minori dell’Autorità, ognuno comunque con una sua personalità ben definita e inquadrata.

True Blood - 5x12 Save YourselfCerto, tutto non è rosa e fiori. Le riserve ci sono e sono parecchie: al di là dei problemi strutturali, permangono seri dubbi sull’efficacia di personaggi come Jessica, Andy e Alcide (persino Sam in questa stagione ha guadagnato punti-utilità, ma loro no), nonché qualche perplessità sull’eccessivo riciclo di personaggi e tematiche dalle precedenti stagioni per rilanciare la serie: il fanatismo in stile “Compagnia del Sole”, il razzismo omicida in stile “René”, così come l’odio di Jason verso i vampiri, la ricomparsa di Russell e Steve Newlin, le reunion familiari (prima era Sam, ora Alcide) e così via. L’impressione è che True Blood più che sul rischio abbia puntato sulla furbizia e abbia alla fine giocato d’astuzia.

True Blood - 5x12 Save YourselfTuttavia, ciò non cancella una stagione che nasceva sotto i peggiori auspici e che invece è da considerarsi promossa. Certo, con il crollo dell’Autorità che segna la fine del Controllo, della Civiltà e della Politica in favore del Caos, della Morte e della Religione, risulta quasi impossibile tornare ai “cattivi di stagione” in stile Maryann, René o Marnie. Ormai ci si è spinti oltre il punto di non ritorno ed è difficile pensare che gli autori possano inventarsi qualcosa di più potente e avvincente di Lilith incarnata, di Warlow o di una guerra apocalittica tra umani e vampiri. Questo lascia presagire che, al di là del passaggio di consegne tra Ball e Hudis, la serie stia volgendo verso la sua naturale conclusione, che probabilmente avverrà alla settima stagione (come già si vocifera) e che potrebbe culminare con la scoperta del grande mistero che circonda la morte di mamma e papà Stackhouse. Del resto, parafrasando Pam: “All the Roads lead to Fucking Sookie!“.

Voto Episodio: 8

Voto Stagione: 7,5

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3 commenti su “True Blood – 5×12 Save Yourself

  • Sima

    La serie la considero promossa solo per le ultime due puntate. Funziona sempre così true blood da tre stagioni a questa parte, si salva sempre alla fine. Non ho provato il minimo interesse o il minimo rancore per nessuno dei personaggi, tutto era così veloce, tutto era così…”troppo”. Troppi personaggi buoni, troppi personaggi cattivi, troppe ministorie apparse senza base e dimenticate subito. Ad ogni fine puntata mi sentivo violentata psicologicamente!
    Principalmente credo di averlo guardato per le battute tirate fuori da Eric o Russell ogni tanto, o per qualche scena geniale (concentrate soprattutto nelle ultime puntate…Lo faranno apposta?)

     
  • moonacre

    una bellissima recensione, davvero ben scritta e ponderata, senz’altro la migliore su questa stagione di true blood. una riflessione completa su quello che è stata questa quinta stagione. mi trovo daccordo praticamente su tutto. a questo punto non ci resta che aspettare l’estate prossima per goderci la sesta stagione!

     
  • xfaith84

    Un’ottima recensione, anche se io personalmente sono un po’ meno buona nei confronti di questa seconda parte di stagione. Forse, visto l’inizio davvero bello che mi aveva fatto ricredere dopo la delusione dell’anno scorso, mi aspettavo un po’ di più che non il delirio/fanatismo religioso nei confronti di una Lilith per me abbastanza discutibile. Preferivo la parte più strettamente politica, con qualche spruzzata religiosa qua e là, rispetto a tutto questo. E poi no, non accetto questa morte per Russell, come non accetto praticamente tutto il suo arco narrativo in questa stagione. E’ stato recuperato per essere utilizzato al 20%, ma si può?!

    La puntata finale è stata comunque migliore delle precedenti 2-3; ciononostante non riesco davvero ad apprezzare presenze come quella di Alcide, davvero inutile.
    Per me voto stagione è 7-, voto season finale 7,5